Il mondo occidentale oggi è sempre più a contatto con la finanza islamica, è quindi di fondamentale importanza conoscere e inquadrare correttamente la struttura dei contratti islamici e i principi che stanno alla base di essi. La Shariah, legge islamica, regola ogni aspetto della vita di oltre un miliardo di fedeli sia in campo economico che sociale. Le ragioni che motivano l’esigenza di studio della finanza islamica sono molteplici, tra questi la necessità di consapevolezza delle sue potenzialità dato che giocherà un ruolo sempre più fondamentale sui mercati finanziari globali; i contratti islamici non sono contratti di nicchia ma sono una forza economica vitale e in forte sviluppo. I sukuk, certificati di partecipazione, sono lo strumento islamico più diffuso che, però, per molto tempo è stato alla portata solo di governi e grandi istituzioni data la loro complessità e gli alti costi. Negli ultimi anni gli smart sukuk stanno rivoluzionando il mondo della finanza permettendo anche a piccoli imprenditori l’emissione di sukuk e ai risparmiatori l’acquisto di una quota di essi. Gli smart sukuk vengono emessi utilizzando la tecnologia blockchain che rende lo strumento più standardizzato, sicuro e automatizzato andando quindi ad aumentare l’accessibilità riducendo i costi. Analizzando il caso europeo è esemplificativo il Regno Unito che, in conseguenza a una regolamentazione favorevole, oggi è il pioniere dell’integrazione tra finanza islamica e convenzionale in Europa. Si tratta di un modello alternativo di intermediazione finanziaria, un’opportunità per attirare capitali esteri per i Paesi europei. Nel caso dell’Italia, seppur la comunità musulmana sia ampia e si abbia appreso il potenziale degli strumenti Shariah compliant, la diffusione di strumenti finanziari islamici è agli albori; vi è la necessità di intervenire sull’ordinamento giuridico in modo da attirare investimenti esteri e mantenere sul territorio i capitali islamici già presenti. Una delle aree di ricerca future consigliate per ampliare le conoscenze sul tema è un’analisi sull’apertura dei risparmiatori e dei piccoli investitori all’utilizzo di prodotti finanziari islamici nelle operazioni quotidiane.

Finanza islamica: aspetti teorici, prospettive evolutive e possibili applicazioni in Italia

GHEBRESILLASSIE, LUAM
2021/2022

Abstract

Il mondo occidentale oggi è sempre più a contatto con la finanza islamica, è quindi di fondamentale importanza conoscere e inquadrare correttamente la struttura dei contratti islamici e i principi che stanno alla base di essi. La Shariah, legge islamica, regola ogni aspetto della vita di oltre un miliardo di fedeli sia in campo economico che sociale. Le ragioni che motivano l’esigenza di studio della finanza islamica sono molteplici, tra questi la necessità di consapevolezza delle sue potenzialità dato che giocherà un ruolo sempre più fondamentale sui mercati finanziari globali; i contratti islamici non sono contratti di nicchia ma sono una forza economica vitale e in forte sviluppo. I sukuk, certificati di partecipazione, sono lo strumento islamico più diffuso che, però, per molto tempo è stato alla portata solo di governi e grandi istituzioni data la loro complessità e gli alti costi. Negli ultimi anni gli smart sukuk stanno rivoluzionando il mondo della finanza permettendo anche a piccoli imprenditori l’emissione di sukuk e ai risparmiatori l’acquisto di una quota di essi. Gli smart sukuk vengono emessi utilizzando la tecnologia blockchain che rende lo strumento più standardizzato, sicuro e automatizzato andando quindi ad aumentare l’accessibilità riducendo i costi. Analizzando il caso europeo è esemplificativo il Regno Unito che, in conseguenza a una regolamentazione favorevole, oggi è il pioniere dell’integrazione tra finanza islamica e convenzionale in Europa. Si tratta di un modello alternativo di intermediazione finanziaria, un’opportunità per attirare capitali esteri per i Paesi europei. Nel caso dell’Italia, seppur la comunità musulmana sia ampia e si abbia appreso il potenziale degli strumenti Shariah compliant, la diffusione di strumenti finanziari islamici è agli albori; vi è la necessità di intervenire sull’ordinamento giuridico in modo da attirare investimenti esteri e mantenere sul territorio i capitali islamici già presenti. Una delle aree di ricerca future consigliate per ampliare le conoscenze sul tema è un’analisi sull’apertura dei risparmiatori e dei piccoli investitori all’utilizzo di prodotti finanziari islamici nelle operazioni quotidiane.
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