La condizione di microgravità presente sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) permette lo svolgimento di esperimenti scientifici altrimenti impossibili sulla Terra, ma allo stesso tempo comporta diverse alterazioni fisiologiche negli astronauti. Tutti i sistemi fisiologici sono infatti coinvolti in un processo di adattamento al nuovo ambiente. In particolare, nel mio elaborato ho esaminato gli adattametni che riguardano il Sistema nervoso centrale. I principali cambiamenti che interessano questo sistema sono sia anatomici che funzionali e sono correlati alla redistribuzione dei fluidi indotta dalla microgravità, così come allo spostamento del cervello e del cervelletto verso l’alto e al conseguente aumento del liquido cerebrospinale. Alla base del processo di adattamento alla microgravità gioca un ruolo fondamentale la neuroplasticità, con la formazione di nuove connessioni e la prioritizzazione dello stimolo visivo rispetto a quello vestibolare nella propriocezione e nell’orientamento nello spazio. In aggiunta a ciò anche le radiazioni influiscono sul funzionamento del sistema nervoso centrale, con effetti sia nel breve che nel lungo periodo. Si è osservato che la maggior parte delle alterazioni regrediscono gradualmente una volta che l’astronauta è ritornato sulla Terra; alcune però sembrano richiedere più tempo per normalizzarsi o risultare permanenti indice di cambiamenti complessi e dell’apprendimento di un’abilità a lungo termine.
Effetti della microgravità sul sistema nervoso centrale
ROSINA, MIRIAM
2020/2021
Abstract
La condizione di microgravità presente sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) permette lo svolgimento di esperimenti scientifici altrimenti impossibili sulla Terra, ma allo stesso tempo comporta diverse alterazioni fisiologiche negli astronauti. Tutti i sistemi fisiologici sono infatti coinvolti in un processo di adattamento al nuovo ambiente. In particolare, nel mio elaborato ho esaminato gli adattametni che riguardano il Sistema nervoso centrale. I principali cambiamenti che interessano questo sistema sono sia anatomici che funzionali e sono correlati alla redistribuzione dei fluidi indotta dalla microgravità, così come allo spostamento del cervello e del cervelletto verso l’alto e al conseguente aumento del liquido cerebrospinale. Alla base del processo di adattamento alla microgravità gioca un ruolo fondamentale la neuroplasticità, con la formazione di nuove connessioni e la prioritizzazione dello stimolo visivo rispetto a quello vestibolare nella propriocezione e nell’orientamento nello spazio. In aggiunta a ciò anche le radiazioni influiscono sul funzionamento del sistema nervoso centrale, con effetti sia nel breve che nel lungo periodo. Si è osservato che la maggior parte delle alterazioni regrediscono gradualmente una volta che l’astronauta è ritornato sulla Terra; alcune però sembrano richiedere più tempo per normalizzarsi o risultare permanenti indice di cambiamenti complessi e dell’apprendimento di un’abilità a lungo termine.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/137453