The European blueberry or Vaccinium myrtillus is a small woody shrub typical of the temperate and arctic zones of the boreal hemisphere. This shrub, especially at the level of its fruit (berries), is a precious source of bioactive molecules, that permit its application in many sectors such as industrial, pharmaceutical, cosmetic and medical ones. Among these molecules it is possible to find micronutrients, carotenoids and phytochemical compounds. Furthermore, a group of particular relevance is the anthocyanins one, i.e.vegetal pigments with strong antioxidant proprieties, that allows the use of blueberry in the textile and food industries as a natural dye and in medicine for the prevention and treatment of many disease. Although the request of these berries has recorded a significant increase on the market, the fruit of V. myrtillus are still mainly harvested in wild and mountains areas. The cultivation attempts in field of this plant are very limited, also due to its specific needs: acid and well-drained soils with humid and sunny environments. At the root level this plant establishes endomycorrhizal symbiosis with soil fungi named as ericoid fungi, that permit the development of the blueberry also in unfavorable environments. Another factor that significantly affects the growth of the blueberry plant is its high sensitivity to environmental change. In fact, many researches demonstrated that the increase in temperature, reduction of the snow cover, deforestation, exposure to concentrations of ozone and other factors, could significantly affect the development of this plant. In the end, a bioremedial capacity has also been recently reported for the blueberry, as established by the study conducted by Mosoarca and his collaborators in 2022, in which the leaves of V. myrtillus were used as a bio-absorbent material, for water purification from cationic dyes.
Il mirtillo europeo o Vaccinium myrtillus è una pianta arbustiva di piccole dimensioni tipica delle zone temperate e artiche dell’emisfero boreale. Questo arbusto, in particolare a livello dei suoi frutti (bacche), è una fonte preziosa di molecole bioattive, le quali permettono la sua applicazione in diversi settori come quello industriale, farmaceutico, cosmetico e medico. Tra queste molecole si possono trovare micronutrienti, carotenoidi e composti fitochimici. Un gruppo di particolare rilevanza è quello degli antociani, ovvero pigmenti vegetali con forti proprietà antiossidanti, i quali consentono l’utilizzo del mirtillo nell’industria tessile e in quella alimentare in qualità di colorante vegetale e in medicina per la prevenzione e la cura di numerose malattie. Sebbene la richiesta di questa bacca abbia fatto registrare un aumento notevole sul mercato, i frutti di V. myrtillus vengono ancora raccolti principalmente in aree selvatiche e montane ed i tentativi di coltivazione in campo risultano molto limitati, anche a causa delle esigenze molto specifiche di questa pianta: suoli acidi e ben drenati, ambienti umidi e soleggiati. Questa pianta instaura a livello radicale delle simbiosi endomicorriziche con funghi del suolo denominati funghi ericoidi, che consentono lo sviluppo del mirtillo anche in ambienti sfavorevoli. Un ulteriore fattore che influisce in maniera rilevante sulla crescita della pianta di mirtillo è la sua elevata sensibilità alle variazioni ambientali. Infatti, come dimostrato da numerose ricerche, l’aumento della temperatura, la riduzione del manto nevoso, la deforestazione, l’esposizione a concentrazioni di ozono e altri fattori, sono in grado di incidere notevolmente sullo sviluppo di questa pianta. Infine è stata recentemente riportata per il mirtillo anche una capacità di biorimedio, come dimostrato dallo studio condotto da Mosoarca e dai suoi collaborati del 2022, in cui le foglie di V. myrtillus sono state utilizzate come materiale bio-adsborbente, per la depurazione delle acque da coloranti cationici.
Le principali peculiarità di Vaccinium myrtillus: dalle proprietà antiossidanti alla capacità di biorimedio
FAVARO, FEDERICA
2021/2022
Abstract
Il mirtillo europeo o Vaccinium myrtillus è una pianta arbustiva di piccole dimensioni tipica delle zone temperate e artiche dell’emisfero boreale. Questo arbusto, in particolare a livello dei suoi frutti (bacche), è una fonte preziosa di molecole bioattive, le quali permettono la sua applicazione in diversi settori come quello industriale, farmaceutico, cosmetico e medico. Tra queste molecole si possono trovare micronutrienti, carotenoidi e composti fitochimici. Un gruppo di particolare rilevanza è quello degli antociani, ovvero pigmenti vegetali con forti proprietà antiossidanti, i quali consentono l’utilizzo del mirtillo nell’industria tessile e in quella alimentare in qualità di colorante vegetale e in medicina per la prevenzione e la cura di numerose malattie. Sebbene la richiesta di questa bacca abbia fatto registrare un aumento notevole sul mercato, i frutti di V. myrtillus vengono ancora raccolti principalmente in aree selvatiche e montane ed i tentativi di coltivazione in campo risultano molto limitati, anche a causa delle esigenze molto specifiche di questa pianta: suoli acidi e ben drenati, ambienti umidi e soleggiati. Questa pianta instaura a livello radicale delle simbiosi endomicorriziche con funghi del suolo denominati funghi ericoidi, che consentono lo sviluppo del mirtillo anche in ambienti sfavorevoli. Un ulteriore fattore che influisce in maniera rilevante sulla crescita della pianta di mirtillo è la sua elevata sensibilità alle variazioni ambientali. Infatti, come dimostrato da numerose ricerche, l’aumento della temperatura, la riduzione del manto nevoso, la deforestazione, l’esposizione a concentrazioni di ozono e altri fattori, sono in grado di incidere notevolmente sullo sviluppo di questa pianta. Infine è stata recentemente riportata per il mirtillo anche una capacità di biorimedio, come dimostrato dallo studio condotto da Mosoarca e dai suoi collaborati del 2022, in cui le foglie di V. myrtillus sono state utilizzate come materiale bio-adsborbente, per la depurazione delle acque da coloranti cationici.File | Dimensione | Formato | |
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