Questo lavoro è incentrato su un progetto realizzato nell’anno scolastico 2020-2021 con lo scopo di creare un ponte tra i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Émile Lexert di Aosta e quelli di alcuni campi profughi nel nord del Libano, nella regione di Akkar. L’obiettivo era quello di raccontare sé stessi e i propri immaginari, con mezzi espressivi diversi, confrontandosi così con una realtà lontana dalla propria. Nei primi capitoli, insieme ad un'analisi del contesto della scuola di Aosta, vengono esposte le motivazioni che hanno portato alla nascita del progetto e viene presentata l’ONG Mishwar che ha reso possibile questo scambio. Attraverso la narrazione delle esperienze di alcuni suoi collaboratori emerge il suo modus operandi. Successivamente, vengono trattate le fasi preparatorie dell’incontro avvenuto tra i ragazzi di Aosta e quelli di Akkar e sono riportate le reazioni che questo ha suscitato. Da qui è nata l’idea di proporre sul campo un’attività, per stabilire così un terreno comune su cui potersi confrontare in modo più significativo. La parte centrale del lavoro è infatti dedicata al laboratorio di fumetto svolto nei campi profughi. Questa modalità espressiva, scelta per il suo potenziale comunicativo ed inclusivo, avrebbe permesso il confronto tra ragazzi appartenenti a mondi molto distanti tra loro. La descrizione del contesto in cui i bambini siriani vivono è necessaria a contestualizzare e comprendere il lavoro. A conclusione di questa parte sono riportati alcuni fumetti realizzati dai bambini dei campi. A partire dall’esperienza con i bambini di Akkar, vengono infine esposte alcune considerazioni sull’istruzione dei profughi siriani nei campi in cui l’ONG Mishwar opera. Tra gli aspetti approfonditi vi sono iscrizione e frequenza scolastica, livello di alfabetizzazione dei bambini, attitudine alla scuola. Durante il laboratorio, sono state svolte alcune interviste, i cui dati emersi sono stati confrontati con quelli raccolti nel rapporto VASyR condotto dall’UNHCR nel 2021. Dall’analisi di questi dati si delinea un quadro che per certi versi si discosta da quello presente nell’indagine dell’agenzia delle Nazioni Unite. Concludono questo lavoro alcune riflessioni personali, suscitate dall’aver vissuto in prima persona questa esperienza e dagli immaginari rappresentati dai bambini nei loro fumetti.
Aosta-Akkar e ritorno. Storie di immaginari a confronto.
VINCENTI, MARTA
2021/2022
Abstract
Questo lavoro è incentrato su un progetto realizzato nell’anno scolastico 2020-2021 con lo scopo di creare un ponte tra i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Émile Lexert di Aosta e quelli di alcuni campi profughi nel nord del Libano, nella regione di Akkar. L’obiettivo era quello di raccontare sé stessi e i propri immaginari, con mezzi espressivi diversi, confrontandosi così con una realtà lontana dalla propria. Nei primi capitoli, insieme ad un'analisi del contesto della scuola di Aosta, vengono esposte le motivazioni che hanno portato alla nascita del progetto e viene presentata l’ONG Mishwar che ha reso possibile questo scambio. Attraverso la narrazione delle esperienze di alcuni suoi collaboratori emerge il suo modus operandi. Successivamente, vengono trattate le fasi preparatorie dell’incontro avvenuto tra i ragazzi di Aosta e quelli di Akkar e sono riportate le reazioni che questo ha suscitato. Da qui è nata l’idea di proporre sul campo un’attività, per stabilire così un terreno comune su cui potersi confrontare in modo più significativo. La parte centrale del lavoro è infatti dedicata al laboratorio di fumetto svolto nei campi profughi. Questa modalità espressiva, scelta per il suo potenziale comunicativo ed inclusivo, avrebbe permesso il confronto tra ragazzi appartenenti a mondi molto distanti tra loro. La descrizione del contesto in cui i bambini siriani vivono è necessaria a contestualizzare e comprendere il lavoro. A conclusione di questa parte sono riportati alcuni fumetti realizzati dai bambini dei campi. A partire dall’esperienza con i bambini di Akkar, vengono infine esposte alcune considerazioni sull’istruzione dei profughi siriani nei campi in cui l’ONG Mishwar opera. Tra gli aspetti approfonditi vi sono iscrizione e frequenza scolastica, livello di alfabetizzazione dei bambini, attitudine alla scuola. Durante il laboratorio, sono state svolte alcune interviste, i cui dati emersi sono stati confrontati con quelli raccolti nel rapporto VASyR condotto dall’UNHCR nel 2021. Dall’analisi di questi dati si delinea un quadro che per certi versi si discosta da quello presente nell’indagine dell’agenzia delle Nazioni Unite. Concludono questo lavoro alcune riflessioni personali, suscitate dall’aver vissuto in prima persona questa esperienza e dagli immaginari rappresentati dai bambini nei loro fumetti.File | Dimensione | Formato | |
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