Le associazioni di volontariato, come per esempio la Croce Rossa Italiana, promuovono lo sviluppo di principi che invoglino i soggetti di una società a vedere la diversità come una risorsa e non come una disabilità. La diversità, secondo Goffman, non è legata alle differenze intrinseche del soggetto, ma a come esse vengono rielaborate nel contesto specifico. Il mondo in cui viviamo è sempre più caratterizzato da condizioni di diversità; i bambini odierni crescono in codesto presupposto, dunque sono meno predisposti, se adeguatamente educati, a sviluppare pregiudizi e stereotipi. Contrariamente le generazioni precedenti hanno dovuto adeguarsi al cambiamento avvenuto nel corso degli anni, causato dalla globalizzazione. Ciò che ci permette di confrontarci con i soggetti con cui condividiamo la nostra quotidianità è assumere un atteggiamento empatico, ovvero possedere la sensibilità di immedesimarsi nell'altro, comprendere e rispettare le sue emozioni senza lasciarsi sopraffare da esse. L'obbiettivo di ogni essere umano dovrebbe essere amare il prossimo, pretendendo la propria libertà, senza violare quella altrui. A tal proposito la Croce Rossa Italiana si impegna a lottare contro lo sviluppo di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni, occupandosi d'ascoltare l'altro, prestare cura a soggetti in difficoltà promuovendo le potenzialità di ognuno. Essa è un'associazione di volontariato, senza fini di lucro, la quale nasce nel 1864, grazie all'intenzione di Jean Henry Dunant. L'obbiettivo è quello di investire nella reciprocità del volontario, il quale spende il proprio tempo per aiutare l'altro, ma al contempo prova un elevato senso di soddisfazione e gratificazione verso se stesso. Tale associazione opera seguendo sette principi e un codice etico che la caratterizza. Un ruolo di fondamentale importanza viene ricoperto dal sesso femminile, infatti fin dalla nascita della CRI la figura della donna è sempre stata rilevante. Il corpo delle infermiere volontarie, le quali partecipavano per prestare cure e aiuto ai feriti di guerra e non solo, è stato simbolo di emancipazione e partecipazione delle donne. Esse iniziarono ad essere posizionate alla pari rispetto alla figura maschile e lottarono per la rivendicazione di tutti quei diritti che in passato gli venivano negati. A tal proposito nasce il concetto di volontariato in rosa, il quale non fa riferimento esclusivamente alle volontarie appartenenti alla Croce Rossa Italiana, ma a tutte quelle associazioni, senza fini economici, composte interamente dal gentil sesso. Nello specifico il Corpo delle Infermiere Volontarie, denominate comunemente come Crocerossine, nasce nel 1908, periodo in cui vennero suddivise le mansioni e istituiti obbiettivi specifici. Riconoscendo il valore del sesso femminile, l'associazione, ha voluto istituire un nucleo speciale per la difesa di tutte quelle donne che subiscono violenza di ogni genere: fisica, verbale, psicologica o economica. In generale la CRI investe e fornisce fiducia nei soggetti, soprattutto nei giovani, cercando di aprire la loro mentalità e ampliare le prospettive, con l'intento di costruire una società basata sul potere dei piccoli gesti. E' bene tenere in considerazione che un piccolo contributo da parte di ciascun soggetto, può generare un enorme cambiamento. Si tratta di un percorso lungo e complesso, che non può scaturire degli esisti immediati, ma che attraverso la collaborazione può individuare un punto comune sul quale intervenire.
La diversità nella storia contemporanea della Croce Rossa Italiana
BARELLO, GIORGIA
2021/2022
Abstract
Le associazioni di volontariato, come per esempio la Croce Rossa Italiana, promuovono lo sviluppo di principi che invoglino i soggetti di una società a vedere la diversità come una risorsa e non come una disabilità. La diversità, secondo Goffman, non è legata alle differenze intrinseche del soggetto, ma a come esse vengono rielaborate nel contesto specifico. Il mondo in cui viviamo è sempre più caratterizzato da condizioni di diversità; i bambini odierni crescono in codesto presupposto, dunque sono meno predisposti, se adeguatamente educati, a sviluppare pregiudizi e stereotipi. Contrariamente le generazioni precedenti hanno dovuto adeguarsi al cambiamento avvenuto nel corso degli anni, causato dalla globalizzazione. Ciò che ci permette di confrontarci con i soggetti con cui condividiamo la nostra quotidianità è assumere un atteggiamento empatico, ovvero possedere la sensibilità di immedesimarsi nell'altro, comprendere e rispettare le sue emozioni senza lasciarsi sopraffare da esse. L'obbiettivo di ogni essere umano dovrebbe essere amare il prossimo, pretendendo la propria libertà, senza violare quella altrui. A tal proposito la Croce Rossa Italiana si impegna a lottare contro lo sviluppo di pregiudizi, stereotipi e discriminazioni, occupandosi d'ascoltare l'altro, prestare cura a soggetti in difficoltà promuovendo le potenzialità di ognuno. Essa è un'associazione di volontariato, senza fini di lucro, la quale nasce nel 1864, grazie all'intenzione di Jean Henry Dunant. L'obbiettivo è quello di investire nella reciprocità del volontario, il quale spende il proprio tempo per aiutare l'altro, ma al contempo prova un elevato senso di soddisfazione e gratificazione verso se stesso. Tale associazione opera seguendo sette principi e un codice etico che la caratterizza. Un ruolo di fondamentale importanza viene ricoperto dal sesso femminile, infatti fin dalla nascita della CRI la figura della donna è sempre stata rilevante. Il corpo delle infermiere volontarie, le quali partecipavano per prestare cure e aiuto ai feriti di guerra e non solo, è stato simbolo di emancipazione e partecipazione delle donne. Esse iniziarono ad essere posizionate alla pari rispetto alla figura maschile e lottarono per la rivendicazione di tutti quei diritti che in passato gli venivano negati. A tal proposito nasce il concetto di volontariato in rosa, il quale non fa riferimento esclusivamente alle volontarie appartenenti alla Croce Rossa Italiana, ma a tutte quelle associazioni, senza fini economici, composte interamente dal gentil sesso. Nello specifico il Corpo delle Infermiere Volontarie, denominate comunemente come Crocerossine, nasce nel 1908, periodo in cui vennero suddivise le mansioni e istituiti obbiettivi specifici. Riconoscendo il valore del sesso femminile, l'associazione, ha voluto istituire un nucleo speciale per la difesa di tutte quelle donne che subiscono violenza di ogni genere: fisica, verbale, psicologica o economica. In generale la CRI investe e fornisce fiducia nei soggetti, soprattutto nei giovani, cercando di aprire la loro mentalità e ampliare le prospettive, con l'intento di costruire una società basata sul potere dei piccoli gesti. E' bene tenere in considerazione che un piccolo contributo da parte di ciascun soggetto, può generare un enorme cambiamento. Si tratta di un percorso lungo e complesso, che non può scaturire degli esisti immediati, ma che attraverso la collaborazione può individuare un punto comune sul quale intervenire.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
893756_tesi.barello.giorgia.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
472.49 kB
Formato
Adobe PDF
|
472.49 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/136862