Apis mellifera è un insetto sociale che gode di grande interesse da parte dell’uomo, sia da un punto di vista biologico sia economico, poiché la sua attività influisce positivamente su vari settori produttivi umani. A partire dal 2006 ha subito un declino dovuto agli effetti dell’attività antropica sull’ambiente. Il punto di vista su cui è incentrato l’elaborato riguarda il microbiota intestinale dell’ape e le modalità con cui quest’ultimo influenza aspetti individuali e sociali dell’insetto. Studiando gli effetti dell’esposizione ad un antibiotico (tetraciclina) sulle api del miele si è potuto osservare come ci sia una stretta corrispondenza tra salute dell’ospite ed equilibrio microbico intestinale. Il trattamento con tetraciclina, infatti, provoca disbiosi, causando variazioni delle abbondanze assolute e relative delle popolazioni microbiche, che si traduce con un abbassamento del tasso di sopravvivenza post-trattamento. Inoculando con Serratia kz11 (una specie patogena opportunista di Apis mellifera) sia le api esposte a tetraciclina che i controlli, si è concluso che l’aumento di mortalità tra le api trattate può essere riconducibile all’attività di specie patogene. Quest’ultime approfittano della diminuzione del livello di protezione offerto dal core microbico intestinale danneggiato dalla tetraciclina per proliferare e compromettere la salute dell’ospite. Per quanto riguarda l’aspetto comportamentale e sociale di Apis mellifera, il microbiota intestinale si è osservato essere in grado di influenzare la composizione dei profili CHC (Cuticular HydroCarbons) che rappresentano un sistema fondamentale per il riconoscimento reciproco delle api compagne di una specifica colonia. Non solo taxa microbici intestinali diversi causano la generazione di segnali di riconoscimento diversi, ma anche la variazione dei ceppi contribuisce alla diversità e divergenza dei profili CHC. In particolare, microrganismi simbionti, come G. apicola, si è visto poter guidare la formazione di profili di riconoscimento differenti anche in api compagne, nonostante quest’ultime fossero correlate geneticamente. Concludendo, si può affermare che il microbiota intestinale rappresenta una struttura strettamente connessa all’ospite e che ne influenzi la salute individuale e sociale. Un agente perturbante esterno, come ad esempio un antibiotico, può rompere il delicato equilibrio microbico compromettendo la sopravvivenza dell’insetto, esponendolo all’azione deleteria di patogeni opportunisti o minando le meccaniche di riconoscimento su cui si basa la struttura comunitaria.
Il microbiota intestinale negli insetti sociali: come influenza la salute degli individui e l’appartenenza alla colonia
NATALE, FRANCESCO
2020/2021
Abstract
Apis mellifera è un insetto sociale che gode di grande interesse da parte dell’uomo, sia da un punto di vista biologico sia economico, poiché la sua attività influisce positivamente su vari settori produttivi umani. A partire dal 2006 ha subito un declino dovuto agli effetti dell’attività antropica sull’ambiente. Il punto di vista su cui è incentrato l’elaborato riguarda il microbiota intestinale dell’ape e le modalità con cui quest’ultimo influenza aspetti individuali e sociali dell’insetto. Studiando gli effetti dell’esposizione ad un antibiotico (tetraciclina) sulle api del miele si è potuto osservare come ci sia una stretta corrispondenza tra salute dell’ospite ed equilibrio microbico intestinale. Il trattamento con tetraciclina, infatti, provoca disbiosi, causando variazioni delle abbondanze assolute e relative delle popolazioni microbiche, che si traduce con un abbassamento del tasso di sopravvivenza post-trattamento. Inoculando con Serratia kz11 (una specie patogena opportunista di Apis mellifera) sia le api esposte a tetraciclina che i controlli, si è concluso che l’aumento di mortalità tra le api trattate può essere riconducibile all’attività di specie patogene. Quest’ultime approfittano della diminuzione del livello di protezione offerto dal core microbico intestinale danneggiato dalla tetraciclina per proliferare e compromettere la salute dell’ospite. Per quanto riguarda l’aspetto comportamentale e sociale di Apis mellifera, il microbiota intestinale si è osservato essere in grado di influenzare la composizione dei profili CHC (Cuticular HydroCarbons) che rappresentano un sistema fondamentale per il riconoscimento reciproco delle api compagne di una specifica colonia. Non solo taxa microbici intestinali diversi causano la generazione di segnali di riconoscimento diversi, ma anche la variazione dei ceppi contribuisce alla diversità e divergenza dei profili CHC. In particolare, microrganismi simbionti, come G. apicola, si è visto poter guidare la formazione di profili di riconoscimento differenti anche in api compagne, nonostante quest’ultime fossero correlate geneticamente. Concludendo, si può affermare che il microbiota intestinale rappresenta una struttura strettamente connessa all’ospite e che ne influenzi la salute individuale e sociale. Un agente perturbante esterno, come ad esempio un antibiotico, può rompere il delicato equilibrio microbico compromettendo la sopravvivenza dell’insetto, esponendolo all’azione deleteria di patogeni opportunisti o minando le meccaniche di riconoscimento su cui si basa la struttura comunitaria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/137543