The just war concept finds its basis in medieval thought but there are also previous arguments such as Aristotele, to Cicerone in Roman times, and Sant’Agostino and Tommaso D’Acquino, two great ones of the Christian tradition. Since the 1600s the theory evolves and formalizes thanks to the “new international interstate law” by which, for the first time, the distinction between jus ad bellum and jus in bello is made, recpectively the reasons that trigger a war, and the instruments and means by which this war is fought. Since this moment the jus ad bellum is put aside to focus on the means to conduct a war with the aim of limiting it. Michael Walzer in many occasions justifies the jus ad bellum because situations where it is necessary intervene by force may arise; from here he elaborates the “supreme emergency” concept: in case of supreme emergency any violation of rules and moral limits by any State is accepted. In this context he writes his book of international fame “Just and Unjust Wars” where he explains where, by his point of view, a war could be fought and could be considered right. In this work Walzer gives an overview of all components of a war: he starts generally with a moral argument and its rules, then he explains the international society laws and the necessary means to fight well. In addition, once he defines the dilemmas that may arise in a war, he specifically explains the “supreme emergency” concept than moves on the responsability issue by analizing assault crimes and war crimes.

Il concetto di guerra giusta trova la sua base nel pensiero medievale ma non mancano argomentazioni precedenti: basti pensare ad Aristotele, per poi arrivare in epoca romana con Cicerone e ancora Sant’Agostino e Tommaso D’Acquino, due grandi della tradizione cristiana. Dal 1600 tale teoria si evolve e si formalizza grazie alla nascita del “nuovo diritto interstatale internazionale” grazie al quale, per la prima volta, viene operata la distinzione tra jus ad bellum e jus in bello, rispettivamente le motivazioni e le ragioni che fanno scatenare una guerra, e gli strumenti e i mezzi con cui tale guerra viene combattuta. Da questo momento lo jus ad bellum viene messo da parte per concentrarsi esclusivamente sui mezzi per condurre una guerra con lo scopo di limitarla. Michael Walzer in alcune occasione tende a giustificare lo jus ad bellum in quanto sostiene che possano presentarsi delle situazioni in cui è necessario intervenire con la forza; da qui elabora il concetto di “supreme emergency”: in caso di emergenza suprema ogni violazione di regole e limiti morali da parte di uno Stato diventa tollerabile. In quest’ottica scrive il suo libro di fama internazionale “Guerre giuste e ingiuste” in cui spiega quando, secondo lui, una guerra può essere combattuta ed essere considerata giusta. All’interno dell’opera Walzer si propone di passare in rassegna tutte le componenti di una guerra: partendo più generalmente con un discorso morale e le sue regole, arriva a spiegare le leggi della società internazionale e gli strumenti necessari per combattere bene. Inoltre, una volta delineati i dilemmi che potrebbero sorgere durante un conflitto, cerca di spiegare più nel dettaglio il concetto di “supreme emergency” per poi concentrarsi sulla questione della responsabilità analizzando crimini di aggressione e crimini di guerra.

Il concetto di guerra giusta in Michael Walzer

GALLI, MONICA
2020/2021

Abstract

Il concetto di guerra giusta trova la sua base nel pensiero medievale ma non mancano argomentazioni precedenti: basti pensare ad Aristotele, per poi arrivare in epoca romana con Cicerone e ancora Sant’Agostino e Tommaso D’Acquino, due grandi della tradizione cristiana. Dal 1600 tale teoria si evolve e si formalizza grazie alla nascita del “nuovo diritto interstatale internazionale” grazie al quale, per la prima volta, viene operata la distinzione tra jus ad bellum e jus in bello, rispettivamente le motivazioni e le ragioni che fanno scatenare una guerra, e gli strumenti e i mezzi con cui tale guerra viene combattuta. Da questo momento lo jus ad bellum viene messo da parte per concentrarsi esclusivamente sui mezzi per condurre una guerra con lo scopo di limitarla. Michael Walzer in alcune occasione tende a giustificare lo jus ad bellum in quanto sostiene che possano presentarsi delle situazioni in cui è necessario intervenire con la forza; da qui elabora il concetto di “supreme emergency”: in caso di emergenza suprema ogni violazione di regole e limiti morali da parte di uno Stato diventa tollerabile. In quest’ottica scrive il suo libro di fama internazionale “Guerre giuste e ingiuste” in cui spiega quando, secondo lui, una guerra può essere combattuta ed essere considerata giusta. All’interno dell’opera Walzer si propone di passare in rassegna tutte le componenti di una guerra: partendo più generalmente con un discorso morale e le sue regole, arriva a spiegare le leggi della società internazionale e gli strumenti necessari per combattere bene. Inoltre, una volta delineati i dilemmi che potrebbero sorgere durante un conflitto, cerca di spiegare più nel dettaglio il concetto di “supreme emergency” per poi concentrarsi sulla questione della responsabilità analizzando crimini di aggressione e crimini di guerra.
ITA
The just war concept finds its basis in medieval thought but there are also previous arguments such as Aristotele, to Cicerone in Roman times, and Sant’Agostino and Tommaso D’Acquino, two great ones of the Christian tradition. Since the 1600s the theory evolves and formalizes thanks to the “new international interstate law” by which, for the first time, the distinction between jus ad bellum and jus in bello is made, recpectively the reasons that trigger a war, and the instruments and means by which this war is fought. Since this moment the jus ad bellum is put aside to focus on the means to conduct a war with the aim of limiting it. Michael Walzer in many occasions justifies the jus ad bellum because situations where it is necessary intervene by force may arise; from here he elaborates the “supreme emergency” concept: in case of supreme emergency any violation of rules and moral limits by any State is accepted. In this context he writes his book of international fame “Just and Unjust Wars” where he explains where, by his point of view, a war could be fought and could be considered right. In this work Walzer gives an overview of all components of a war: he starts generally with a moral argument and its rules, then he explains the international society laws and the necessary means to fight well. In addition, once he defines the dilemmas that may arise in a war, he specifically explains the “supreme emergency” concept than moves on the responsability issue by analizing assault crimes and war crimes.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/136660