Ho scritto questa tesi per ricostruire i fatti storici che hanno causato la guerra nel Nord Uganda, per mettere in luce i processi che portano all'utilizzo dei bambini soldato e che cosa succede, sia fisicamente che psicologicamente, ai bambini arruolati. Sono giunta infine a chiedermi che cosa porti i bambini ad arruolarsi volontariamente e quindi se siano esclusivamente delle vittime delle guerre o se siano anche degli attori dotati di volontà propria. In queste pagine ho voluto mostrare come la violenza spesso generi delle opportunità e che i bambini non sono stati soltanto vittime di questa guerra ma anche attori. Le nuove generazioni provano a dare un senso alle loro esistenze in un mondo caratterizzato da povertà e violenza; a causa dell'assenza di opportunità, l'arruolamento diventa una possibilità per uscire dalla condizione di emarginati. Ci sono diversi motivi per cui l'utilizzo dei bambini negli eserciti è diffuso: sono facilmente plasmabili secondo la volontà dei comandanti e trasformati in spietate macchine per uccidere; difficilmente disertano perché non hanno nessun altro posto dove andare in quanto le loro famiglie spesso sono state uccise durante gli attacchi; inoltre, a causa della diffusione delle armi leggere, possono con facilità trasportare i fucili e diventare pericolosi quanto un adulto. Durante la loro permanenza nell'esercito, i bambini subiscono numerose vessazioni sia fisiche che emotive: assistono e partecipano a omicidi, stupri, furti, rapimenti e spesso ne sono anche le vittime. Il ritorno a casa non è facile. I traumi subiti sono così grandi che un aiuto psicologico è fondamentale per il reinserimento nella società e il ritorno a condurre una vita ¿normale¿.

La guerra in Nord Uganda e i bambini soldato: la lotta per la vita.

FORCIGNANÒ, GIULIA
2014/2015

Abstract

Ho scritto questa tesi per ricostruire i fatti storici che hanno causato la guerra nel Nord Uganda, per mettere in luce i processi che portano all'utilizzo dei bambini soldato e che cosa succede, sia fisicamente che psicologicamente, ai bambini arruolati. Sono giunta infine a chiedermi che cosa porti i bambini ad arruolarsi volontariamente e quindi se siano esclusivamente delle vittime delle guerre o se siano anche degli attori dotati di volontà propria. In queste pagine ho voluto mostrare come la violenza spesso generi delle opportunità e che i bambini non sono stati soltanto vittime di questa guerra ma anche attori. Le nuove generazioni provano a dare un senso alle loro esistenze in un mondo caratterizzato da povertà e violenza; a causa dell'assenza di opportunità, l'arruolamento diventa una possibilità per uscire dalla condizione di emarginati. Ci sono diversi motivi per cui l'utilizzo dei bambini negli eserciti è diffuso: sono facilmente plasmabili secondo la volontà dei comandanti e trasformati in spietate macchine per uccidere; difficilmente disertano perché non hanno nessun altro posto dove andare in quanto le loro famiglie spesso sono state uccise durante gli attacchi; inoltre, a causa della diffusione delle armi leggere, possono con facilità trasportare i fucili e diventare pericolosi quanto un adulto. Durante la loro permanenza nell'esercito, i bambini subiscono numerose vessazioni sia fisiche che emotive: assistono e partecipano a omicidi, stupri, furti, rapimenti e spesso ne sono anche le vittime. Il ritorno a casa non è facile. I traumi subiti sono così grandi che un aiuto psicologico è fondamentale per il reinserimento nella società e il ritorno a condurre una vita ¿normale¿.
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