Questo lavoro affronta le vicende dell'azienda e della sua circolazione sulla base delle norme codicistiche che ne delineano gli ambiti di estrinsecazione nel mercato e nella società. Ignota al codice civile del 1865 e al codice di commercio del 1882, la nozione legale di azienda compare nel 1942 tra le novità introdotte dal nuovo codice civile. Punto di partenza del presente lavoro è l'analisi della nozione di azienda e di imprenditore fornite dal nostro codice civile, rispettivamente agli artt. 2555 e 2082 c.c., premettendo la distinzione che corre tra l'imprenditore - propriamente detto - e i mezzi di cui dispone per raggiungere lo scopo economico della sua attività. Si passa, quindi, all'analisi della sua natura giuridica con evidenza della dicotomia tra la teoria unitaria ed atomistica, oltre al forte contenuto valoriale che assume l'avviamento quale fattore storico-identitario. La materia del trasferimento d'azienda ha subito, soprattutto negli ultimi anni, modifiche determinate principalmente dalle trasformazioni del mondo produttivo, industriale ed economico, tale da determinare mutamenti ed evoluzioni dei tradizionali scenari di riferimento. Sotto il profilo della circolazione aziendale si mettono in luce la cessione ed il trasferimento in genere de jure e de facto con particolare riferimento agli effetti che essi hanno nei confronti dei terzi. Le vicende modificative della titolarità di un complesso aziendale coinvolgono, infatti, non solo cedente e cessionario, ma anche tutti quei soggetti con cui siano in corso rapporti al momento della cessione. Si è posta l'attenzione, da un lato alla dottrina (non sempre concorde) sorta sulla disciplina italiana in materia di circolazione d'azienda e, dall'altro, alla giurisprudenza su di essa, evidenziando i diversi interventi avutisi soprattutto nel corso degli ultimi quarant'anni. La trattazione prosegue con la disamina della disciplina predisposta dal nostro ordinamento in materia di circolazione di azienda, attraverso l'analisi della normativa contenuta negli articoli dal 2556 al 2562 del c.c. che, fatta eccezione per la norma definitoria dell'art. 2555 c.c., rilevante sotto il profilo strutturale, prende in considerazione l'azienda sempre da un punto di vista dinamico, disciplinando le ipotesi della sua alienazione, la validità dei contratti, la sorte dei crediti e dei debiti, la concessione in affitto o in usufrutto e le altre forme di assoggettamento.

L'AZIENDA E LA SUA CIRCOLAZIONE

SCACCIA, FRANCESCA
2014/2015

Abstract

Questo lavoro affronta le vicende dell'azienda e della sua circolazione sulla base delle norme codicistiche che ne delineano gli ambiti di estrinsecazione nel mercato e nella società. Ignota al codice civile del 1865 e al codice di commercio del 1882, la nozione legale di azienda compare nel 1942 tra le novità introdotte dal nuovo codice civile. Punto di partenza del presente lavoro è l'analisi della nozione di azienda e di imprenditore fornite dal nostro codice civile, rispettivamente agli artt. 2555 e 2082 c.c., premettendo la distinzione che corre tra l'imprenditore - propriamente detto - e i mezzi di cui dispone per raggiungere lo scopo economico della sua attività. Si passa, quindi, all'analisi della sua natura giuridica con evidenza della dicotomia tra la teoria unitaria ed atomistica, oltre al forte contenuto valoriale che assume l'avviamento quale fattore storico-identitario. La materia del trasferimento d'azienda ha subito, soprattutto negli ultimi anni, modifiche determinate principalmente dalle trasformazioni del mondo produttivo, industriale ed economico, tale da determinare mutamenti ed evoluzioni dei tradizionali scenari di riferimento. Sotto il profilo della circolazione aziendale si mettono in luce la cessione ed il trasferimento in genere de jure e de facto con particolare riferimento agli effetti che essi hanno nei confronti dei terzi. Le vicende modificative della titolarità di un complesso aziendale coinvolgono, infatti, non solo cedente e cessionario, ma anche tutti quei soggetti con cui siano in corso rapporti al momento della cessione. Si è posta l'attenzione, da un lato alla dottrina (non sempre concorde) sorta sulla disciplina italiana in materia di circolazione d'azienda e, dall'altro, alla giurisprudenza su di essa, evidenziando i diversi interventi avutisi soprattutto nel corso degli ultimi quarant'anni. La trattazione prosegue con la disamina della disciplina predisposta dal nostro ordinamento in materia di circolazione di azienda, attraverso l'analisi della normativa contenuta negli articoli dal 2556 al 2562 del c.c. che, fatta eccezione per la norma definitoria dell'art. 2555 c.c., rilevante sotto il profilo strutturale, prende in considerazione l'azienda sempre da un punto di vista dinamico, disciplinando le ipotesi della sua alienazione, la validità dei contratti, la sorte dei crediti e dei debiti, la concessione in affitto o in usufrutto e le altre forme di assoggettamento.
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