ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI E FINANZA AZIENDALE ​

La figura dell’homo economicous, ampiamente delineata e descritta nella finanza classica, orientata alla massimizzazione della propria utilità attesa discorda dall’indagine effettuata dalla finanza comportamentale, che, ispirandosi alla trattazione psicologica e sociologica, supera il principio della completa razionalità dell’individuo, considerando la mente soggetta a errori sistematici inconsapevoli, ricorrenti in maniera prevedibile in determinate circostanze. Analizzando l’evoluzione dei suddetti approcci, insistendo sul passaggio dalla teoria dell’utilità attesa alla prospect theory, si delineeranno in sintesi criticità e vantaggi, presentando la visione bisistemica e fallace del giudizio e della scelta: il sistema 1 e sistema 2 di Kahneman. Il seguente lavoro, che affianca ad un’analisi teorica dimostrazioni empiriche, si propone l’obiettivo di evidenziare la contraddittorietà del comportamento degli agenti decisionali a livello microeconomico, per poi caratterizzare l’irrazionalità presente anche nei mercati finanziari, mediante violazioni dell’Ipotesi dei Mercati Efficienti con riferimento al Caso Studio “Spin-off di Palm-3Com”.