The main theme of this work is about how criminal behaviour is learnt and about how his learning is the cause of criminality and deviance. In fact, even since the most ancient times, sociologists and researchers studied what the causes that made an individual a criminal or a deviant could be and what were the factors that led him to make criminal action, asking, in simpler words: why do crimes are committed? What are the factors that lead to criminality? Who or what is responsible of a criminal or deviant act? A lot of theories followed one another trying to answer these questions and each theory, which belongs to his own time, assigned the responsibility to different factors or elements, like, for example, rational, biological, psychological, or social ones. One of them is the differential association theory, that is, the theory taken into consideration for the purposes of this work. She has her central element in learning. The author of this theory is an American sociologist: Edwin H. Sutherland (1883-1950), who studied how criminal behaviour is a matter of learning, and it is learnt with the same proceedings that are involved in the learning of every kind of behaviour, even the one in accordance with law. So, behaviour in general is learnt through the interaction with other people. The differential association theory was used, by the author, not just to explain the aetiology of criminal behaviour, but also to explain a problem that has not been considered since then: white-collar crimes, that are crimes committed by a person of a high social status and respectability in the course of his occupation. This kind of criminality has particular and peculiar characteristics that are different from the ones of an “ordinary” crime. They are important because they allow white-collar criminals to have guaranteed a certain margin of impunity. What helps to determine a low stigmatization and a major impunity of this kind of criminal is represented by the neutralization techniques that are justifications or excuses that are used by criminals to justify their own actions, trying to reduce or displace their own responsibility. The purpose of this work, therefore, is to highlight, thanks to the studies made by sociologists like Sutherland, the fact that everyone, by learning criminal behaviour, could commit crimes and, the white-collar crimes are a practical example of it. This work’s purpose, also, is to shed some light on a particular kind of criminality that is very common, but that is not always perceived as it really is.

Il tema principale del presente lavoro verte sull’apprendimento del comportamento criminale come causa della criminalità e della devianza. Infatti, già da tempi più antichi, i sociologi e gli studiosi si sono occupati di studiare quali fossero le cause che rendessero un individuo deviante e quali fossero i fattori che lo portassero a commettere azioni criminali, chiedendosi, in parole più semplici: perché si commettono crimini? Quali sono i fattori che determinano la criminalità piuttosto che non? A chi o cosa si deve la responsabilità dell’agire in modo deviante o criminale? Si susseguirono diverse teorie che provarono a rispondere a tali domande e ogni teoria, frutto del suo tempo, attribuì la responsabilità a fattori o a elementi diversi, come, per esempio, fattori di tipo razionale, di tipo biologico o psicologico, o fattori di tipo sociale. Tra di esse, merita particolare attenzione la teoria dell’associazione differenziale, ovvero la teoria che viene presa in considerazione ai fini di questo lavoro. Essa, trova il suo elemento centrale nell’apprendimento. Tale deduzione si deve ad un sociologo statunitense: Edwin H. Sutherland (1883-1950), il quale, studiando le cause della criminalità e della devianza, osservò come, in realtà, i comportamenti criminali si apprendono e, soprattutto, il loro apprendimento si verifica tramite gli stessi processi che interessano qualunque altro tipo di comportamento, anche quello conforme, ovvero attraverso l’interazione sociale con gli altri. La teoria dell’associazione differenziale, oltre a spiegare l’eziologia del comportamento criminale, è stata utilizzata dallo stesso Sutherland per spiegare un fenomeno che non era mai stato preso in considerazione fino a quel momento: la criminalità dei colletti bianchi, ovvero, quel tipo di criminalità che vede coinvolti soggetti di elevato status sociale, i quali commettono reati nel corso della propria occupazione. Questo tipo di criminalità possiede particolari caratteristiche peculiari e diverse da quelle che si possono attribuire ad un crimine “ordinario”. Caratteristiche che, inoltre, permettono ai criminali dal colletto bianco di vedersi garantito un certo margine di impunità. Ciò che contribuisce a determinare una ridotta stigmatizzazione e una conseguente maggior impunità di questo tipo di criminali, è rappresentato anche dalle tecniche di neutralizzazione, ovvero quelle giustificazioni o scuse che i criminali di un certo status impiegano al fine di giustificare, appunto, la loro azione con l’obiettivo di ridurre o spostare su fattori esterni le proprie responsabilità. L’obiettivo di tale lavoro, dunque, è quello di mettere in luce, grazie agli studi effettuati in merito da sociologi come Sutherland, il fatto che, chiunque, apprendendo il comportamento deviante, possa commettere atti criminali e, la criminalità dei colletti bianchi ne è l’esempio pratico. Inoltre, si vuole anche cercare di far luce su un fenomeno che, soprattutto nel nostro paese, è particolarmente presente, ma che non sempre viene percepito tale.

Il crimine si apprende. Sutherland e la criminalità dei colletti bianchi

INFANTE, REBECCA
2021/2022

Abstract

Il tema principale del presente lavoro verte sull’apprendimento del comportamento criminale come causa della criminalità e della devianza. Infatti, già da tempi più antichi, i sociologi e gli studiosi si sono occupati di studiare quali fossero le cause che rendessero un individuo deviante e quali fossero i fattori che lo portassero a commettere azioni criminali, chiedendosi, in parole più semplici: perché si commettono crimini? Quali sono i fattori che determinano la criminalità piuttosto che non? A chi o cosa si deve la responsabilità dell’agire in modo deviante o criminale? Si susseguirono diverse teorie che provarono a rispondere a tali domande e ogni teoria, frutto del suo tempo, attribuì la responsabilità a fattori o a elementi diversi, come, per esempio, fattori di tipo razionale, di tipo biologico o psicologico, o fattori di tipo sociale. Tra di esse, merita particolare attenzione la teoria dell’associazione differenziale, ovvero la teoria che viene presa in considerazione ai fini di questo lavoro. Essa, trova il suo elemento centrale nell’apprendimento. Tale deduzione si deve ad un sociologo statunitense: Edwin H. Sutherland (1883-1950), il quale, studiando le cause della criminalità e della devianza, osservò come, in realtà, i comportamenti criminali si apprendono e, soprattutto, il loro apprendimento si verifica tramite gli stessi processi che interessano qualunque altro tipo di comportamento, anche quello conforme, ovvero attraverso l’interazione sociale con gli altri. La teoria dell’associazione differenziale, oltre a spiegare l’eziologia del comportamento criminale, è stata utilizzata dallo stesso Sutherland per spiegare un fenomeno che non era mai stato preso in considerazione fino a quel momento: la criminalità dei colletti bianchi, ovvero, quel tipo di criminalità che vede coinvolti soggetti di elevato status sociale, i quali commettono reati nel corso della propria occupazione. Questo tipo di criminalità possiede particolari caratteristiche peculiari e diverse da quelle che si possono attribuire ad un crimine “ordinario”. Caratteristiche che, inoltre, permettono ai criminali dal colletto bianco di vedersi garantito un certo margine di impunità. Ciò che contribuisce a determinare una ridotta stigmatizzazione e una conseguente maggior impunità di questo tipo di criminali, è rappresentato anche dalle tecniche di neutralizzazione, ovvero quelle giustificazioni o scuse che i criminali di un certo status impiegano al fine di giustificare, appunto, la loro azione con l’obiettivo di ridurre o spostare su fattori esterni le proprie responsabilità. L’obiettivo di tale lavoro, dunque, è quello di mettere in luce, grazie agli studi effettuati in merito da sociologi come Sutherland, il fatto che, chiunque, apprendendo il comportamento deviante, possa commettere atti criminali e, la criminalità dei colletti bianchi ne è l’esempio pratico. Inoltre, si vuole anche cercare di far luce su un fenomeno che, soprattutto nel nostro paese, è particolarmente presente, ma che non sempre viene percepito tale.
ITA
The main theme of this work is about how criminal behaviour is learnt and about how his learning is the cause of criminality and deviance. In fact, even since the most ancient times, sociologists and researchers studied what the causes that made an individual a criminal or a deviant could be and what were the factors that led him to make criminal action, asking, in simpler words: why do crimes are committed? What are the factors that lead to criminality? Who or what is responsible of a criminal or deviant act? A lot of theories followed one another trying to answer these questions and each theory, which belongs to his own time, assigned the responsibility to different factors or elements, like, for example, rational, biological, psychological, or social ones. One of them is the differential association theory, that is, the theory taken into consideration for the purposes of this work. She has her central element in learning. The author of this theory is an American sociologist: Edwin H. Sutherland (1883-1950), who studied how criminal behaviour is a matter of learning, and it is learnt with the same proceedings that are involved in the learning of every kind of behaviour, even the one in accordance with law. So, behaviour in general is learnt through the interaction with other people. The differential association theory was used, by the author, not just to explain the aetiology of criminal behaviour, but also to explain a problem that has not been considered since then: white-collar crimes, that are crimes committed by a person of a high social status and respectability in the course of his occupation. This kind of criminality has particular and peculiar characteristics that are different from the ones of an “ordinary” crime. They are important because they allow white-collar criminals to have guaranteed a certain margin of impunity. What helps to determine a low stigmatization and a major impunity of this kind of criminal is represented by the neutralization techniques that are justifications or excuses that are used by criminals to justify their own actions, trying to reduce or displace their own responsibility. The purpose of this work, therefore, is to highlight, thanks to the studies made by sociologists like Sutherland, the fact that everyone, by learning criminal behaviour, could commit crimes and, the white-collar crimes are a practical example of it. This work’s purpose, also, is to shed some light on a particular kind of criminality that is very common, but that is not always perceived as it really is.
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