La presente tesi si propone di indagare la ricezione del modello spartano in ambito francese e tedesco, nell’arco di tempo compreso tra il XVIII e il XX secolo. Sparta, infatti, è stata oggetto di numerose riletture nel corso di questo periodo, offrendo spunti per una rappresentazione manovrata fin dalle origini della stessa, nella sua contrapposizione con la storica rivale Atene. Gli studiosi, i filosofi e i grandi capi politici hanno posto l’accento su aspetti di volta in volta diversi, ora elogiando la città di Licurgo, le sue leggi e istituzioni, ora denigrandole. Per questo motivo, ricostruire l’immagine autentica della polis rappresenta un’operazione complessa per i moderni i quali, soprattutto a partire dal XX secolo, si sono dedicati a numerosi lavori nel tentativo di ‘ripulire’, per quanto possibile, la tradizione spartana dai numerosi rifacimenti successivi. Non potendo ripercorrere interamente la storia – e ancor prima il mito – delle rielaborazioni a cui è andata incontro, il lavoro si propone di tratteggiare una panoramica della rilettura di Sparta nell’ambito specifico dei due paesi in oggetto. Il contributo è diviso in due capitoli: nel primo, dedicato all’uso del modello spartano nella Francia del XVIII secolo, si compie un’analisi del ruolo di questo tra Illuminismo e Rivoluzione francese. Dopo aver compiuto uno studio del pensiero dei primi laconizzanti presenti in Francia a cavallo tra 1600 e 1700 e della rivalità presente tra Rousseau e Voltaire nel conflitto Atene - Sparta, si passa ad analizzare l’evoluzione della polis durante la Rivoluzione e il periodo del Terrore e le relative conseguenze connesse a tali eventi. Nel secondo capitolo, dedicato interamente alla Germania, si affronta la ripresa di tale modello tra il XIX e il XX secolo e, con l’ascesa di Hitler, la strumentalizzazione di questo durante il Terzo Reich. Nel corso di questa sezione viene dato spazio alle modalità con cui l’ideologia nazista e la propaganda ricorsero all’analogia Sparta – Nazismo, dedicando particolare attenzione al tema della comune discendenza razziale con i Dori, all’educazione dei giovani tedeschi, fino all’estremo appello al mito dei Trecento quando oramai il regime era prossimo al crollo. ​

La ricezione del modello spartano tra la Francia del XVIII secolo e la Germania nazista

GANZITTI, ALESSANDRA
2020/2021

Abstract

La presente tesi si propone di indagare la ricezione del modello spartano in ambito francese e tedesco, nell’arco di tempo compreso tra il XVIII e il XX secolo. Sparta, infatti, è stata oggetto di numerose riletture nel corso di questo periodo, offrendo spunti per una rappresentazione manovrata fin dalle origini della stessa, nella sua contrapposizione con la storica rivale Atene. Gli studiosi, i filosofi e i grandi capi politici hanno posto l’accento su aspetti di volta in volta diversi, ora elogiando la città di Licurgo, le sue leggi e istituzioni, ora denigrandole. Per questo motivo, ricostruire l’immagine autentica della polis rappresenta un’operazione complessa per i moderni i quali, soprattutto a partire dal XX secolo, si sono dedicati a numerosi lavori nel tentativo di ‘ripulire’, per quanto possibile, la tradizione spartana dai numerosi rifacimenti successivi. Non potendo ripercorrere interamente la storia – e ancor prima il mito – delle rielaborazioni a cui è andata incontro, il lavoro si propone di tratteggiare una panoramica della rilettura di Sparta nell’ambito specifico dei due paesi in oggetto. Il contributo è diviso in due capitoli: nel primo, dedicato all’uso del modello spartano nella Francia del XVIII secolo, si compie un’analisi del ruolo di questo tra Illuminismo e Rivoluzione francese. Dopo aver compiuto uno studio del pensiero dei primi laconizzanti presenti in Francia a cavallo tra 1600 e 1700 e della rivalità presente tra Rousseau e Voltaire nel conflitto Atene - Sparta, si passa ad analizzare l’evoluzione della polis durante la Rivoluzione e il periodo del Terrore e le relative conseguenze connesse a tali eventi. Nel secondo capitolo, dedicato interamente alla Germania, si affronta la ripresa di tale modello tra il XIX e il XX secolo e, con l’ascesa di Hitler, la strumentalizzazione di questo durante il Terzo Reich. Nel corso di questa sezione viene dato spazio alle modalità con cui l’ideologia nazista e la propaganda ricorsero all’analogia Sparta – Nazismo, dedicando particolare attenzione al tema della comune discendenza razziale con i Dori, all’educazione dei giovani tedeschi, fino all’estremo appello al mito dei Trecento quando oramai il regime era prossimo al crollo. ​
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