I parabeni sono classificati come composti organici aromatici esteri dell’acido 4-idrossibenzoico. Si tratta di un gruppo di sostanze largamente utilizzate come conservanti in vari settori dell’industria. In ambito cosmetico, nello specifico, essi vengono incorporati nelle formulazioni per tenere sotto controllo la crescita indesiderata dei microrganismi. Nonostante le vantaggiose proprietà chimico-fisiche che li hanno resi estremamente popolari, negli ultimi anni alcuni studi ne hanno evidenziato le potenzialità di interferenza endocrina. Secondo la definizione della Organizzazione Mondiale della Sanità gli interferenti endocrini sono sostanze o miscele esogene in grado di alterare la funzione o le funzioni del sistema endocrino causando di conseguenza effetti avversi sulla salute di un organismo integro o della sua progenie o delle (sotto)popolazioni. Nel mio elaborato finale ho preso in considerazione due studi che intendono chiarire una possibile correlazione tra i più comuni parabeni utilizzati per la produzione dei cosmetici e l’obesità. Questa patologia, nonostante sia sempre stata correlata ad una cattiva dieta e alla mancanza di adeguati livelli di attività fisica, sembrerebbe riconducibile in alcuni casi ad alterazioni del metabolismo energetico dovute ai cosiddetti “obesogeni”: una sub-classe di interferenti endocrini che, attraverso diversi meccanismi, sono in grado di promuovere l’adipogenesi. Nel primo studio che ho analizzato (Elmore et al., 2020) gli Autori si sono focalizzati sull’impatto del metilparabene e del propilparabene sul metabolismo energetico e la morfologia degli adipociti bianchi e bruni, impiegando colture cellulari in vitro. Le due sostanze hanno promosso l’immagazzinamento di lipidi sottoforma di gocce lipidiche negli adipociti bianchi e hanno agito negativamente sul catabolismo lipidico. Per quanto riguarda gli adipociti bruni, si è assistito ad un comportamento diverso: un minore accumulo di lipidi e un loro minore consumo. Sono stati inoltre effettuati esperimenti allo scopo di misurare la quantità di glicerolo rilasciato dalle cellule, utilizzato come indicatore della lipolisi, e dell’uptake del glucosio, implicato nella regolazione della glicemia. Nel secondo studio (Leppert et al., 2020) gli Autori, partendo dai dati ottenuti da uno studio di coorte madre-figlio, hanno approfondito gli effetti che il butilparabene può avere sull’aumento di peso riscontrato nelle femmine della generazione F1. Nello studio sono state evidenziate modifiche nell’espressione di geni responsabili della regolazione del catabolismo degli acidi grassi e dell’ormone leptina, il quale controlla il senso di sazietà. I risultati dei due studi indicano un coinvolgimento dei parabeni nel metabolismo energetico, nonostante alcuni risultati siano contrastanti. Si rendono quindi necessari ulteriori studi più approfonditi e completi, che tengano conto, ad esempio, delle effettive concentrazioni di parabeni alle quali l’uomo è esposto quotidianamente e degli effetti combinatori dovuti all’esposizione contemporanea a più sostanze diverse.

Parabeni: valutazione della loro sicurezza in ambito cosmetico

FLORISTEANU, ANA MARIA
2020/2021

Abstract

I parabeni sono classificati come composti organici aromatici esteri dell’acido 4-idrossibenzoico. Si tratta di un gruppo di sostanze largamente utilizzate come conservanti in vari settori dell’industria. In ambito cosmetico, nello specifico, essi vengono incorporati nelle formulazioni per tenere sotto controllo la crescita indesiderata dei microrganismi. Nonostante le vantaggiose proprietà chimico-fisiche che li hanno resi estremamente popolari, negli ultimi anni alcuni studi ne hanno evidenziato le potenzialità di interferenza endocrina. Secondo la definizione della Organizzazione Mondiale della Sanità gli interferenti endocrini sono sostanze o miscele esogene in grado di alterare la funzione o le funzioni del sistema endocrino causando di conseguenza effetti avversi sulla salute di un organismo integro o della sua progenie o delle (sotto)popolazioni. Nel mio elaborato finale ho preso in considerazione due studi che intendono chiarire una possibile correlazione tra i più comuni parabeni utilizzati per la produzione dei cosmetici e l’obesità. Questa patologia, nonostante sia sempre stata correlata ad una cattiva dieta e alla mancanza di adeguati livelli di attività fisica, sembrerebbe riconducibile in alcuni casi ad alterazioni del metabolismo energetico dovute ai cosiddetti “obesogeni”: una sub-classe di interferenti endocrini che, attraverso diversi meccanismi, sono in grado di promuovere l’adipogenesi. Nel primo studio che ho analizzato (Elmore et al., 2020) gli Autori si sono focalizzati sull’impatto del metilparabene e del propilparabene sul metabolismo energetico e la morfologia degli adipociti bianchi e bruni, impiegando colture cellulari in vitro. Le due sostanze hanno promosso l’immagazzinamento di lipidi sottoforma di gocce lipidiche negli adipociti bianchi e hanno agito negativamente sul catabolismo lipidico. Per quanto riguarda gli adipociti bruni, si è assistito ad un comportamento diverso: un minore accumulo di lipidi e un loro minore consumo. Sono stati inoltre effettuati esperimenti allo scopo di misurare la quantità di glicerolo rilasciato dalle cellule, utilizzato come indicatore della lipolisi, e dell’uptake del glucosio, implicato nella regolazione della glicemia. Nel secondo studio (Leppert et al., 2020) gli Autori, partendo dai dati ottenuti da uno studio di coorte madre-figlio, hanno approfondito gli effetti che il butilparabene può avere sull’aumento di peso riscontrato nelle femmine della generazione F1. Nello studio sono state evidenziate modifiche nell’espressione di geni responsabili della regolazione del catabolismo degli acidi grassi e dell’ormone leptina, il quale controlla il senso di sazietà. I risultati dei due studi indicano un coinvolgimento dei parabeni nel metabolismo energetico, nonostante alcuni risultati siano contrastanti. Si rendono quindi necessari ulteriori studi più approfonditi e completi, che tengano conto, ad esempio, delle effettive concentrazioni di parabeni alle quali l’uomo è esposto quotidianamente e degli effetti combinatori dovuti all’esposizione contemporanea a più sostanze diverse.
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