In 1957 the French philosopher Charles Renouvier published a series of articles, that in 1876 became an essay entitled Uchronie. The term he uses had never appeared in literature before, but its etymology could easily be derived from the Greek word utopia (no place) by analogy, transferring the meaning from the spatial plane to the temporal one: literally 'no time' (from ou= not and χρόνος= time). It "consists on the replacement of events that really happened with others, fruit of fantasy but plausible" and it comes in the form of a narration of what could have happened if an event had happened differently. [...]In its historiographical conception Ucronia is called counterfactual history: a type of historiography which tries to describe historical developments that could have occurred under alternative conditions. The historian examines real facts and characters and considers what could have happened if the course of events had taken another possible direction. This kind of thinking, however, is not an exclusive prerogative of the historian, but it indicates the natural tendency of the human being to create possible alternatives to events that have already occurred, which are, as the adjective suggests, contrary to the facts. [...]It is based on the formulation of a counterfactual hypothesis, " an experiment not based on a simple description of reality, but also on criticisms and alternative projects on it". From the grammatical point of view, this process employs the counterfactual conditional: "a conditional statement (corresponding to the hypothetical period of unreality), whose protasis states the consequence that would have derived from that hypothesis". From the substantial point of view, we start by changing a single historical event, called point of divergence, and we continue by tracing what consequences this produces in the world that diverge from our timeline, creating alternatives. ​

Nel 1957 il filosofo francese Charles Renouvier pubblica una sua serie di articoli che nel 1876 diventano un saggio dal titolo Uchronie. Il termine che egli utilizza non era mai apparso sino ad allora nella letteratura, ma la sua etimologia poteva essere facilmente ricavata per analogia dalla parola greca utopia (nessun luogo), trasferendo il significato dal piano spaziale a quello temporale: letteralmente ‘nessun tempo’ (da ou= non e χρόνος= tempo). Essa “consiste nella sostituzione di avvenimenti realmente accaduti con altri, frutto di fantasia ma verosimili” e si presenta perciò sotto forma di narrazione di quel che sarebbe potuto succedere se un avvenimento fosse accaduto diversamente. […] L’ucronia nella sua concezione storiografica prende il nome di storia controfattuale: un tipo di storiografia che cerca di descrivere gli sviluppi storici che avrebbero potuto verificarsi in condizioni alternative a quelle reali. Lo storico controfattuale prende in esame fatti e personaggi reali di un periodo storico e considera ciò che sarebbe potuto accadere se il corso degli eventi avesse preso un’altra possibile direzione. Questo tipo di pensiero non è tuttavia prerogativa esclusiva dello storico, ma indica la tendenza naturale dell’uomo a creare possibili alternative a eventi già verificatisi, che sono, come suggerisce l’aggettivo, contrarie ai fatti. […]Essa si basa sulla formulazione di un’ipotesi controfattuale, “ovvero un esperimento che non sia semplice descrizione del reale, ma comprenda anche critiche e progetti alternativi su di esso”. Dal punto di vista grammaticale, questo processo si forma attraverso il concetto di condizionale controfattuale: “un enunciato condizionale al congiuntivo (corrispondente al periodo ipotetico dell’irrealtà), la cui protasi enuncia la conseguenza che sarebbe derivata da quell’ipotesi”. Dal punto di vista sostanziale, si inizia cambiando un singolo evento storico, chiamato point of divergence o POC (punto di divergenza), e si prosegue col tracciare quali conseguenze questo produce nel mondo che divergono dalla nostra timeline (linea del tempo) creandone di alternative. ​

LA STORIA ALTERNATIVA DEL CONTROFATTUALE: una dimensione in bilico tra scienza e fantasia

MADAFFARI, MICHELA
2021/2022

Abstract

Nel 1957 il filosofo francese Charles Renouvier pubblica una sua serie di articoli che nel 1876 diventano un saggio dal titolo Uchronie. Il termine che egli utilizza non era mai apparso sino ad allora nella letteratura, ma la sua etimologia poteva essere facilmente ricavata per analogia dalla parola greca utopia (nessun luogo), trasferendo il significato dal piano spaziale a quello temporale: letteralmente ‘nessun tempo’ (da ou= non e χρόνος= tempo). Essa “consiste nella sostituzione di avvenimenti realmente accaduti con altri, frutto di fantasia ma verosimili” e si presenta perciò sotto forma di narrazione di quel che sarebbe potuto succedere se un avvenimento fosse accaduto diversamente. […] L’ucronia nella sua concezione storiografica prende il nome di storia controfattuale: un tipo di storiografia che cerca di descrivere gli sviluppi storici che avrebbero potuto verificarsi in condizioni alternative a quelle reali. Lo storico controfattuale prende in esame fatti e personaggi reali di un periodo storico e considera ciò che sarebbe potuto accadere se il corso degli eventi avesse preso un’altra possibile direzione. Questo tipo di pensiero non è tuttavia prerogativa esclusiva dello storico, ma indica la tendenza naturale dell’uomo a creare possibili alternative a eventi già verificatisi, che sono, come suggerisce l’aggettivo, contrarie ai fatti. […]Essa si basa sulla formulazione di un’ipotesi controfattuale, “ovvero un esperimento che non sia semplice descrizione del reale, ma comprenda anche critiche e progetti alternativi su di esso”. Dal punto di vista grammaticale, questo processo si forma attraverso il concetto di condizionale controfattuale: “un enunciato condizionale al congiuntivo (corrispondente al periodo ipotetico dell’irrealtà), la cui protasi enuncia la conseguenza che sarebbe derivata da quell’ipotesi”. Dal punto di vista sostanziale, si inizia cambiando un singolo evento storico, chiamato point of divergence o POC (punto di divergenza), e si prosegue col tracciare quali conseguenze questo produce nel mondo che divergono dalla nostra timeline (linea del tempo) creandone di alternative. ​
ITA
In 1957 the French philosopher Charles Renouvier published a series of articles, that in 1876 became an essay entitled Uchronie. The term he uses had never appeared in literature before, but its etymology could easily be derived from the Greek word utopia (no place) by analogy, transferring the meaning from the spatial plane to the temporal one: literally 'no time' (from ou= not and χρόνος= time). It "consists on the replacement of events that really happened with others, fruit of fantasy but plausible" and it comes in the form of a narration of what could have happened if an event had happened differently. [...]In its historiographical conception Ucronia is called counterfactual history: a type of historiography which tries to describe historical developments that could have occurred under alternative conditions. The historian examines real facts and characters and considers what could have happened if the course of events had taken another possible direction. This kind of thinking, however, is not an exclusive prerogative of the historian, but it indicates the natural tendency of the human being to create possible alternatives to events that have already occurred, which are, as the adjective suggests, contrary to the facts. [...]It is based on the formulation of a counterfactual hypothesis, " an experiment not based on a simple description of reality, but also on criticisms and alternative projects on it". From the grammatical point of view, this process employs the counterfactual conditional: "a conditional statement (corresponding to the hypothetical period of unreality), whose protasis states the consequence that would have derived from that hypothesis". From the substantial point of view, we start by changing a single historical event, called point of divergence, and we continue by tracing what consequences this produces in the world that diverge from our timeline, creating alternatives. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/136453