Questo lavoro esplora la realtà psico-criminologica dei minorenni sessualmente abusanti (JSOs). Il campione coinvolto nello studio proviene da una ricerca condotta dal Gruppo di ricerca in Psicologia Criminologica e Forense del Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino, su 460 minori autori di almeno un reato violento. In questo lavoro il focus è stato su 50 JSOs. Attraverso la lettura dei loro fascicoli giuridici e psico-sociali gli obiettivi del lavoro sono stati fondamentalmente due: ricostruire la carriera criminale di questi individui ed indagare i loro principali fattori di rischio ed i bisogni criminogenici. Rispetto al primo obiettivo, i risultati più interessanti riguardavano la gravità del primo reato (che nell'88% dei casi coincideva con il reato sessuale) e la violenza e la precocità dell'onset specifico. Rispetto al secondo, invece, i principali fattori di rischio sono stati ritrovati nell'indice di fallimento scolastico del minore (riportato anche in riferimento al basso titolo di studio conseguito al momento della commissione delittuosa) e nella precedente presa in carico del nucleo familiare da parte dei Servizi Sociali. Nel campione è emerso come, contrariamente agli studi internazionali, la maggior parte dei minori vivesse in famiglie convenzionalmente integre. Come atteso, queste ultime avevano ricevuto dai Servizi sostegni economici, psicologici e educativi in misura significativamente inferiore rispetto a quelle in cui la coppia parentale era separata (&#967;2 = 13,76, p < 0,05); sembrerebbe così confermata l'ipotesi dell'appartenenza di questi individui a nuclei aventi adeguate risorse per far fronte ai problemi. La separazione genitoriale, inoltre, è risultata essere più frequente nei solo offenders rispetto ai group offenders. Questa è stata l'unica differenza statisticamente significativa tra il primo gruppo (n = 25) ed il secondo (n = 24) (&#967;2 = 8,31, p < 0,05). Si ipotizza così che, laddove la commissione delittuosa sia stata agita da soli senza il coinvolgimento di altri consociati, siano stati più rilevanti i fattori di rischio familiari. Sono tuttavia necessarie altre ricerche che vadano ad indagare la realtà criminologica dei JSOs al fine di poter intervenire preventivamente riducendo tale fenomeno violento e favorendo il benessere del singolo e della comunità.

Realtà criminogenica e psicologica dei minorenni sessualmente abusanti: uno studio esplorativo su 50 JSOs

FASSINO, ROBERTA
2014/2015

Abstract

Questo lavoro esplora la realtà psico-criminologica dei minorenni sessualmente abusanti (JSOs). Il campione coinvolto nello studio proviene da una ricerca condotta dal Gruppo di ricerca in Psicologia Criminologica e Forense del Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Torino, su 460 minori autori di almeno un reato violento. In questo lavoro il focus è stato su 50 JSOs. Attraverso la lettura dei loro fascicoli giuridici e psico-sociali gli obiettivi del lavoro sono stati fondamentalmente due: ricostruire la carriera criminale di questi individui ed indagare i loro principali fattori di rischio ed i bisogni criminogenici. Rispetto al primo obiettivo, i risultati più interessanti riguardavano la gravità del primo reato (che nell'88% dei casi coincideva con il reato sessuale) e la violenza e la precocità dell'onset specifico. Rispetto al secondo, invece, i principali fattori di rischio sono stati ritrovati nell'indice di fallimento scolastico del minore (riportato anche in riferimento al basso titolo di studio conseguito al momento della commissione delittuosa) e nella precedente presa in carico del nucleo familiare da parte dei Servizi Sociali. Nel campione è emerso come, contrariamente agli studi internazionali, la maggior parte dei minori vivesse in famiglie convenzionalmente integre. Come atteso, queste ultime avevano ricevuto dai Servizi sostegni economici, psicologici e educativi in misura significativamente inferiore rispetto a quelle in cui la coppia parentale era separata (χ2 = 13,76, p < 0,05); sembrerebbe così confermata l'ipotesi dell'appartenenza di questi individui a nuclei aventi adeguate risorse per far fronte ai problemi. La separazione genitoriale, inoltre, è risultata essere più frequente nei solo offenders rispetto ai group offenders. Questa è stata l'unica differenza statisticamente significativa tra il primo gruppo (n = 25) ed il secondo (n = 24) (χ2 = 8,31, p < 0,05). Si ipotizza così che, laddove la commissione delittuosa sia stata agita da soli senza il coinvolgimento di altri consociati, siano stati più rilevanti i fattori di rischio familiari. Sono tuttavia necessarie altre ricerche che vadano ad indagare la realtà criminologica dei JSOs al fine di poter intervenire preventivamente riducendo tale fenomeno violento e favorendo il benessere del singolo e della comunità.
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