The purpose of this study is to reconstruct the common thread that links Torquato Tasso's Gerusalemme Liberata, published in 1580, and the eleven canvases created by the French painter Carle Vanloo in 1733 for the Royal Palace in Turin. As the first essential factor to understand the immense fortune and diffusion of this poem, I first highlighted the figurative instance that pervades the writing of Tasso, who attributes to poetry the intrinsic ability to paint vivid images in the mind of those who read, and who compares significantly the poet to "a talking painter". Secondly, I analyzed the aspect that, in all likelihood, contributed most to Liberata's very rich translation into images, that is the preference, accorded by the many artists who choose to interpret its verses, to the expression of affections. It is in fact evident, in all the visual works linked to this text, a common mode of reading totally centered on amorous and pathetic events, also favored by the circulation in French territory of sentimental rewritings which met with great success. As a demonstration of the favor accorded to the fictional aspect of Tasso's tale, the different tracks on which its long-lived iconographic fortune travels are retraced, examining at first the engravings belonging to the most important illustrated editions of the poem and subsequently the numerous pictorial transpositions dedicated to it. Despite its obvious didactic function, the book illustration proves to be a fundamental point of reference for later interpreters, dictating the choice of the episodes to be depicted. The painters, for their part, confirm this tendency, preferring the same moments full of pathos, and so do the theatrical representations inspired by Liberata, which only stage the tormented loves of its characters. Within that immense repertoire of images, it was therefore possible to isolate, with respect to the pictorial cycle created by Carle Vanloo, some precise figurative comparisons, which attest to the influence of this centuries-old tradition and which allow to fully understand the personal modality of interpretation carried out by the artist in the canvases of the Royal Palace. Here he not only proves capable of naturally reworking those visual sources, extrapolating some details and then reassembling them in a different and original way. But above all, the French painter succeeds perfectly in his intent to bring the enthralling sentimental vicissitudes of Tasso's poem into a gallant and seductive atmosphere, where the most tragic aspects are mitigated, as if suspended in the languid and sweetly dreamy poses of the figures.
Il proposito di questo studio consiste nel ricostruire il filo conduttore che lega la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, edita nel 1580, e le undici tele realizzate dal pittore francese Carle Vanloo nel 1733 per il Palazzo Reale di Torino. Come primo fattore essenziale per comprendere l'immensa fortuna e diffusione di questo poema, ho innanzitutto evidenziato l'istanza figurativa che pervade la scrittura di Tasso, il quale attribuisce alla poesia l'intrinseca capacità di dipingere vivide immagini nella mente di chi legge e paragona significativamente il poeta ad “un parlante pittore”. In secondo luogo, ho analizzato l'aspetto che, con ogni probabilità, ha maggiormente contribuito alla ricchissima traduzione in immagini della Liberata, ovvero la preferenza accordata, dai molti artisti che scelgono di interpretarne i versi, all'espressione degli affetti. È di fatto evidente, in tutte le opere visive legate a questo testo, una comune modalità di lettura incentrata totalmente sulle vicende amorose e patetiche, favorita anche dalla circolazione in territorio francese di riscritture sentimentali che riscossero un grande successo. A dimostrazione del favore accordato all'aspetto romanzesco del racconto tassiano, vengono ripercorsi i differenti binari su cui viaggia la sua longeva fortuna iconografica, esaminando in prima battuta le tavole appartenenti alle più importanti edizioni illustrate del poema e successivamente le numerosissime trasposizioni pittoriche ad esso dedicate. Nonostante la sua ovvia funzione didascalica, l'illustrazione libraria si dimostra infatti un fondamentale punto di riferimento per gli interpreti successivi, dettando la scelta degli episodi da raffigurare. I pittori, da parte loro, confermano questa tendenza, prediligendo gli stessi momenti ricchi di pathos, e altrettanto fanno le rappresentazioni teatrali ispirate alla Liberata, le quali portano in scena unicamente gli amori tormentati dei suoi personaggi. All'interno di quell'immenso repertorio di immagini, è stato quindi possibile isolare, rispetto al ciclo pittorico realizzato da Carle Vanloo, alcuni puntuali confronti figurativi, i quali attestano l'influenza di questa secolare tradizione e permettono di comprendere appieno la personale modalità d'interpretazione portata avanti dall'artista nelle tele di Palazzo Reale. Egli non solo si dimostra qui capace di rielaborare con naturalezza quelle fonti visive, estrapolando alcuni dettagli per poi ricomporli in maniera diversa e originale. Ma sopratutto, il pittore francese riesce perfettamente nell'intento di calare le avvincenti vicissitudini sentimentali del poema di Tasso all'interno di un'atmosfera galante e seducente, dove gli aspetti più tragici risultano mitigati, come sospesi nelle pose languide e dolcemente trasognate delle figure.
La Gerusalemme Liberata di Carle Vanloo in Palazzo Reale a Torino. Fonti figurative per un racconto galante "tutto incanti, diletti e seduzioni".
CILENTI, RENATA
2020/2021
Abstract
Il proposito di questo studio consiste nel ricostruire il filo conduttore che lega la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, edita nel 1580, e le undici tele realizzate dal pittore francese Carle Vanloo nel 1733 per il Palazzo Reale di Torino. Come primo fattore essenziale per comprendere l'immensa fortuna e diffusione di questo poema, ho innanzitutto evidenziato l'istanza figurativa che pervade la scrittura di Tasso, il quale attribuisce alla poesia l'intrinseca capacità di dipingere vivide immagini nella mente di chi legge e paragona significativamente il poeta ad “un parlante pittore”. In secondo luogo, ho analizzato l'aspetto che, con ogni probabilità, ha maggiormente contribuito alla ricchissima traduzione in immagini della Liberata, ovvero la preferenza accordata, dai molti artisti che scelgono di interpretarne i versi, all'espressione degli affetti. È di fatto evidente, in tutte le opere visive legate a questo testo, una comune modalità di lettura incentrata totalmente sulle vicende amorose e patetiche, favorita anche dalla circolazione in territorio francese di riscritture sentimentali che riscossero un grande successo. A dimostrazione del favore accordato all'aspetto romanzesco del racconto tassiano, vengono ripercorsi i differenti binari su cui viaggia la sua longeva fortuna iconografica, esaminando in prima battuta le tavole appartenenti alle più importanti edizioni illustrate del poema e successivamente le numerosissime trasposizioni pittoriche ad esso dedicate. Nonostante la sua ovvia funzione didascalica, l'illustrazione libraria si dimostra infatti un fondamentale punto di riferimento per gli interpreti successivi, dettando la scelta degli episodi da raffigurare. I pittori, da parte loro, confermano questa tendenza, prediligendo gli stessi momenti ricchi di pathos, e altrettanto fanno le rappresentazioni teatrali ispirate alla Liberata, le quali portano in scena unicamente gli amori tormentati dei suoi personaggi. All'interno di quell'immenso repertorio di immagini, è stato quindi possibile isolare, rispetto al ciclo pittorico realizzato da Carle Vanloo, alcuni puntuali confronti figurativi, i quali attestano l'influenza di questa secolare tradizione e permettono di comprendere appieno la personale modalità d'interpretazione portata avanti dall'artista nelle tele di Palazzo Reale. Egli non solo si dimostra qui capace di rielaborare con naturalezza quelle fonti visive, estrapolando alcuni dettagli per poi ricomporli in maniera diversa e originale. Ma sopratutto, il pittore francese riesce perfettamente nell'intento di calare le avvincenti vicissitudini sentimentali del poema di Tasso all'interno di un'atmosfera galante e seducente, dove gli aspetti più tragici risultano mitigati, come sospesi nelle pose languide e dolcemente trasognate delle figure.File | Dimensione | Formato | |
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