Martin Luther King: teorico e attivista della pace

The thesis aims to reconstruct the main phases of Martin Luther King's existence - his years of training, his studies, the choice of political militancy - in order to understand his religious dimension, which is strongly linked to his project, his way of acting, his political activity. In this perspective, it has proved essential to focus on the segregationist and racist historical context at the legislative and social level in which King grew up and was formed, and in which, matured the gesture of Rosa Parks, destined to trigger a series of events such as the boycott of the buses in Montgomery that generated a Supreme Court decision, effectively eliminating segregation in public transport. The boycott was a precursor to the founding of the Southern Christian Leadership Conference, which still exists today and focuses on racial profiling, police brutality and hate crimes. The boycott was followed by a series of campaigns with awareness-raising actions oriented towards non-violence, such as the Albany and Birmingham movements which, as a source of inspiration, were in line with Gandhi's thought, particularly with regard to absolute pacifism. The analysis of some parts of the letter from prison, which was written by King as a response to criticism of his work, and of the famous speech "I have a dream" allow then to understand the well-deserved recognition of the Nobel Peace Prize, conferred on him in 1964 for his commitment to people of color on the issue of civil rights and social justice and thanks to his work in the fight against racial prejudice. King's peace movement achieved a historic result, as people of color for the first time won the right to vote. His life ended tragically on April 4, 1968, while he was engaged in the campaign in support of the poor in Memphis, a battle that his collaborators together with his wife carried out also in his memory. His redness of thought is still alive and present in American society and beyond, and some recent tragic acts of violence against people of color, followed by protests by the Black Lives Matter movement against discrimination, make it clear that society is still far from the social equality claimed by King. On the other hand, however, it must also be emphasized that it is thanks to figures like Martin Luther King that today we no longer talk about racial segregation or if there are no more public places with spaces separated between whites and blacks. Today we see some initiatives and associations that seek to carry forward the messages of brotherhood, peace and respect transmitted by King throughout the course of his life; we find associations that help and support foreigners from poor countries, in which communication, information, education and even job search activities are carried out. These associations have as their main objectives the integration, the inclusion of people who come from different ethnicities. Just what King aspired to.

La tesi si propone di ricostruire le fasi principali dell’esistenza di Martin Luther King - gli anni di formazione, gli studi, la scelta della militanza politica - per comprenderne la dimensione religiosa fortemente legata al suo progetto, al suo modo di agire, alla sua attività politica. In tale prospettiva, si è rivelata imprescindibile la messa a fuoco del contesto storico segregazionista e razzista a livello legislativo e sociale nel quale crebbe e si formò King, e nel quale, maturò il gesto di Rosa Parks, destinato ad innescare una serie di eventi come il boicottaggio dei bus a Montgomery che generò un provvedimento della Corte Suprema, eliminando di fatto la segregazione nel trasporto pubblico. Il boicottaggio fece da precursore alla nascita della fondazione della Southern Christian Leadership Conference, che esiste ancora oggi e si concentra sulla profilazione razziale, la brutalità della polizia e i crimini d’odio. Al boicottaggio seguirono una serie di campagne con azioni di sensibilizzazione orientate alla non violenza, come il movimento di Albany e quello di Birmingham che, come fonte d’ispirazione, erano in linea con il pensiero di Gandhi, in particolare per quanto riguarda il pacifismo assoluto. L’analisi di alcune parti della lettera dalla prigione, che fu scritta da King come risposta alle critiche sul suo operato, e del celebre discorso “I have a dream” consente poi di comprendere il meritato riconoscimento del Premio Nobel per la pace, conferitogli nel 1964 per il suo impegno a favore delle persone di colore sul tema dei diritti civili e la giustizia sociale e grazie al suo operato per la lotta contro i pregiudizi razziali. Il movimento pacifista di King ottenne un risultato storico, in quanto le persone di colore per la prima volta conquistarono il diritto di voto. La sua esistenza si concluse tragicamente il 4 aprile del 1968 mentre era impegnato nella campagna a sostegno dei poveri a Memphis, battaglia che i suoi collaboratori insieme alla moglie portarono a termine anche in suo ricordo. La sua eredità di pensiero è ancora viva e presente nella società americana e non solo, e alcuni recenti tragici fatti di violenza nei confronti di persone di colore, seguiti da proteste del movimento del Black Lives Matter contro le discriminazioni, fanno comprendere come la società sia ancora lontana dall’uguaglianza sociale rivendicata da King. Per contro bisogna però anche sottolineare che è proprio grazie a figure come Martin Luther King se oggi non parliamo più di segregazione razziale o se non ci sono più luoghi pubblici con spazi separati tra bianchi e neri. Oggi vediamo alcune iniziative e associazioni che cercano di portare avanti i messaggi di fratellanza, pace e rispetto trasmessi da King durante tutto il corso della sua vita; troviamo associazioni che aiutano e sostengono stranieri provenienti da paesi poveri, nelle quali vengono svolte attività di comunicazione, informazione, istruzione e anche ricerca di lavoro. Tali associazioni hanno come obiettivi principale l’integrazione, l’inclusione di persone che provengono da etnie diverse. Proprio ciò a cui King aspirava.