The following dissertation aims to analyse the aesthetic and metaphorical language of the electric light, which appears for the first time in the urban context at the end of the XIX century. The interest in light as protagonist of the artwork starts during the XVII century with Caravaggio, Georges du Mesnil de la Tour and Francisco Zurbarán and continues with the optical studies of the natural light carried out by the landscape painting during the XIX century. In particular, the Light Painting, a method to draw with light using a camera, reveals the impressive power of light, which can be employed as a paintbrush. The dissertation continues by describing the advent of the electric light and it analyses a few pieces of art concerning the representation of the artificial lighting, like those realised by Futurism or those realised by Evgeny Lushpin, a russian artist considered as the Master of the representation of indoor lighting. However, the actual transformation of light in terms of matter, starts with the Neon Art. Thanks to the invention of fluorescent neon tubes by Heinrich Geissler, the light has for the first time a shape. This is the beginning of a new artistic era, in which the light has a concrete matter, shape and wants to convey emotions. Both indoor and urban space (such as Luci d’Artista in Turin) become “light containers”. The dialogue between space and light will be a key point for this new kind of artwork.
L’elaborato intende declinare i linguaggi estetici e metaforici della luce artificiale, che fa la sua comparsa al termine del XIX secolo. L’interesse per la luce in quanto protagonista dell’opera d’arte ha come punto di partenza gli esperimenti pittorici del Seicento di Caravaggio, Georges du Mesnil de la Tour e Francisco Zurbarán e continua il suo percorso con la pittura di paesaggio dell’Ottocento, che riesce a studiare al meglio i fenomeni ottici della luce naturale soprattutto grazie alla fotografia. In particolare, il Light Painting fotografico dimostra come la luce possa essere utilizzata come pennello per realizzare forme e disegni nell’aria. L’elaborato prosegue descrivendo l’avvento della luce artificiale e analizza alcune opere pittoriche incentrate sulla rappresentazione della luce elettrica come il Futurismo e il caso di Egveny Lushpin, artista russo della seconda metà del Novecento e maestro della riproduzione degli effetti luminosi degli interni degli appartamenti. Tuttavia,è con la Neon Art che la luce acquisisce una materia concreta: quella di tubi fluorescenti. Heinrich Geissler, ingegnere tedesco, fu il primo che nel 1855 realizzò un tubo colorato con il neon, aprendo la strada verso una nuova era della luce nell’arte. La Neon Art dona alla luce una forma e le affida un messaggio o un’emozione da trasmettere e anche lo spazio in cui sarà disposta sarà un fattore importante per lo scopo estetico e metaforico dell’opera. Sia lo spazio interno che quello urbano (come il caso di Luci d’Artista a Torino) sono i nuovi “contenitori” della luce. Il dialogo tra ambiente e luce sarà centrale nella realizzazione del prodotto artistico.
La luce artificiale nell'Arte contemporanea: suo utilizzo ed espressioni
CENICCOLA, MARIA
2021/2022
Abstract
L’elaborato intende declinare i linguaggi estetici e metaforici della luce artificiale, che fa la sua comparsa al termine del XIX secolo. L’interesse per la luce in quanto protagonista dell’opera d’arte ha come punto di partenza gli esperimenti pittorici del Seicento di Caravaggio, Georges du Mesnil de la Tour e Francisco Zurbarán e continua il suo percorso con la pittura di paesaggio dell’Ottocento, che riesce a studiare al meglio i fenomeni ottici della luce naturale soprattutto grazie alla fotografia. In particolare, il Light Painting fotografico dimostra come la luce possa essere utilizzata come pennello per realizzare forme e disegni nell’aria. L’elaborato prosegue descrivendo l’avvento della luce artificiale e analizza alcune opere pittoriche incentrate sulla rappresentazione della luce elettrica come il Futurismo e il caso di Egveny Lushpin, artista russo della seconda metà del Novecento e maestro della riproduzione degli effetti luminosi degli interni degli appartamenti. Tuttavia,è con la Neon Art che la luce acquisisce una materia concreta: quella di tubi fluorescenti. Heinrich Geissler, ingegnere tedesco, fu il primo che nel 1855 realizzò un tubo colorato con il neon, aprendo la strada verso una nuova era della luce nell’arte. La Neon Art dona alla luce una forma e le affida un messaggio o un’emozione da trasmettere e anche lo spazio in cui sarà disposta sarà un fattore importante per lo scopo estetico e metaforico dell’opera. Sia lo spazio interno che quello urbano (come il caso di Luci d’Artista a Torino) sono i nuovi “contenitori” della luce. Il dialogo tra ambiente e luce sarà centrale nella realizzazione del prodotto artistico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/137034