The thesis approaches the analysis of two Wolfgang Hilbig’s tales, “The females” and “Old rendering plant”, focusing on a peculiar aspect which actually concerns both: distaste. The idea is to look into, really starting from the forms with which the author recalls these disgusting elements in the two tales, the meaning and the gnosiological aspect of distaste, that which concerns the path towards a self-consciousness which the narrative self gets through a sensorial experience – in particular through the sense of smell, touch and sight. In light of some methodological tools borrowed from the studies on distaste which have been accomplished by Winfried Menninghaus and Alfred Kolnai, the ways in which these disgusting elements are employed within the narration will be analysed under the interpretative aspects.
La tesi si sviluppa a partire dall’analisi di due racconti di Wolfgang Hilbig, “Le femmine” e “Vecchio scorticatoio”, concentrandosi su un aspetto particolare che li riguarda entrambi: il disgusto. L’idea è quella di indagare, partendo proprio dai modi con cui l’autore evoca questi elementi disgustosi nei due testi, il significato e l’aspetto gnoseologico del disgusto, ovvero ciò che riguarda il percorso verso l’autocoscienza che l’io narrante compie tramite l’esperienza dei sensi – in particolare olfatto, tatto e vista. Alla luce di alcuni strumenti metodologici presi in prestito da studi sul disgusto compiuti da Winfried Menninghaus e Alfred Kolnai, verranno poi analizzate le modalità con le quali gli aspetti disgustosi vengono impiegati nella narrazione, anche a scopi interpretativi.
Autocoscienza del disgusto. Analisi di uno strumento gnoseologico in “Le femmine” e “Vecchio scorticatoio” di Wolfgang Hilbig
LUPPINO, FRANCESCA
2021/2022
Abstract
La tesi si sviluppa a partire dall’analisi di due racconti di Wolfgang Hilbig, “Le femmine” e “Vecchio scorticatoio”, concentrandosi su un aspetto particolare che li riguarda entrambi: il disgusto. L’idea è quella di indagare, partendo proprio dai modi con cui l’autore evoca questi elementi disgustosi nei due testi, il significato e l’aspetto gnoseologico del disgusto, ovvero ciò che riguarda il percorso verso l’autocoscienza che l’io narrante compie tramite l’esperienza dei sensi – in particolare olfatto, tatto e vista. Alla luce di alcuni strumenti metodologici presi in prestito da studi sul disgusto compiuti da Winfried Menninghaus e Alfred Kolnai, verranno poi analizzate le modalità con le quali gli aspetti disgustosi vengono impiegati nella narrazione, anche a scopi interpretativi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/136120