L’elaborato, verte ad analizzare il comune piemontese di Barolo, conosciuto per la produzione dell’omonimo pregiato vino rosso, anche noto come il “Re dei Vini”, approfondendone in particolar modo, le vicende e gli eventi, che ne hanno caratterizzato la storia, ed esaminandone l’ampio ventaglio di offerte turistiche, che il comune ad oggi, è in grado di proporre ai visitatori. Nel primo capitolo viene introdotto e approfondito, il concetto di turismo postmoderno, ovvero una tipologia di turismo innovativa e differente dal passato, basata su esperienze personalizzate, autentiche ed ineguagliabili. Successivamente, ci si sofferma su alcune forme di turismo postmoderno: il turismo culturale, il turismo esperienziale e il turismo enogastronomico. Il secondo capitolo invece, tratta la storia del comune di Barolo e dell’omonimo vino, un pregiato nettare d’uva gradito fin dall’epoca degli antichi Romani e poi apprezzato nei secoli seguenti, dal Ducato di Savoia, dove è conosciuto come un vino dolce, delicato e frizzante, diverso da quello attuale; vengono pertanto analizzati i cambiamenti e le trasformazioni che il Barolo ha subito nel tempo, rendendolo il vino come lo si conosce oggi: rosso corposo e a lunga conservazione. Il terzo capitolo invece, si concentra sulle opportunità, che il comune di Barolo è in grado di offrire, dal punto di vista turistico, più precisamente, vengono presi in esame, il Castello Falletti di Barolo, la Strada del Barolo e grandi vini di Langa, i tour enogastronomici tra le storiche cantine e le enoteche ed il Festival Collisioni, dal momento che Barolo, non incarna solo il vino rosso ma anche la musica e la letteratura. L’ultimo capitolo è dedicato all’Associazione Nazionale Città del Vino, nata dalla volontà di un gruppo di sindaci, con l’obiettivo di restituire il giusto valore al vino italiano, di garantire uno sviluppo sostenibile e di accrescere il turismo del vino. Infine l’attenzione viene posta sull’iniziativa organizzata dall’associazione, ovvero Città Italiana del Vino 2021, che ha proclamato Barolo come capitale enologica del 2021, pertanto vengono spiegate, le caratteristiche di quest’opportunità, che è stata vantaggiosa, dopo il complicato anno di pandemia.

Barolo: la città del "Re dei Vini"

VACCHETTA, ELENA
2020/2021

Abstract

L’elaborato, verte ad analizzare il comune piemontese di Barolo, conosciuto per la produzione dell’omonimo pregiato vino rosso, anche noto come il “Re dei Vini”, approfondendone in particolar modo, le vicende e gli eventi, che ne hanno caratterizzato la storia, ed esaminandone l’ampio ventaglio di offerte turistiche, che il comune ad oggi, è in grado di proporre ai visitatori. Nel primo capitolo viene introdotto e approfondito, il concetto di turismo postmoderno, ovvero una tipologia di turismo innovativa e differente dal passato, basata su esperienze personalizzate, autentiche ed ineguagliabili. Successivamente, ci si sofferma su alcune forme di turismo postmoderno: il turismo culturale, il turismo esperienziale e il turismo enogastronomico. Il secondo capitolo invece, tratta la storia del comune di Barolo e dell’omonimo vino, un pregiato nettare d’uva gradito fin dall’epoca degli antichi Romani e poi apprezzato nei secoli seguenti, dal Ducato di Savoia, dove è conosciuto come un vino dolce, delicato e frizzante, diverso da quello attuale; vengono pertanto analizzati i cambiamenti e le trasformazioni che il Barolo ha subito nel tempo, rendendolo il vino come lo si conosce oggi: rosso corposo e a lunga conservazione. Il terzo capitolo invece, si concentra sulle opportunità, che il comune di Barolo è in grado di offrire, dal punto di vista turistico, più precisamente, vengono presi in esame, il Castello Falletti di Barolo, la Strada del Barolo e grandi vini di Langa, i tour enogastronomici tra le storiche cantine e le enoteche ed il Festival Collisioni, dal momento che Barolo, non incarna solo il vino rosso ma anche la musica e la letteratura. L’ultimo capitolo è dedicato all’Associazione Nazionale Città del Vino, nata dalla volontà di un gruppo di sindaci, con l’obiettivo di restituire il giusto valore al vino italiano, di garantire uno sviluppo sostenibile e di accrescere il turismo del vino. Infine l’attenzione viene posta sull’iniziativa organizzata dall’associazione, ovvero Città Italiana del Vino 2021, che ha proclamato Barolo come capitale enologica del 2021, pertanto vengono spiegate, le caratteristiche di quest’opportunità, che è stata vantaggiosa, dopo il complicato anno di pandemia.
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