Esattamente come un temporale estivo, che arriva all’improvviso e sconvolge la serenità del cielo, ugualmente insorge un ictus. Dal termine inglese “stroke” che significa letteralmente colpo, esso irrompe inaspettatamente, causando problematiche non indifferenti. Per questa ragione la prevenzione è fondamentale da attuare nel corso di tutta la vita, dalla pratica costante di attività fisica alla cura dell’alimentazione quotidiana e ancora allo stile di vita condotto. Di fondamentale importanza è il concetto di riabilitazione che segue il tragico avvenimento. La vita dopo l’ictus merita in qualunque caso di essere vissuta, e talvolta in alcuni individui può addirittura migliorare; d’altro canto influenza moltissimi aspetti della persona, dalla sua fisicità, la deambulazione, i movimenti e I riflessi. La concentrazione è di fondamentale importanza per i soggetti colpiti da ictus, deve essere mantenuta per l’intera durata di ogni azione quotidiana, dalla deglutizione al semplice cammino. Un’altra sfera colpita è senza dubbio quella emotiva e mentale; ogni soggetto possiede la propria parte psichica, il carattere è davvero rilevante in questo contesto specifico in quanto questa condizione va a modificare le abitudini, il pensiero e il comportamento generale. Una situazione che pertanto sconvolge l’intera vita di un individuo, può avere conseguenze come scatti d’ira, perdita del controllo, nervosismo e nell’estremo caso anche una condizione di apatia, dove il paziente appare svogliato, disinteressato a qualsivoglia avvenimento che lo circonda. Questo avvenimento comprende diversi aspetti, che necessitano una trattazione specifica per ognuno di essi, dalla sfera emotiva, psicologica, comportamentale e ovviamente l’aspetto fisiologico e medico dello stesso. Inoltre la relazione con gli altri individui, la socialità e il reinserimento del soggetto nell’ambiente collettivo non è sempre facile, come naturale che sia ogni individuo reagisce in maniera differente, così come la sua vita sociale cambia. L’ictus è un evento rischioso nel nostro attuale periodo, ampliato dall’allungamento della vita media della popolazione. Questo sviluppo ha contribuito negativamente allo sviluppo di molte malattie cronico degenerative, in quanto il periodo di vita che trova più ampliamento è in misura rilevante la vecchiaia, portando con sé diverse problematiche; tra queste anche l’ictus possiede la sua posizione sul podio. Tuttavia, questo evento ha presumibilmente origini piuttosto antiche, ricercatori e scienziati hanno portato alla luce diversi possibili casi di ictus riscontrati su cadaveri molto datati, e proprio per la loro antichità e mancanza di resti ben conservati, questa ipotesi di origine rimane tale. Un altro aspetto che merita una trattazione è particolarmente nuovo e attuale; negli ultimi due anni la nostra vita è stata travolta da una pandemia, causata dal virus COVID-19. La situazione principale che mette in luce l’importanza che il virus ha avuto sulle nostre vite, è che tristemente molte patologie già esistenti e gravi, malattie croniche degenerative, molti ricoveri e degenze ospedaliere, tumori e patologie cardiovascolari, sono state posizionate in secondo piano. Questa situazione si è creata nel periodo più critico della pandemia, in seguito ad un collasso degli ospedali e delle strutture sanitarie, che vedendo crescere moltissimi casi di contagio, hanno dovuto far fronte mettendo a disposizione letti in terapia intensiva e cure adeguate. Le visite specialistiche rivolte ai soggetti già precedentemente malati e fragili erano difficilmente prenotabili e di lunga attesa, questo ha notevolmente peggiorato lo stato di salute generale.

Come vivere dopo l’ictus cerebrale. Il ruolo dell’attività fisica adattata.

DANIELE, LIDIA
2021/2022

Abstract

Esattamente come un temporale estivo, che arriva all’improvviso e sconvolge la serenità del cielo, ugualmente insorge un ictus. Dal termine inglese “stroke” che significa letteralmente colpo, esso irrompe inaspettatamente, causando problematiche non indifferenti. Per questa ragione la prevenzione è fondamentale da attuare nel corso di tutta la vita, dalla pratica costante di attività fisica alla cura dell’alimentazione quotidiana e ancora allo stile di vita condotto. Di fondamentale importanza è il concetto di riabilitazione che segue il tragico avvenimento. La vita dopo l’ictus merita in qualunque caso di essere vissuta, e talvolta in alcuni individui può addirittura migliorare; d’altro canto influenza moltissimi aspetti della persona, dalla sua fisicità, la deambulazione, i movimenti e I riflessi. La concentrazione è di fondamentale importanza per i soggetti colpiti da ictus, deve essere mantenuta per l’intera durata di ogni azione quotidiana, dalla deglutizione al semplice cammino. Un’altra sfera colpita è senza dubbio quella emotiva e mentale; ogni soggetto possiede la propria parte psichica, il carattere è davvero rilevante in questo contesto specifico in quanto questa condizione va a modificare le abitudini, il pensiero e il comportamento generale. Una situazione che pertanto sconvolge l’intera vita di un individuo, può avere conseguenze come scatti d’ira, perdita del controllo, nervosismo e nell’estremo caso anche una condizione di apatia, dove il paziente appare svogliato, disinteressato a qualsivoglia avvenimento che lo circonda. Questo avvenimento comprende diversi aspetti, che necessitano una trattazione specifica per ognuno di essi, dalla sfera emotiva, psicologica, comportamentale e ovviamente l’aspetto fisiologico e medico dello stesso. Inoltre la relazione con gli altri individui, la socialità e il reinserimento del soggetto nell’ambiente collettivo non è sempre facile, come naturale che sia ogni individuo reagisce in maniera differente, così come la sua vita sociale cambia. L’ictus è un evento rischioso nel nostro attuale periodo, ampliato dall’allungamento della vita media della popolazione. Questo sviluppo ha contribuito negativamente allo sviluppo di molte malattie cronico degenerative, in quanto il periodo di vita che trova più ampliamento è in misura rilevante la vecchiaia, portando con sé diverse problematiche; tra queste anche l’ictus possiede la sua posizione sul podio. Tuttavia, questo evento ha presumibilmente origini piuttosto antiche, ricercatori e scienziati hanno portato alla luce diversi possibili casi di ictus riscontrati su cadaveri molto datati, e proprio per la loro antichità e mancanza di resti ben conservati, questa ipotesi di origine rimane tale. Un altro aspetto che merita una trattazione è particolarmente nuovo e attuale; negli ultimi due anni la nostra vita è stata travolta da una pandemia, causata dal virus COVID-19. La situazione principale che mette in luce l’importanza che il virus ha avuto sulle nostre vite, è che tristemente molte patologie già esistenti e gravi, malattie croniche degenerative, molti ricoveri e degenze ospedaliere, tumori e patologie cardiovascolari, sono state posizionate in secondo piano. Questa situazione si è creata nel periodo più critico della pandemia, in seguito ad un collasso degli ospedali e delle strutture sanitarie, che vedendo crescere moltissimi casi di contagio, hanno dovuto far fronte mettendo a disposizione letti in terapia intensiva e cure adeguate. Le visite specialistiche rivolte ai soggetti già precedentemente malati e fragili erano difficilmente prenotabili e di lunga attesa, questo ha notevolmente peggiorato lo stato di salute generale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/137196