The work consists of three main chapters divided in turn by paragraphs: in the first chapter the phenomenon of corruption in general is addressed: a definition of this is proposed, an analysis of the causes and a study on the evolution of the phenomenon in our country over time. In the second chapter, on the other hand, an attempt was made to deepen the link between corruption and organized crime and attention was focused on the increasing tendency of criminal organizations to resort to the corrupt method. A study was carried out on both the corruptive and the mafia phenomena, analyzing how these are sometimes closely connected to each other. As can be seen from numerous studies, in fact, the mafia are among the main actors of corruption that has emerged in the last period. It is also true that being two distinct phenomena they also pursue separate paths: organized crime survives even in the absence of corruption and corruption exists and thrives even without organized crime but without a doubt the combination of the two phenomena benefits both. It has been possible to study how criminal organizations increasingly resort to the corruptive method, neglecting, not entirely, the violent method trying to establish links with subjects who exercise legitimate functions or who hold positions of political or social power. These are the subjects that operate in the so-called gray area a complex area, composed of different actors that differ in skills, resources, social roles and interests; within the gray area, criminals and white-collar workers provide resources that are useful to each other. In the third and last chapter we studied the mafia phenomenon its definition, its origin and the spread of this not only in Southern Italy but in most of the Peninsula and the evolution and change it has undergone over time. A reflection is proposed regarding the introduction of the Rognoni-La Torre law which has included in our penal code the crime of mafia association. Greater attention was paid to a study on a particular case born in Rome that takes the name of Mafia Capitale which aimed, in addition to finding possible links between the mafia and corruption, to apply to the specific case an orientation of jurisprudence and doctrine that supported an interpretation of the crime of mafia association less rooted in the characteristics of historical mafias, instead promoting a more willing approach to recognize the adaptability of the crime to criminal phenomena disconnected from traditional contexts. The investigation of Mafia Capitale born in 2012 in Rome, which involved numerous people accused of mafia association, opened a debate on the applicability of Article 416a to criminal organizations that do not possess the classic traits of traditional mafias. After several conflicting judgments, the judicial affair ended with the final sentence by the Supreme Court, which annulled the aggravating mafia against the defendants recognizing, instead, two simple criminal associations. The objective of the Roman investigation was to demonstrate how mafia and corruption overlap more and more frequently and the originality of the case lies in the emancipation of Article 416 bis from its original matrix trying to demonstrating how systemic corruption can be regarded as a force of intimidation that presupposes a condition of subjugation and silence, it is possible to affirm, in the light of the facts, that this objective has not been achieved.

Il lavoro è composto da tre capitoli principali suddivisi a loro volta da paragrafi: nel primo capitolo si affronta il fenomeno in generale della corruzione, è proposta una definizione di questa, una analisi delle cause e uno studio sull’evoluzione del fenomeno nel nostro paese nel corso del tempo. Nel secondo capitolo, invece, si è cercato di approfondire il legame tra corruzione e criminalità organizzata e si è focalizzata l’attenzione sulla tendenza sempre maggiore delle organizzazioni criminali di ricorrere al metodo corruttivo. È stato fatto uno studio su entrambi i fenomeni: quello corruttivo e quello mafioso, analizzando come questi siano talvolta strettamente connessi tra loro. Come si osserva da numerosi studi, infatti, i mafiosi sono tra i principali attori della corruzione emersa nell’ultimo periodo. È altresì vero che essendo due fenomeni distinti perseguono anche percorsi separati: la criminalità organizzata sopravvive anche in assenza della corruzione e la corruzione esiste e prospera anche senza criminalità organizzata ma senza dubbio il connubio tra i due fenomeni giova entrambe. È stato possibile studiare come le organizzazioni criminali ricorrono sempre più al metodo corruttivo tralasciando, non del tutto, il metodo violento cercando di allacciare legami con soggetti che esercitano funzioni legittime ovvero che detengono posizioni di potere politico o sociale. Questi sono i soggetti che operano nella cosiddetta zona grigia un’area complessa, composta da attori diversi che si differenziano per competenze, risorse, ruoli sociali e interessi; all’interno dell’area grigia criminali e colletti bianchi mettono a disposizione le risorse utili gli uni per gli altri. Nel terzo ed ultimo capitolo si è studiato il fenomeno mafioso la sua definizione, la sua origine e la diffusione di questo non solo nel Sud Italia ma in gran parte della Penisola e l’evoluzione e il cambiamento che ha subito nel tempo. È proposta una riflessione riguardante l’introduzione della legge Rognoni- La Torre la quale ha inserito nel nostro codice penale il reato di associazione mafiosa. Maggior attenzione è stata rivolta ad uno studio su un caso particolare nato a Roma che prende il nome di Mafia Capitale il quale mirava oltre a trovare possibili nessi tra mafia e corruzione, ad applicare al caso specifico un orientamento della giurisprudenza e della dottrina che sostenesse una interpretazione del delitto di associazione mafiosa meno radicata alle caratteristiche delle mafie storiche, promuovendo invece un approccio più disponibile a riconoscere l’adattabilità del reato a fenomeni criminali slegati dai contesti tradizionali. L’inchiesta di Mafia Capitale nata nel 2012 a Roma, la quale ha visto coinvolte numerose persone accusate di associazione mafiosa, ha aperto un dibattito circa l’applicabilità dell’articolo 416 bis alle organizzazioni criminali che non possiedono i classici tratti delle mafie tradizionali. Dopo diversi giudizi contrastanti, la vicenda giudiziaria si è conclusa con la sentenza definitiva da parte della Cassazione, la quale ha annullato l’aggravante mafiosa a carico degli imputati riconoscendo, invece, due associazioni a delinquere semplice. L’obiettivo dell’inchiesta romana è stato quello di dimostrare come mafia e corruzione si sovrappongano sempre più frequentemente e l’originalità del caso risiede nella emancipazione dell’articolo 416 bis dalla sua matrice originaria cercando di dimostrare come la corruzione sistemica possa essere considerata come una forza di intimidazione che presuppone una condizione di assoggettamento e di omertà, è possibile affermare, alla luce dei fatti, come tale obiettivo non sia stato raggiunto.

IL FENOMENO CORRUTTIVO E LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA

MELA, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Il lavoro è composto da tre capitoli principali suddivisi a loro volta da paragrafi: nel primo capitolo si affronta il fenomeno in generale della corruzione, è proposta una definizione di questa, una analisi delle cause e uno studio sull’evoluzione del fenomeno nel nostro paese nel corso del tempo. Nel secondo capitolo, invece, si è cercato di approfondire il legame tra corruzione e criminalità organizzata e si è focalizzata l’attenzione sulla tendenza sempre maggiore delle organizzazioni criminali di ricorrere al metodo corruttivo. È stato fatto uno studio su entrambi i fenomeni: quello corruttivo e quello mafioso, analizzando come questi siano talvolta strettamente connessi tra loro. Come si osserva da numerosi studi, infatti, i mafiosi sono tra i principali attori della corruzione emersa nell’ultimo periodo. È altresì vero che essendo due fenomeni distinti perseguono anche percorsi separati: la criminalità organizzata sopravvive anche in assenza della corruzione e la corruzione esiste e prospera anche senza criminalità organizzata ma senza dubbio il connubio tra i due fenomeni giova entrambe. È stato possibile studiare come le organizzazioni criminali ricorrono sempre più al metodo corruttivo tralasciando, non del tutto, il metodo violento cercando di allacciare legami con soggetti che esercitano funzioni legittime ovvero che detengono posizioni di potere politico o sociale. Questi sono i soggetti che operano nella cosiddetta zona grigia un’area complessa, composta da attori diversi che si differenziano per competenze, risorse, ruoli sociali e interessi; all’interno dell’area grigia criminali e colletti bianchi mettono a disposizione le risorse utili gli uni per gli altri. Nel terzo ed ultimo capitolo si è studiato il fenomeno mafioso la sua definizione, la sua origine e la diffusione di questo non solo nel Sud Italia ma in gran parte della Penisola e l’evoluzione e il cambiamento che ha subito nel tempo. È proposta una riflessione riguardante l’introduzione della legge Rognoni- La Torre la quale ha inserito nel nostro codice penale il reato di associazione mafiosa. Maggior attenzione è stata rivolta ad uno studio su un caso particolare nato a Roma che prende il nome di Mafia Capitale il quale mirava oltre a trovare possibili nessi tra mafia e corruzione, ad applicare al caso specifico un orientamento della giurisprudenza e della dottrina che sostenesse una interpretazione del delitto di associazione mafiosa meno radicata alle caratteristiche delle mafie storiche, promuovendo invece un approccio più disponibile a riconoscere l’adattabilità del reato a fenomeni criminali slegati dai contesti tradizionali. L’inchiesta di Mafia Capitale nata nel 2012 a Roma, la quale ha visto coinvolte numerose persone accusate di associazione mafiosa, ha aperto un dibattito circa l’applicabilità dell’articolo 416 bis alle organizzazioni criminali che non possiedono i classici tratti delle mafie tradizionali. Dopo diversi giudizi contrastanti, la vicenda giudiziaria si è conclusa con la sentenza definitiva da parte della Cassazione, la quale ha annullato l’aggravante mafiosa a carico degli imputati riconoscendo, invece, due associazioni a delinquere semplice. L’obiettivo dell’inchiesta romana è stato quello di dimostrare come mafia e corruzione si sovrappongano sempre più frequentemente e l’originalità del caso risiede nella emancipazione dell’articolo 416 bis dalla sua matrice originaria cercando di dimostrare come la corruzione sistemica possa essere considerata come una forza di intimidazione che presuppone una condizione di assoggettamento e di omertà, è possibile affermare, alla luce dei fatti, come tale obiettivo non sia stato raggiunto.
ITA
The work consists of three main chapters divided in turn by paragraphs: in the first chapter the phenomenon of corruption in general is addressed: a definition of this is proposed, an analysis of the causes and a study on the evolution of the phenomenon in our country over time. In the second chapter, on the other hand, an attempt was made to deepen the link between corruption and organized crime and attention was focused on the increasing tendency of criminal organizations to resort to the corrupt method. A study was carried out on both the corruptive and the mafia phenomena, analyzing how these are sometimes closely connected to each other. As can be seen from numerous studies, in fact, the mafia are among the main actors of corruption that has emerged in the last period. It is also true that being two distinct phenomena they also pursue separate paths: organized crime survives even in the absence of corruption and corruption exists and thrives even without organized crime but without a doubt the combination of the two phenomena benefits both. It has been possible to study how criminal organizations increasingly resort to the corruptive method, neglecting, not entirely, the violent method trying to establish links with subjects who exercise legitimate functions or who hold positions of political or social power. These are the subjects that operate in the so-called gray area a complex area, composed of different actors that differ in skills, resources, social roles and interests; within the gray area, criminals and white-collar workers provide resources that are useful to each other. In the third and last chapter we studied the mafia phenomenon its definition, its origin and the spread of this not only in Southern Italy but in most of the Peninsula and the evolution and change it has undergone over time. A reflection is proposed regarding the introduction of the Rognoni-La Torre law which has included in our penal code the crime of mafia association. Greater attention was paid to a study on a particular case born in Rome that takes the name of Mafia Capitale which aimed, in addition to finding possible links between the mafia and corruption, to apply to the specific case an orientation of jurisprudence and doctrine that supported an interpretation of the crime of mafia association less rooted in the characteristics of historical mafias, instead promoting a more willing approach to recognize the adaptability of the crime to criminal phenomena disconnected from traditional contexts. The investigation of Mafia Capitale born in 2012 in Rome, which involved numerous people accused of mafia association, opened a debate on the applicability of Article 416a to criminal organizations that do not possess the classic traits of traditional mafias. After several conflicting judgments, the judicial affair ended with the final sentence by the Supreme Court, which annulled the aggravating mafia against the defendants recognizing, instead, two simple criminal associations. The objective of the Roman investigation was to demonstrate how mafia and corruption overlap more and more frequently and the originality of the case lies in the emancipation of Article 416 bis from its original matrix trying to demonstrating how systemic corruption can be regarded as a force of intimidation that presupposes a condition of subjugation and silence, it is possible to affirm, in the light of the facts, that this objective has not been achieved.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/137205