Nella nuova economia basata sulla conoscenza, le imprese moderne e high tech non si concentrano solo sull'innovazione di nuovi prodotti e servizi o su attività di ricerca e sviluppo ma prestano particolare attenzione alla gestione del capitale intellettuale, elemento sempre più riconosciuto come uno dei più importanti asset strategici delle organizzazioni. Il capitale intellettuale (IC) ha un ruolo inevitabile nel processo di creazione del valore ed è spesso associato alla performance aziendale quale componente immateriale e fondamentale per la sopravvivenza dell’impresa in un mercato di concorrenza. L'elaborato evidenzia l’importanza del capitale intellettuale classificando le componenti fondamentali quali capitale umano, capitale organizzativo e capitale relazionale e va ad analizzare i ruoli che queste hanno all’interno delle organizzazioni di oggi. Al fine di mantenere un vantaggio competitivo duraturo nel tempo, i manager devono essere in grado di attuare delle politiche di gestione finalizzate alla valorizzazione delle risorse intangibili: le imprese godono di vantaggi quando il top management realizza una gestione efficace ed efficiente della componente intangibile, coerente con gli obiettivi aziendali. Il documento si sofferma altresì sulla definizione di vantaggio competitivo e di come questo sia cambiato negli anni. Tale concetto fu messo in pratica con Porter, il quale analizza la concorrenza attraverso un approccio esterno del settore. Con il passare degli anni, si sviluppano differenti approcci sempre più con una visione interna all’impresa, la quale si focalizza sulle risorse. Viene approfondita la Resource Based View e alcune sue evoluzioni fino al Knowledge Management. Infine, viene posta in analisi la rilevanza della componente intangibile nel settore del lusso, la quale compie un ruolo fondamentale in un settore in cui i beni non sono di vitale importanza e il consumatore valuta attentamente il brand e la qualità dei prodotti e servizi offerti, prendendo in esame il caso Gucci.
IL CAPITALE INTELLETTUALE COME BASE DEL VANTAGGIO COMPETITIVO NEL SETTORE DEL LUSSO: IL CASO GUCCI
CONSOL, ALESSIA
2021/2022
Abstract
Nella nuova economia basata sulla conoscenza, le imprese moderne e high tech non si concentrano solo sull'innovazione di nuovi prodotti e servizi o su attività di ricerca e sviluppo ma prestano particolare attenzione alla gestione del capitale intellettuale, elemento sempre più riconosciuto come uno dei più importanti asset strategici delle organizzazioni. Il capitale intellettuale (IC) ha un ruolo inevitabile nel processo di creazione del valore ed è spesso associato alla performance aziendale quale componente immateriale e fondamentale per la sopravvivenza dell’impresa in un mercato di concorrenza. L'elaborato evidenzia l’importanza del capitale intellettuale classificando le componenti fondamentali quali capitale umano, capitale organizzativo e capitale relazionale e va ad analizzare i ruoli che queste hanno all’interno delle organizzazioni di oggi. Al fine di mantenere un vantaggio competitivo duraturo nel tempo, i manager devono essere in grado di attuare delle politiche di gestione finalizzate alla valorizzazione delle risorse intangibili: le imprese godono di vantaggi quando il top management realizza una gestione efficace ed efficiente della componente intangibile, coerente con gli obiettivi aziendali. Il documento si sofferma altresì sulla definizione di vantaggio competitivo e di come questo sia cambiato negli anni. Tale concetto fu messo in pratica con Porter, il quale analizza la concorrenza attraverso un approccio esterno del settore. Con il passare degli anni, si sviluppano differenti approcci sempre più con una visione interna all’impresa, la quale si focalizza sulle risorse. Viene approfondita la Resource Based View e alcune sue evoluzioni fino al Knowledge Management. Infine, viene posta in analisi la rilevanza della componente intangibile nel settore del lusso, la quale compie un ruolo fondamentale in un settore in cui i beni non sono di vitale importanza e il consumatore valuta attentamente il brand e la qualità dei prodotti e servizi offerti, prendendo in esame il caso Gucci.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/136266