La moda è stata oggetto di studio da parte di numerosi semiologi, sociologi e antropologi; il presente lavoro, adottando un approccio semiotico, verte sull’analisi di uno specifico capo di abbigliamento: il kimono. Viene messo in evidenza il passaggio da un utilizzo a livello locale, legato alla tradizione e a profondi valori millenari, al suo adattamento per poter essere indossato in tutto il mondo. Nel primo capitolo, partendo dal pensiero barthesiano, vengono esaminate le origini e la storia del kimono, le sue funzioni e le tipologie. È inoltre dedicato uno spazio all’analisi di due figure radicate nella cultura giapponese: la geisha e il samurai, dei quali sono presi in considerazione l’abbigliamento, costituito dal kimono, e i valori di cui sono portatori. Il secondo capitolo, dopo un approfondimento sui rapporti tra Occidente e Oriente, analizzando il saggio “Orientalismo” di Edward Said, affronta la tematica della globalizzazione della moda giapponese. Si mostra come il kimono, nel corso dei secoli, ha avuto una grande diffusione a livello mondiale, tuttavia la sua struttura ha subito profondi mutamenti per adeguarsi al gusto estetico delle diverse società e ne sono cambiati i valori e le modalità di utilizzo. Se in Giappone, e soprattutto in passato, l'abito con le sue decorazioni era portatore di specifici valori e significati, in Occidente la sua portata simbolica, e talvolta religiosa, si è ridotta e il kimono ha assunto differenti funzioni. Il terzo capitolo infine è dedicato allo stilista giapponese Kenzo Takada, che è riuscito ad assortire lo stile orientale al gusto occidentale, traducendo modelli tradizionali in creazioni attuali e innovative. Lo studio inoltre si focalizza sulle strategie comunicative adottate dalla casa di moda tramite l’analisi di sfilate e pubblicità.

L’Oriente incontra l’Occidente: come il kimono ha rivoluzionato la moda occidentale. Analisi semiotica delle creazioni e strategie comunicative di Kenzo Takada.

AVATANEO, VALENTINA
2021/2022

Abstract

La moda è stata oggetto di studio da parte di numerosi semiologi, sociologi e antropologi; il presente lavoro, adottando un approccio semiotico, verte sull’analisi di uno specifico capo di abbigliamento: il kimono. Viene messo in evidenza il passaggio da un utilizzo a livello locale, legato alla tradizione e a profondi valori millenari, al suo adattamento per poter essere indossato in tutto il mondo. Nel primo capitolo, partendo dal pensiero barthesiano, vengono esaminate le origini e la storia del kimono, le sue funzioni e le tipologie. È inoltre dedicato uno spazio all’analisi di due figure radicate nella cultura giapponese: la geisha e il samurai, dei quali sono presi in considerazione l’abbigliamento, costituito dal kimono, e i valori di cui sono portatori. Il secondo capitolo, dopo un approfondimento sui rapporti tra Occidente e Oriente, analizzando il saggio “Orientalismo” di Edward Said, affronta la tematica della globalizzazione della moda giapponese. Si mostra come il kimono, nel corso dei secoli, ha avuto una grande diffusione a livello mondiale, tuttavia la sua struttura ha subito profondi mutamenti per adeguarsi al gusto estetico delle diverse società e ne sono cambiati i valori e le modalità di utilizzo. Se in Giappone, e soprattutto in passato, l'abito con le sue decorazioni era portatore di specifici valori e significati, in Occidente la sua portata simbolica, e talvolta religiosa, si è ridotta e il kimono ha assunto differenti funzioni. Il terzo capitolo infine è dedicato allo stilista giapponese Kenzo Takada, che è riuscito ad assortire lo stile orientale al gusto occidentale, traducendo modelli tradizionali in creazioni attuali e innovative. Lo studio inoltre si focalizza sulle strategie comunicative adottate dalla casa di moda tramite l’analisi di sfilate e pubblicità.
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