Il seguente lavoro di tesi, di natura compilativa, si propone di discutere della figura del semaio professionista nell’Italia del XIX secolo e dell’impatto che tale categoria professionale ebbe sull’industria sericola giapponese nella seconda metà del XIX secolo. I semai su cui si concentrerà l’elaborato erano esperti in grado di riconoscere, grazie alla loro esperienza di bachicoltori, le razze migliori e le uova più sane e robuste di seme-baco (uova del baco da seta), garantendone la qualità. Tra gli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento, molti di loro si spostarono dall’Italia alla ricerca di seme-baco, a causa dell’epidemia di pebrina che colpì le razze di bachi da seta francesi ed italiane. La loro ricerca nacque dalla necessità di medie e grandi imprese, ma anche di piccoli allevatori, di ricorrere all’acquisto di grandi quantità di seme-baco non infetto. Nell’elaborato, analizzerò come la ricerca di seme-bachi spinse i semai italiani in Giappone e come la loro presenza e commercio influenzò il comparto serico giapponese nella seconda metà del diciannovesimo secolo, trasformandola in un’industria moderna. Per quanto riguarda la letteratura esistente sul tema, il principale riferimento sono le opere di Claudio Zanier, e in particolare la monografia Semai: setaioli italiani in Giappone. Nel lavoro di compilazione, il lavoro di Zanier è stato integrato con altre fonti secondarie mirate ad approfondire specifici temi su cui si è focalizzata la trattazione quali la pebrina, l’allevamento dei bachi da seta, le attività dei semai in Giappone, l’impatto dell’apertura dei porti nell’economia domestica giapponese, i rapporti diplomatici tra Italia e Giappone ed infine le conseguenze del commercio sull’economia sericola giapponese. Inoltre, dove possibile, sono state utilizzate anche lettere e articoli originali scritti dai semai e documenti storici dell’epoca. L’elaborato verrà organizzato in quattro sezioni principali. Nel primo capitolo tratterò il contesto storico dell’industria della seta italiana, della pebrina che la colpì intorno al 1850 e dei cambiamenti che comportò. Nel secondo capitolo affronterò le prime spedizioni dei semai in Cina ed India e come a seguito del loro fallimento l’attenzione venne spostata sul Giappone. Il terzo capitolo verterà dell’esperienza dei semai in Giappone, dai primi contatti al consolidamento di rapporti diplomatici stabili, con attenzione alla vita dei semai in Giappone. Infine, nel quarto capitolo, andrò ad analizzare il valore dell’esportazione di seme-baco per il comparto sericolo nipponico e come questi scambi gettarono le basi per la sua ascesa all’inizio del XX secolo. L’ultimo paragrafo verrà dedicato alle conclusioni.

L’Impatto dei Semai Italiani sul Mercato Sericolo Giapponese nella Seconda Metà del Diciannovesimo Secolo ​

LANDRA, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Il seguente lavoro di tesi, di natura compilativa, si propone di discutere della figura del semaio professionista nell’Italia del XIX secolo e dell’impatto che tale categoria professionale ebbe sull’industria sericola giapponese nella seconda metà del XIX secolo. I semai su cui si concentrerà l’elaborato erano esperti in grado di riconoscere, grazie alla loro esperienza di bachicoltori, le razze migliori e le uova più sane e robuste di seme-baco (uova del baco da seta), garantendone la qualità. Tra gli anni ’60 e ’70 dell’Ottocento, molti di loro si spostarono dall’Italia alla ricerca di seme-baco, a causa dell’epidemia di pebrina che colpì le razze di bachi da seta francesi ed italiane. La loro ricerca nacque dalla necessità di medie e grandi imprese, ma anche di piccoli allevatori, di ricorrere all’acquisto di grandi quantità di seme-baco non infetto. Nell’elaborato, analizzerò come la ricerca di seme-bachi spinse i semai italiani in Giappone e come la loro presenza e commercio influenzò il comparto serico giapponese nella seconda metà del diciannovesimo secolo, trasformandola in un’industria moderna. Per quanto riguarda la letteratura esistente sul tema, il principale riferimento sono le opere di Claudio Zanier, e in particolare la monografia Semai: setaioli italiani in Giappone. Nel lavoro di compilazione, il lavoro di Zanier è stato integrato con altre fonti secondarie mirate ad approfondire specifici temi su cui si è focalizzata la trattazione quali la pebrina, l’allevamento dei bachi da seta, le attività dei semai in Giappone, l’impatto dell’apertura dei porti nell’economia domestica giapponese, i rapporti diplomatici tra Italia e Giappone ed infine le conseguenze del commercio sull’economia sericola giapponese. Inoltre, dove possibile, sono state utilizzate anche lettere e articoli originali scritti dai semai e documenti storici dell’epoca. L’elaborato verrà organizzato in quattro sezioni principali. Nel primo capitolo tratterò il contesto storico dell’industria della seta italiana, della pebrina che la colpì intorno al 1850 e dei cambiamenti che comportò. Nel secondo capitolo affronterò le prime spedizioni dei semai in Cina ed India e come a seguito del loro fallimento l’attenzione venne spostata sul Giappone. Il terzo capitolo verterà dell’esperienza dei semai in Giappone, dai primi contatti al consolidamento di rapporti diplomatici stabili, con attenzione alla vita dei semai in Giappone. Infine, nel quarto capitolo, andrò ad analizzare il valore dell’esportazione di seme-baco per il comparto sericolo nipponico e come questi scambi gettarono le basi per la sua ascesa all’inizio del XX secolo. L’ultimo paragrafo verrà dedicato alle conclusioni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/136227