Il mio elaborato tratta l’analisi del settore della moda: delle sue principali caratteristiche, alla composizione della filiera della moda italiana, sia a livello generale, sia contestualizzata nello scenario attuale, per poi passare ad una visione più ampia del Made in Italy, all’interno del contesto Europeo, nel quale il mercato della moda vede in prima linea la Francia. Nel secondo capitolo è spiegata la formulazione della strategia competitiva, definendo il concetto di vantaggio competitivo, con il supporto degli studi dell’economista Michael Porter, per poi comprendere anche il concetto di orientamento strategico. Per arrivare alla determinazione delle strategie attraverso le quali le imprese riescono ad ottenere un vantaggio competitivo, ho poi affrontato l’analisi dell’ambiente esterno e interno dell’impresa. Per l’analisi dell’ambiente esterno mi sono concentrata sull’esposizione delle cinque forze competitive di Porter, mentre per l’analisi dei fattori interni all’impresa, mi sono basata sul concetto di catena del valore dell’impresa, secondo la quale è possibile determinare quale tipologia di leadership l’impresa può adottare per determinare la sua strategia competitiva: la leadership di costo o la leadership da differenziazione. Esse possono essere applicate a loro volta in un mercato ampio, con strategie di ampia copertura, oppure in un mercato più ristretto, che prevede strategie di focalizzazione. Successivamente è presente l’approfondimento sul caso specifico della moda sartoriale di alta qualità, che tendenzialmente predilige strategie di differenziazione, in quanto, appunto, è fondamentale il fattore qualità del prodotto. Grazie alle analisi della rivista Business of Fashion e la società leader nella consulenza strategica McKinsey, ho poi affrontato lo scenario attuale dell’industria della moda, sottolineando gli effetti della crisi su di essa a livello globale, per poi passare all’analisi del contesto italiano, grazie ai dati forniti dall’ISTAT. Dopo l’analisi degli effetti della crisi, mi sono concentrata sul tema principale dell’elaborato, ovvero le strategie necessarie per la ripresa dalla crisi e per il raggiungimento del vantaggio competitivo del Fashion Made in Italy, tra le quali emerge l’internazionalizzazione e il ruolo fondamentale delle esportazioni. L’analisi procede con la determinazione delle strategie in reazione alla crisi, introducendo due degli strumenti essenziali per portare alla crescita delle imprese dell’industria della moda: la digitalizzazione e la sostenibilità. Applicazioni concrete di queste strategie sono spiegate nel paragrafo successivo che riporta l’esempio del Gruppo Prada. Nell’ultimo capitolo di questo elaborato tratto in modo più approfondito il tema della digitalizzazione, fenomeno che secondo i dati analizzati ha avuto una spinta senza precedenti nel 2020-21. Questo capitolo è dedicato inoltre all’esposizione di strategie come il ‘phigital’, a metà tra fisico e digitale, e la blockchain, che permette di certificare l’autenticità e di conciliare digitale e sostenibile, strumenti fondamentali per il futuro dell’industria della moda.
L'analisi competitiva dell'industria della moda italiana
SECHI, MARTINA
2020/2021
Abstract
Il mio elaborato tratta l’analisi del settore della moda: delle sue principali caratteristiche, alla composizione della filiera della moda italiana, sia a livello generale, sia contestualizzata nello scenario attuale, per poi passare ad una visione più ampia del Made in Italy, all’interno del contesto Europeo, nel quale il mercato della moda vede in prima linea la Francia. Nel secondo capitolo è spiegata la formulazione della strategia competitiva, definendo il concetto di vantaggio competitivo, con il supporto degli studi dell’economista Michael Porter, per poi comprendere anche il concetto di orientamento strategico. Per arrivare alla determinazione delle strategie attraverso le quali le imprese riescono ad ottenere un vantaggio competitivo, ho poi affrontato l’analisi dell’ambiente esterno e interno dell’impresa. Per l’analisi dell’ambiente esterno mi sono concentrata sull’esposizione delle cinque forze competitive di Porter, mentre per l’analisi dei fattori interni all’impresa, mi sono basata sul concetto di catena del valore dell’impresa, secondo la quale è possibile determinare quale tipologia di leadership l’impresa può adottare per determinare la sua strategia competitiva: la leadership di costo o la leadership da differenziazione. Esse possono essere applicate a loro volta in un mercato ampio, con strategie di ampia copertura, oppure in un mercato più ristretto, che prevede strategie di focalizzazione. Successivamente è presente l’approfondimento sul caso specifico della moda sartoriale di alta qualità, che tendenzialmente predilige strategie di differenziazione, in quanto, appunto, è fondamentale il fattore qualità del prodotto. Grazie alle analisi della rivista Business of Fashion e la società leader nella consulenza strategica McKinsey, ho poi affrontato lo scenario attuale dell’industria della moda, sottolineando gli effetti della crisi su di essa a livello globale, per poi passare all’analisi del contesto italiano, grazie ai dati forniti dall’ISTAT. Dopo l’analisi degli effetti della crisi, mi sono concentrata sul tema principale dell’elaborato, ovvero le strategie necessarie per la ripresa dalla crisi e per il raggiungimento del vantaggio competitivo del Fashion Made in Italy, tra le quali emerge l’internazionalizzazione e il ruolo fondamentale delle esportazioni. L’analisi procede con la determinazione delle strategie in reazione alla crisi, introducendo due degli strumenti essenziali per portare alla crescita delle imprese dell’industria della moda: la digitalizzazione e la sostenibilità. Applicazioni concrete di queste strategie sono spiegate nel paragrafo successivo che riporta l’esempio del Gruppo Prada. Nell’ultimo capitolo di questo elaborato tratto in modo più approfondito il tema della digitalizzazione, fenomeno che secondo i dati analizzati ha avuto una spinta senza precedenti nel 2020-21. Questo capitolo è dedicato inoltre all’esposizione di strategie come il ‘phigital’, a metà tra fisico e digitale, e la blockchain, che permette di certificare l’autenticità e di conciliare digitale e sostenibile, strumenti fondamentali per il futuro dell’industria della moda.File | Dimensione | Formato | |
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