Il dialogo intellettuale che tra la fine degli anni ’20 e i primi anni ’30 del Novecento vide a confronto Ernst Cassirer e Martin Heidegger ha generato (e tutt’ora genera) un’enorme quantità di discussioni e di dibattiti. A grandi linee la letteratura che è stata prodotta sull’argomento può essere suddivisa in tre nuclei tematici principali: l’interpretazione di Kant, la comparazione tra filosofia delle forme simboliche e ontologia fondamentale, l’analisi del contesto storico-politico. La presente ricerca si colloca all’interno del primo di questi tre ‘macroargomenti’ e in particolare, senza addentrarsi in questioni già ampiamente sviscerate (quali ad es. l’interpretazione della dottrina dello schematismo e dell’immaginazione trascendentale nella Critica della ragion pura), intende esaminare il confronto attraverso il filtro dell’etica kantiana, al fine di provare come anche da un punto di vista etico tra Cassirer e Heidegger si interponga un divario insanabile. Il discorso sarà organizzato come segue. In primo luogo verrà discussa l’interpretazione del sentimento del rispetto e del concetto di legge morale esposta nel § 30 di Kant und das Problem der Metaphysik e si cercherà di illustrare come Heidegger tenti di trasportare l’etica di Kant sul terreno del problema della finitezza dell’Esserci delineato in Sein und Zeit. In secondo luogo, al fine di screditare il diffuso stereotipo (indotto da Heidegger) secondo cui il neokantismo avrebbe visto in Kant niente più che un teorico della conoscenza scientifica, sarà presa in considerazione ed esaminata nei suoi momenti fondamentali l’interpretazione della cosa in sé formulata da Hermann Cohen nella seconda edizione della Kants Begründung der Ethik. Infine, dopo una ricostruzione della ricezione dell’interpretazione di Cohen in Freiheit und Form e in Kants Leben und Lehre, si rivolgerà l’attenzione alle ragioni per cui Cassirer, preoccupato delle implicazioni etico-politiche insite nel Kant ‘metafisico’ di Heidegger, contrappone a quest’ultimo l’immagine di un Kant ‘filosofo dell’Aufklärung’.

L'etica kantiana nel confronto tra Ernst Cassirer e Martin Heidegger

BROGGIO, MATTEO
2020/2021

Abstract

Il dialogo intellettuale che tra la fine degli anni ’20 e i primi anni ’30 del Novecento vide a confronto Ernst Cassirer e Martin Heidegger ha generato (e tutt’ora genera) un’enorme quantità di discussioni e di dibattiti. A grandi linee la letteratura che è stata prodotta sull’argomento può essere suddivisa in tre nuclei tematici principali: l’interpretazione di Kant, la comparazione tra filosofia delle forme simboliche e ontologia fondamentale, l’analisi del contesto storico-politico. La presente ricerca si colloca all’interno del primo di questi tre ‘macroargomenti’ e in particolare, senza addentrarsi in questioni già ampiamente sviscerate (quali ad es. l’interpretazione della dottrina dello schematismo e dell’immaginazione trascendentale nella Critica della ragion pura), intende esaminare il confronto attraverso il filtro dell’etica kantiana, al fine di provare come anche da un punto di vista etico tra Cassirer e Heidegger si interponga un divario insanabile. Il discorso sarà organizzato come segue. In primo luogo verrà discussa l’interpretazione del sentimento del rispetto e del concetto di legge morale esposta nel § 30 di Kant und das Problem der Metaphysik e si cercherà di illustrare come Heidegger tenti di trasportare l’etica di Kant sul terreno del problema della finitezza dell’Esserci delineato in Sein und Zeit. In secondo luogo, al fine di screditare il diffuso stereotipo (indotto da Heidegger) secondo cui il neokantismo avrebbe visto in Kant niente più che un teorico della conoscenza scientifica, sarà presa in considerazione ed esaminata nei suoi momenti fondamentali l’interpretazione della cosa in sé formulata da Hermann Cohen nella seconda edizione della Kants Begründung der Ethik. Infine, dopo una ricostruzione della ricezione dell’interpretazione di Cohen in Freiheit und Form e in Kants Leben und Lehre, si rivolgerà l’attenzione alle ragioni per cui Cassirer, preoccupato delle implicazioni etico-politiche insite nel Kant ‘metafisico’ di Heidegger, contrappone a quest’ultimo l’immagine di un Kant ‘filosofo dell’Aufklärung’.
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