Chiunque abbia assistito in diretta o in differita al pugno sferrato da Will Smith ai danni di Chris Rock durante il corso della novantaquattresima edizione della Notte degli Oscar, si sarà domandato quali possano essere considerati i limiti da non oltrepassare quando si vuole scherzare su qualcosa o su qualcuno, e quali siano le repliche corrette e giustificabili a battute che vadano a toccare temi su cui si è poco sensibili. Sarà venuto, dunque, naturale chiedersi: in questa circostanza Chris Rock si è forse spinto un po’ troppo oltre? Come stabilire fino a che punto si può scherzare su qualcosa? Qual è il rapporto tra satira e rispetto altrui? Che cosa comporta il fatto di scherzare su qualsiasi argomento in confronto al voler rispettare ad ogni costo la suscettibilità di chiunque? In questo periodo storico, la satira, quale la più alta forma di linguaggio, è ritenuta da molti sotto attacco, in Italia, in Europa e nel mondo. Il responsabile di questa linea di pensiero è il politicamente corretto; criticato da molti, visto come un fenomeno di stampo iper-moralista che favorisce la censura e ostacola la libertà di parola. La tendenza di questo fenomeno, infatti, è quella di sottoporre il diritto di satira a restrizioni sempre più severe, attraverso l’impiego dei criteri normativamente adoperati per regolare l’esercizio delle altre forme di espressione, come la cronaca e la critica, al fine di rispettare rigorosamente i precetti ideologici e culturali di ogni individuo. Per rispondere ai quesiti sopra riportati, l’obiettivo della presente tesi è quello di provare a comprendere fino a che punto la libertà di pensiero, e più precisamente il diritto di satira, possa spingersi senza incorrere a ripercussioni penali o a stigmi sociali; questo senza alcuna pretesa di esaustività, dal momento che trattasi di un argomento molto complesso e delicato, che per sua propria natura rimane aperto alla personale interpretazione che ognuno di noi gli può attribuire e che molto spesso porta a divergenze di pensiero, le quali molte volte sfociano nel diverbio più agguerrito, su temi importanti come l’integrazione, la libertà di parola, i limiti dell’umorismo e la morale.
Il Diritto di satira ai tempi del Politicamente corretto
CIURCA, NICOLO'
2021/2022
Abstract
Chiunque abbia assistito in diretta o in differita al pugno sferrato da Will Smith ai danni di Chris Rock durante il corso della novantaquattresima edizione della Notte degli Oscar, si sarà domandato quali possano essere considerati i limiti da non oltrepassare quando si vuole scherzare su qualcosa o su qualcuno, e quali siano le repliche corrette e giustificabili a battute che vadano a toccare temi su cui si è poco sensibili. Sarà venuto, dunque, naturale chiedersi: in questa circostanza Chris Rock si è forse spinto un po’ troppo oltre? Come stabilire fino a che punto si può scherzare su qualcosa? Qual è il rapporto tra satira e rispetto altrui? Che cosa comporta il fatto di scherzare su qualsiasi argomento in confronto al voler rispettare ad ogni costo la suscettibilità di chiunque? In questo periodo storico, la satira, quale la più alta forma di linguaggio, è ritenuta da molti sotto attacco, in Italia, in Europa e nel mondo. Il responsabile di questa linea di pensiero è il politicamente corretto; criticato da molti, visto come un fenomeno di stampo iper-moralista che favorisce la censura e ostacola la libertà di parola. La tendenza di questo fenomeno, infatti, è quella di sottoporre il diritto di satira a restrizioni sempre più severe, attraverso l’impiego dei criteri normativamente adoperati per regolare l’esercizio delle altre forme di espressione, come la cronaca e la critica, al fine di rispettare rigorosamente i precetti ideologici e culturali di ogni individuo. Per rispondere ai quesiti sopra riportati, l’obiettivo della presente tesi è quello di provare a comprendere fino a che punto la libertà di pensiero, e più precisamente il diritto di satira, possa spingersi senza incorrere a ripercussioni penali o a stigmi sociali; questo senza alcuna pretesa di esaustività, dal momento che trattasi di un argomento molto complesso e delicato, che per sua propria natura rimane aperto alla personale interpretazione che ognuno di noi gli può attribuire e che molto spesso porta a divergenze di pensiero, le quali molte volte sfociano nel diverbio più agguerrito, su temi importanti come l’integrazione, la libertà di parola, i limiti dell’umorismo e la morale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/137929