Educational Mismatch in Italia

Negli ultimi due decenni in Italia si è assistito al fenomeno dell’Educational Mismatch, cioè al mancato allineamento tra livello d’istruzione posseduto dal lavoratore e quello richiesto dall’impresa. In questa tesi si esamina il fenomeno nella sua totalità ponendo però una maggiore attenzione ai laureati e all’overeducation, cioè un titolo di istruzione posseduto superiore a quello richiesto. Lo studio si basa inizialmente sull’impatto a livello aggregato, sui criteri di misurazione e sulle conseguenze economiche grazie all’utilizzo di fonti di dati dell’Eurostat, dell’INAPP (ex ISFOL) e Almalaurea. L’Educational Mismatch genera un’inefficienza nel sistema economico, dato che vi è uno scarso sfruttamento del tasso di partecipazione all’istruzione e un eccesso di allocazione delle risorse. La rilevazione e quantificazione è molto complessa, siccome vi sono approcci soggettivi e oggettivi da considerare. Le conseguenze economiche si riferiscono agli effetti nel rendimento salariale e si misurano tramite un modello di regressione lineare formulato da Duncan e Hoffman. Successivamente la tesi si articola nella causa dell’Educational Mismatch, la quale in questo studio è più concentrata dal lato dell’offerta di lavoro. Dai dati di Almalaurea e Unioncamere si può constatare che la causa è da attribuire alla scarsità di competenze dei lavoratori e al loro titolo di istruzione che non rispecchia le competenze effettivamente possedute. Il problema principale è l’incapacità dei lavoratori di soddisfare le esigenze richieste nel mercato del lavoro e il sistema scolastico necessita di formare gli studenti con il fine di migliorare la loro impiegabilità e di valorizzare il loro capitale umano. Diventa quindi essenziale per l’Italia adottare e implementare delle politiche per migliorare le competenze possedute dagli studenti, in modo da giungere ad un incontro tra domanda e offerta di lavoro e garantire un’efficienza sia dal lato dell’imprese che dei lavoratori.