This paper is the result of the personal interest gained during the course of studies and intends to explore and deepen the theme of parenthood starting from the particular condition of detention that characterizes the daily life of fathers and mothers in prison. It is intended to frame the issue from a regulatory point of view, providing an overview of the main international and national rules that deal with the discipline of the prisoner’s affective sphere, also investigating the evolution of the Italian penitentiary system. It will then analyze the meeting point between parental responsibility and criminal responsibility and how. It is precisely to balance the need to contribute to the exercise of parental functions on the one hand and the need to contain the social dangerousness of those who have committed the crime to prevent the risk of recidivism on the other hand are introduced by the law n.354/1975 on the penitentiary system in order to facilitate the social reintegration of the condemned and to safeguard the parental relationship. Finally, attention will be given to the role of the social worker in this context, aimed at promoting the empowerment of people and to act in the perspective of social inclusion through active projects in support of parenthood that include the care of positive relationships with the children of prisoners with their families as part of the treatment individualized, aimed at the preservation, improvement of family relationships especially at the time of separation from the family, with a view to a posthumous social reintegration.

Il presente elaborato nasce da un interesse personale maturato durante il corso di studi ed intende esplorare e approfondire il tema della genitorialità a partire dalla condizione di detenzione che caratterizza la quotidianità di padri e madri in carcere. Si intende inquadrare la questione dal punto di vista normativo, fornendo un excursus sulle principali norme, internazionali e nazionali che si occupano della disciplina della sfera affettiva del detenuto indagando altresì l'evoluzione del sistema penitenziario italiano. Si passerà in seguito ad analizzare il punto d’incontro tra la responsabilità genitoriale e la responsabilità penale e come, proprio per bilanciare l’esigenza di continuare ad esercitare le funzioni genitoriali da un lato e la necessità di contenere la pericolosità sociale di chi ha commesso il reato per prevenire il rischio di recidiva dall’altro, sono state introdotte dalla legge n. 354/1975 sull’ordinamento penitenziario le misure alternative alla detenzione al fine di facilitare il reinserimento sociale del condannato oltre che a salvaguardare il rapporto genitoriale. Infine, l’attenzione sarà riservata al ruolo dell’assistente sociale in tale contesto, orientato a promuovere l’empowerment delle persone e ad agire in un’ottica di inclusione sociale attraverso progetti attivi di sostegno alla genitorialità che comprendono la cura di relazioni positive con i figli dei detenuti come parte del trattamento individualizzato finalizzato alla conservazione e al miglioramento dei rapporti familiari soprattutto nel momento della separazione dalla famiglia in vista di un positivo reinserimento sociale.

Genitorialità e detenzione. La tutela del rapporto con la famiglia come supporto alla rieducazione del detenuto

SCALA, GIORGIA
2021/2022

Abstract

Il presente elaborato nasce da un interesse personale maturato durante il corso di studi ed intende esplorare e approfondire il tema della genitorialità a partire dalla condizione di detenzione che caratterizza la quotidianità di padri e madri in carcere. Si intende inquadrare la questione dal punto di vista normativo, fornendo un excursus sulle principali norme, internazionali e nazionali che si occupano della disciplina della sfera affettiva del detenuto indagando altresì l'evoluzione del sistema penitenziario italiano. Si passerà in seguito ad analizzare il punto d’incontro tra la responsabilità genitoriale e la responsabilità penale e come, proprio per bilanciare l’esigenza di continuare ad esercitare le funzioni genitoriali da un lato e la necessità di contenere la pericolosità sociale di chi ha commesso il reato per prevenire il rischio di recidiva dall’altro, sono state introdotte dalla legge n. 354/1975 sull’ordinamento penitenziario le misure alternative alla detenzione al fine di facilitare il reinserimento sociale del condannato oltre che a salvaguardare il rapporto genitoriale. Infine, l’attenzione sarà riservata al ruolo dell’assistente sociale in tale contesto, orientato a promuovere l’empowerment delle persone e ad agire in un’ottica di inclusione sociale attraverso progetti attivi di sostegno alla genitorialità che comprendono la cura di relazioni positive con i figli dei detenuti come parte del trattamento individualizzato finalizzato alla conservazione e al miglioramento dei rapporti familiari soprattutto nel momento della separazione dalla famiglia in vista di un positivo reinserimento sociale.
ITA
This paper is the result of the personal interest gained during the course of studies and intends to explore and deepen the theme of parenthood starting from the particular condition of detention that characterizes the daily life of fathers and mothers in prison. It is intended to frame the issue from a regulatory point of view, providing an overview of the main international and national rules that deal with the discipline of the prisoner’s affective sphere, also investigating the evolution of the Italian penitentiary system. It will then analyze the meeting point between parental responsibility and criminal responsibility and how. It is precisely to balance the need to contribute to the exercise of parental functions on the one hand and the need to contain the social dangerousness of those who have committed the crime to prevent the risk of recidivism on the other hand are introduced by the law n.354/1975 on the penitentiary system in order to facilitate the social reintegration of the condemned and to safeguard the parental relationship. Finally, attention will be given to the role of the social worker in this context, aimed at promoting the empowerment of people and to act in the perspective of social inclusion through active projects in support of parenthood that include the care of positive relationships with the children of prisoners with their families as part of the treatment individualized, aimed at the preservation, improvement of family relationships especially at the time of separation from the family, with a view to a posthumous social reintegration.
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