Studi molto attuali stanno sperimentando nuove terapie per la lotta contro il cancro, questa tesi tratterà nello specifico della possibilità di inibire alcuni tumori, come quelli del surrene, attraverso il meccanismo di ferroptosi. La ferroptosi è un processo di morte cellulare, differente sia dall’apoptosi che dalla necrosi, questo meccanismo è basato sull’accumulo di ROS, causato dall’aumento di ferro intracellulare e dalla perossidazione lipidica. Il tumore del surrene rappresenta una classe di tumori molto aggressivi, fra cui il più pericoloso è il carcinoma adrenocorticale (ACC), per questo motivo sono stati eseguiti numerosi studi sperimentali per cercare di trovare nuove soluzioni terapeutiche, in quanto la chemioterapia e il Mitotane, l’unico farmaco attualmente utilizzato per trattare queste patologie, danno risultati alquanto insoddisfacenti per quanto riguarda la sopravvivenza dopo la diagnosi. E’ stato inizalmente analizzato il funzionamento del Mitotane al fine di valutare se potesse essere correlato direttamente all’induzione di ferroptosi, ma questo non è stato confermato.Attraverso lo studio sperimentale presentato in questa tesi, si evice il fatto che esiste una stretta correlazione tra tumori del surrene e ferroptosi, questo perchè le ghiandole surrenali sono steroidogeniche e questa sintesi ormonale può essere correlata alla presenza di specie reattive dell’ossigeno (ROS). L’ACC, per queste sue caratteristiche metaboliche, come l’aumentata steroidogenesi e la conseguente massiccia produzione di ROS e di PUFA, che possono essere soggetti alla perossidazione, sembra essere particolarmente vulnerabile alla ferroptosi.In effetti, una diminuzione dell’espressione di GPX4, una proteina chiave per mantenerse bassi i livelli di ROS e quindi proteggere dalla ferroptosi, è stata riscontrata in biopsie di ACC rispetto a campioni normali. I dati più interessanti sono stati quelli ottenuti valutando se attraverso l’inibizione dell’enzima GPX4, potesse essere possibile indurre questo tipo di morte cellulare nelle cellule adrenocorticali. L’esperimento è stato eseguito in vitro somministrando alle linee cellulari in analisi RSL3, un dei principali inibitori dell’azione di GPX4. Come auspicato, il trattamento con RSL3 provoca una diminuzione significativa della vitalità delle linee adrenocorticali rispetto a lineee cellulari di altra origine. Questo dato apre le porte all’eventualità di utilizzare l’induzione di ferroptosi come opzione terapeutica nell’inibizione e nel controllo di alcune neoplasie, in particolare i tumori surrenalici, che con i farmaci attuali lasciano poche possibilità di sopravvivenza.
Correlazione tra ferro e tumori del surrene
GOLINELLI, VIRGINIA
2021/2022
Abstract
Studi molto attuali stanno sperimentando nuove terapie per la lotta contro il cancro, questa tesi tratterà nello specifico della possibilità di inibire alcuni tumori, come quelli del surrene, attraverso il meccanismo di ferroptosi. La ferroptosi è un processo di morte cellulare, differente sia dall’apoptosi che dalla necrosi, questo meccanismo è basato sull’accumulo di ROS, causato dall’aumento di ferro intracellulare e dalla perossidazione lipidica. Il tumore del surrene rappresenta una classe di tumori molto aggressivi, fra cui il più pericoloso è il carcinoma adrenocorticale (ACC), per questo motivo sono stati eseguiti numerosi studi sperimentali per cercare di trovare nuove soluzioni terapeutiche, in quanto la chemioterapia e il Mitotane, l’unico farmaco attualmente utilizzato per trattare queste patologie, danno risultati alquanto insoddisfacenti per quanto riguarda la sopravvivenza dopo la diagnosi. E’ stato inizalmente analizzato il funzionamento del Mitotane al fine di valutare se potesse essere correlato direttamente all’induzione di ferroptosi, ma questo non è stato confermato.Attraverso lo studio sperimentale presentato in questa tesi, si evice il fatto che esiste una stretta correlazione tra tumori del surrene e ferroptosi, questo perchè le ghiandole surrenali sono steroidogeniche e questa sintesi ormonale può essere correlata alla presenza di specie reattive dell’ossigeno (ROS). L’ACC, per queste sue caratteristiche metaboliche, come l’aumentata steroidogenesi e la conseguente massiccia produzione di ROS e di PUFA, che possono essere soggetti alla perossidazione, sembra essere particolarmente vulnerabile alla ferroptosi.In effetti, una diminuzione dell’espressione di GPX4, una proteina chiave per mantenerse bassi i livelli di ROS e quindi proteggere dalla ferroptosi, è stata riscontrata in biopsie di ACC rispetto a campioni normali. I dati più interessanti sono stati quelli ottenuti valutando se attraverso l’inibizione dell’enzima GPX4, potesse essere possibile indurre questo tipo di morte cellulare nelle cellule adrenocorticali. L’esperimento è stato eseguito in vitro somministrando alle linee cellulari in analisi RSL3, un dei principali inibitori dell’azione di GPX4. Come auspicato, il trattamento con RSL3 provoca una diminuzione significativa della vitalità delle linee adrenocorticali rispetto a lineee cellulari di altra origine. Questo dato apre le porte all’eventualità di utilizzare l’induzione di ferroptosi come opzione terapeutica nell’inibizione e nel controllo di alcune neoplasie, in particolare i tumori surrenalici, che con i farmaci attuali lasciano poche possibilità di sopravvivenza.File | Dimensione | Formato | |
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