Comportamento spaziale dello stambecco alpino (Capra ibex ibex)

In questo studio si analizza il comportamento spaziale dello stambecco alpino (Capra ibex ibex) sulle Alpi europee, mediante una revisione della letteratura. Viene valutato come il comportamento spaziale della specie sia influenzato dalle classi di sesso ed età, dal cambiamento climatico e, infine, dalle operazioni di reintroduzione e traslocazione. I risultati mostrano che le classi di sesso ed età influenzano l’uso dello spazio, determinando la selezione di aree diverse e la conseguente segregazione sociale e spaziale al di fuori del periodo degli amori. Il cambiamento climatico invece, porta la specie a selezionare aree di alta quota, soprattutto nei mesi estivi, per cercare di sottrarsi alle alte temperature ambientali, a cui questa specie è molto sensibile. Tale comportamento di migrazione altitudinale si riflette negativamente sull’alimentazione. Infine, le operazioni di reintroduzione e di traslocazione determinano una variazione nel comportamento spaziale degli individui reintrodotti, almeno durante le prime fasi in seguito alla liberazione nel nuovo ambiente, per via dei movimenti esplorativi necessari per la conoscenza del nuovo territorio.

In this study, the spatial behaviour of the Alpine ibex (Capra ibex ibex) in the European Alps is analysed by means of a literature review. It assesses how the spatial behaviour of the species is influenced by sex and age classes, climate change and, finally, reintroduction and translocation operations. The results show that sex and age classes influence the use of space, leading to the selection of different areas and consequent social and spatial segregation outside the mating period. Climate change, on the other hand, leads the species to select high-altitude areas, especially in the summer months, in an attempt to escape the high environmental temperatures to which this species is very sensitive. This altitudinal migration behaviour has a negative impact on feeding. Finally, reintroduction and translocation operations determine a variation in the spatial behaviour of reintroduced individuals, at least during the first phases following release into the new environment, due to the exploratory movements required to get to know the new territory.