Isaia è il primo libro biblico dei profeti cosiddetti “maggiori”. Secondo la critica testuale questo libro apparterrebbe solo per un terzo (la prima sezione) al profeta cui fa riferimento il titolo, detto “Protoisaia” (Isaia 1-39). La seconda (Deuteroisaia) e la terza parte (Tritoisaia) sarebbero da attribuire invece a due profeti sconosciuti rispettivamente del tardo periodo esilico e postesilico. Ciò che desta stupore, però, è il fatto che tra i rotoli di Qumran (rinvenuti nel 1947) quello di Isaia risulta essere l’unico pressoché completo e con tutte le tre parti riunite. La distinzione delle tre sezioni, come vedremo, parte dal presupposto che Dio non esista e che non possa riverlarsi e rivelare il futuro all’uomo; da qui l’intuizione che necessariamente, un libro ricco di profezie che si sono avverate, non possa essere stato scritto da un uomo vissuto secoli prima, ma da altre persone che hanno vissuto quel preciso evento storico. Tratteremo un tema molto importante nel libro di Isaia: l’ira di Dio. Un’ira che non si consuma nonostante le ripercussioni sull’uomo, che ritorna con costanza a causa di un cuore distrutto dal dolore: quello di Dio per l’umanità. Analizzeremo i termini usati e vedremo la soluzione adottata da Dio stesso per porre fine a questa Sua ira e come questa soluzione sia stata affrontata da varie scuole di pensiero. In ultimo affronteremo il tema dell’oggettività della critica testuale alla luce di quanto analizzato.

L’ira di Dio nel libro di Isaia

FANTASIA, SARA
2022/2023

Abstract

Isaia è il primo libro biblico dei profeti cosiddetti “maggiori”. Secondo la critica testuale questo libro apparterrebbe solo per un terzo (la prima sezione) al profeta cui fa riferimento il titolo, detto “Protoisaia” (Isaia 1-39). La seconda (Deuteroisaia) e la terza parte (Tritoisaia) sarebbero da attribuire invece a due profeti sconosciuti rispettivamente del tardo periodo esilico e postesilico. Ciò che desta stupore, però, è il fatto che tra i rotoli di Qumran (rinvenuti nel 1947) quello di Isaia risulta essere l’unico pressoché completo e con tutte le tre parti riunite. La distinzione delle tre sezioni, come vedremo, parte dal presupposto che Dio non esista e che non possa riverlarsi e rivelare il futuro all’uomo; da qui l’intuizione che necessariamente, un libro ricco di profezie che si sono avverate, non possa essere stato scritto da un uomo vissuto secoli prima, ma da altre persone che hanno vissuto quel preciso evento storico. Tratteremo un tema molto importante nel libro di Isaia: l’ira di Dio. Un’ira che non si consuma nonostante le ripercussioni sull’uomo, che ritorna con costanza a causa di un cuore distrutto dal dolore: quello di Dio per l’umanità. Analizzeremo i termini usati e vedremo la soluzione adottata da Dio stesso per porre fine a questa Sua ira e come questa soluzione sia stata affrontata da varie scuole di pensiero. In ultimo affronteremo il tema dell’oggettività della critica testuale alla luce di quanto analizzato.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/136568