Il sistema nervoso centrale (SNC) è un importante bersaglio di ormoni periferici. Difetti nella segnalazione ormonale sono stati associati a patologie neurodegenerative tra cui l'Alzheimer (AD), una patologia associata alla perdita di memoria e alla riduzione della plasticità sinaptica. Tra gli ormoni che mediano segnali periferici a livello centrale è stata recentemente aggiunta l’irisina, una miochina secreta nel circolo a seguito dell’esercizio fisico, che esplica numerose funzioni in differenti tessuti, tra cui un’azione neuroprotettiva nell’ippocampo. In pazienti e modelli murini AD l’irisina risulta ridotta nel SNC e nel liquido cerebrospinale, suggerendo che difetti nella sua segnalazione ormonale abbiano un impatto sui meccanismi delle capacità cognitive danneggiate dalla patologia. Studi sul ruolo neuroprotettivo dell’irisina sono stati effettuati quantificando ed alterandone i livelli in pazienti e modelli sperimentali AD. L’alterazione dei livelli viene effettuata sia attraverso l’esercizio fisico sia attraverso la manipolazione molecolare (knockdown, over-espressione) ed è seguita da analisi elettrofisiologiche e test comportamentali per l’osservazione degli effetti dell’irisina sulla memoria e sulla plasticità sinaptica. I risultati mostrano una correlazione positiva tra i livelli d’irisina e il miglioramento delle funzioni cerebrali d’interesse, classificandola come mediatore dei benefici dell’attività fisica e agente in grado di opporsi ai danni cognitivi causati dall’AD. Studi in vitro hanno dimostrato il coinvolgimento a livello molecolare dell’irisina in vie di segnalazione essenziali per la formazione della memoria e il mantenimento della plasticità sinaptica. Ulteriori studi che indaghino i meccanismi molecolari con cui agisce l’irisina potrebbero rivelare aspetti utili nell’ottica dello sviluppo di nuove tecniche terapeutiche e preventive. Decodificare la farmacologia dell’esercizio, approfondendo le conoscenze dell’asse muscolo-cervello, potrebbe avere significative implicazioni terapeutiche contro l’Alzheimer e altre malattie neurali ad oggi incurabili.

Effetto dell'irisina sulla memoria e sulla plasticità sinaptica in modelli sperimentali e pazienti Alzheimer

PAGANINI, ESTER
2020/2021

Abstract

Il sistema nervoso centrale (SNC) è un importante bersaglio di ormoni periferici. Difetti nella segnalazione ormonale sono stati associati a patologie neurodegenerative tra cui l'Alzheimer (AD), una patologia associata alla perdita di memoria e alla riduzione della plasticità sinaptica. Tra gli ormoni che mediano segnali periferici a livello centrale è stata recentemente aggiunta l’irisina, una miochina secreta nel circolo a seguito dell’esercizio fisico, che esplica numerose funzioni in differenti tessuti, tra cui un’azione neuroprotettiva nell’ippocampo. In pazienti e modelli murini AD l’irisina risulta ridotta nel SNC e nel liquido cerebrospinale, suggerendo che difetti nella sua segnalazione ormonale abbiano un impatto sui meccanismi delle capacità cognitive danneggiate dalla patologia. Studi sul ruolo neuroprotettivo dell’irisina sono stati effettuati quantificando ed alterandone i livelli in pazienti e modelli sperimentali AD. L’alterazione dei livelli viene effettuata sia attraverso l’esercizio fisico sia attraverso la manipolazione molecolare (knockdown, over-espressione) ed è seguita da analisi elettrofisiologiche e test comportamentali per l’osservazione degli effetti dell’irisina sulla memoria e sulla plasticità sinaptica. I risultati mostrano una correlazione positiva tra i livelli d’irisina e il miglioramento delle funzioni cerebrali d’interesse, classificandola come mediatore dei benefici dell’attività fisica e agente in grado di opporsi ai danni cognitivi causati dall’AD. Studi in vitro hanno dimostrato il coinvolgimento a livello molecolare dell’irisina in vie di segnalazione essenziali per la formazione della memoria e il mantenimento della plasticità sinaptica. Ulteriori studi che indaghino i meccanismi molecolari con cui agisce l’irisina potrebbero rivelare aspetti utili nell’ottica dello sviluppo di nuove tecniche terapeutiche e preventive. Decodificare la farmacologia dell’esercizio, approfondendo le conoscenze dell’asse muscolo-cervello, potrebbe avere significative implicazioni terapeutiche contro l’Alzheimer e altre malattie neurali ad oggi incurabili.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
904748_elaboratofinaleesterpaganini.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 805.86 kB
Formato Adobe PDF
805.86 kB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Usare il seguente URL per citare questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/137553