L'interazione uomo-computer è un'impresa difficile, sarebbe impossibile negarlo. Oggi la nostra realtà è caratterizzata da un numero in costante aumento di dispositivi interattivi ed anche il modo in cui interagiamo con essi non si limita a restare invariato, bensì richiede interfacce diverse che possano supportare ed agevolare le attività quotidiane tenendo conto dei diversi bisogni delle persone. La grande sfida portata avanti da tutti i progettisti consiste, oggi in misura ancora maggiore, nel cercare di agire e pensare in termini di eventuali compiti degli utenti e come tradurre tale conoscenza in un sistema eseguibile. Questo evidenzia che nonostante la nozione di design centrato sull'utente sia molto diffusa, è utile enfatizzare il design centrato sulle attività e l’importanza che esso assume per lo scopo e il contesto di un sistema, diventando chiave principale per progettare l’interazione tra sistema e utente. In accordo con tali evoluzioni, si rende necessario unire la progettazione di sistemi pensati per un utilizzo senza soluzione di continuità alle necessità, ai diversi bisogni e alla capacità che questi hanno di evolvere nel tempo; ciò significa non limitare la modalità con cui gli utenti interagiscono con questi sistemi al solo uso della componente visiva o tattile. Ciò aumenta il grado di dettaglio dell’interazione in base ai diversi bisogni, vincolando ad essi quali canali dovrebbero essere coinvolti ai diversi dispositivi che utilizziamo. Scegliendo quindi di concentrare l’attività di ricerca sulle interfacce utente vocali, soluzioni che permettono di comunicare e scambiare informazioni coinvolgendo i canali sensoriali e percettivi più comunemente utilizzati dall’uomo, è stato possibile definire la loro diffusione, il loro contesto di riferimento e quali fossero i principali aspetti in cui mostrano carenze e limitazioni, cercando di sviluppare linee guida di buona progettazione e strategie per una migliore esperienza d’uso, applicandole successivamente ad un progetto d’uso reale. Per progettare un’interazione vocale che rappresentasse le aspettative e i desideri di potenziali utenti, necessaria al fine di soddisfare efficacemente la domanda di ricerca ed avere maggior padronanza di meccanismi, opportunità e limitazioni legate all’esperienza d’uso e come questa possa essere migliorabile, si è resa quindi necessaria una conoscenza più approfondita legata alle esperienze, limiti e frustrazioni che le persone hanno avuto ed hanno quotidianamente con i prodotti utilizzati, che utilizzerebbero, o che hanno deciso di non utilizzare, tutte vicissitudini, queste, spesso causate da interfacce progettate da e per professionisti senza considerare gli utenti finali.
Dal paradigma desktop all’informatica invisibile: come migliorare l’esperienza utente degli assistenti vocali
PAOLINO, ANDREA
2021/2022
Abstract
L'interazione uomo-computer è un'impresa difficile, sarebbe impossibile negarlo. Oggi la nostra realtà è caratterizzata da un numero in costante aumento di dispositivi interattivi ed anche il modo in cui interagiamo con essi non si limita a restare invariato, bensì richiede interfacce diverse che possano supportare ed agevolare le attività quotidiane tenendo conto dei diversi bisogni delle persone. La grande sfida portata avanti da tutti i progettisti consiste, oggi in misura ancora maggiore, nel cercare di agire e pensare in termini di eventuali compiti degli utenti e come tradurre tale conoscenza in un sistema eseguibile. Questo evidenzia che nonostante la nozione di design centrato sull'utente sia molto diffusa, è utile enfatizzare il design centrato sulle attività e l’importanza che esso assume per lo scopo e il contesto di un sistema, diventando chiave principale per progettare l’interazione tra sistema e utente. In accordo con tali evoluzioni, si rende necessario unire la progettazione di sistemi pensati per un utilizzo senza soluzione di continuità alle necessità, ai diversi bisogni e alla capacità che questi hanno di evolvere nel tempo; ciò significa non limitare la modalità con cui gli utenti interagiscono con questi sistemi al solo uso della componente visiva o tattile. Ciò aumenta il grado di dettaglio dell’interazione in base ai diversi bisogni, vincolando ad essi quali canali dovrebbero essere coinvolti ai diversi dispositivi che utilizziamo. Scegliendo quindi di concentrare l’attività di ricerca sulle interfacce utente vocali, soluzioni che permettono di comunicare e scambiare informazioni coinvolgendo i canali sensoriali e percettivi più comunemente utilizzati dall’uomo, è stato possibile definire la loro diffusione, il loro contesto di riferimento e quali fossero i principali aspetti in cui mostrano carenze e limitazioni, cercando di sviluppare linee guida di buona progettazione e strategie per una migliore esperienza d’uso, applicandole successivamente ad un progetto d’uso reale. Per progettare un’interazione vocale che rappresentasse le aspettative e i desideri di potenziali utenti, necessaria al fine di soddisfare efficacemente la domanda di ricerca ed avere maggior padronanza di meccanismi, opportunità e limitazioni legate all’esperienza d’uso e come questa possa essere migliorabile, si è resa quindi necessaria una conoscenza più approfondita legata alle esperienze, limiti e frustrazioni che le persone hanno avuto ed hanno quotidianamente con i prodotti utilizzati, che utilizzerebbero, o che hanno deciso di non utilizzare, tutte vicissitudini, queste, spesso causate da interfacce progettate da e per professionisti senza considerare gli utenti finali.File | Dimensione | Formato | |
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