Alla base della mia tesi vi è l’analisi del cinema che si propone di narrare l’amore e l’identità lesbica in tutte le sue sfaccettature, in relazione ai cambiamenti socioculturali che il risveglio dei femminismi nel discorso pubblico ha permesso, e di come lo strumento politico del female gaze possa essere usato nelle rappresentazioni di soggetti marginalizzati, per restituire loro agency. Il primo capitolo ha come obbiettivo quello di fare un breve riassunto della storia della rappresentazione queer al cinema, ripercorrendo alcuni tropi e movimenti del passato, fino ad arrivare ad un’analisi dello stato attuale della rappresentazione lesbica, soprattutto in relazione ai film d’epoca. Il secondo capitolo si focalizza invece sui concetti di male gaze e female gaze: genesi, differenze, e il ruolo che essi giocano come strumenti all’interno di una prassi che usi il cinema come arma di generazione di consapevolezza. Inoltre, ho analizzato il lavoro del regista Abdellatif Kechiche, in particolar modo in relazione al suo film più di successo, La vita di Adele, e suo il modus operandi durante la fase delle riprese, sottolineando l’importanza di una prassi nel processo di realizzazione di un’opera filmica che abbia come priorità il rispetto e il coinvolgimento attivo degli addetti ai lavori. Infine, l’ultimo capitolo è interamente dedicato alla sceneggiatrice e regista francese Céline Sciamma, che con i suoi lavori tramite cui esplora i temi di costruzione identitaria (anche e soprattutto quella di genere), trasformazione e desiderio, sta creando nuovi linguaggi e nuove possibilità, mettendo in moto una vera e propria rivoluzione all’interno dell’industria. In primo piano è il film del 2019 Ritratto della giovane in fiamme e le caratteristiche che l’hanno reso una pietra miliare nell’ambito della rappresentazione lesbica al cinema, oltre che un esempio eccezionale di sguardo femminile. La messa in contrapposizione di questi due registi e dei loro lavori auspica a raccontare i due poli opposti agli estremi della rappresentazione delle lesbiche come gruppo marginalizzato.
Raccontare l'amore lesbico al cinema: le nuove prospettive del female gaze
SAGRIPANTI, LINDA
2021/2022
Abstract
Alla base della mia tesi vi è l’analisi del cinema che si propone di narrare l’amore e l’identità lesbica in tutte le sue sfaccettature, in relazione ai cambiamenti socioculturali che il risveglio dei femminismi nel discorso pubblico ha permesso, e di come lo strumento politico del female gaze possa essere usato nelle rappresentazioni di soggetti marginalizzati, per restituire loro agency. Il primo capitolo ha come obbiettivo quello di fare un breve riassunto della storia della rappresentazione queer al cinema, ripercorrendo alcuni tropi e movimenti del passato, fino ad arrivare ad un’analisi dello stato attuale della rappresentazione lesbica, soprattutto in relazione ai film d’epoca. Il secondo capitolo si focalizza invece sui concetti di male gaze e female gaze: genesi, differenze, e il ruolo che essi giocano come strumenti all’interno di una prassi che usi il cinema come arma di generazione di consapevolezza. Inoltre, ho analizzato il lavoro del regista Abdellatif Kechiche, in particolar modo in relazione al suo film più di successo, La vita di Adele, e suo il modus operandi durante la fase delle riprese, sottolineando l’importanza di una prassi nel processo di realizzazione di un’opera filmica che abbia come priorità il rispetto e il coinvolgimento attivo degli addetti ai lavori. Infine, l’ultimo capitolo è interamente dedicato alla sceneggiatrice e regista francese Céline Sciamma, che con i suoi lavori tramite cui esplora i temi di costruzione identitaria (anche e soprattutto quella di genere), trasformazione e desiderio, sta creando nuovi linguaggi e nuove possibilità, mettendo in moto una vera e propria rivoluzione all’interno dell’industria. In primo piano è il film del 2019 Ritratto della giovane in fiamme e le caratteristiche che l’hanno reso una pietra miliare nell’ambito della rappresentazione lesbica al cinema, oltre che un esempio eccezionale di sguardo femminile. La messa in contrapposizione di questi due registi e dei loro lavori auspica a raccontare i due poli opposti agli estremi della rappresentazione delle lesbiche come gruppo marginalizzato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/137005