This dissertation aims to describe the Láadan language, the constructed language created by Suzette Haden Elgin in 1984, spoken by the female linguists of her feminist science fiction trilogy Native Tongue. This language is their answer to the oppressive social system in which they live. In this dystopian future, women are denied all kinds of rights and are submitted to men’s will. By creating and spreading a language that embodies and represents women’s necessities and concepts that are important to them, female linguists hope to change their patriarchal social system and culture. Native Tongue trilogy reflects the author’s purpose and serves as a vehicle to carry out her project: to give women (in the real world, not the literary one) a more inclusive linguistic system, able to express women’s needs. This experiment is based on the Sapir-Whorf hypothesis, according to which the language spoken in a specific society influences and shapes its culture. The aspects considered by the analysis are phonology, morphology and syntax.
L’intento di questa dissertazione è descrivere la lingua Láadan, la constructed language creata dalla linguista Suzette Haden Elgin nel 1984 e parlata dalle donne linguiste protagoniste della sua trilogia fantascientifica femminista, aperta dal romanzo Native Tongue. Questa lingua nasce in risposta al sistema repressivo che subiscono le donne, in questo futuro distopico che le vede prive di ogni diritto e assoggettate al volere degli uomini. La speranza è che, dando vita e diffondendo un sistema linguistico che rappresenti i bisogni e i concetti importanti per le donne, si riesca a rivoluzionare il tessuto sociale e la cultura di stampo fortemente patriarcale. La trilogia riflette un intento ben preciso dell’autrice che, infatti, diventa il veicolo per concretizzare il suo progetto originale: fornire alle donne (del mondo reale, non enti letterari) un sistema linguistico più inclusivo e attento alle esigenze delle donne. Questo esperimento si basa principalmente sull’ipotesi Sapir-Whorf, secondo cui il linguaggio influenza e plasma la cultura della società in cui esso è in uso. Gli aspetti oggetto dell’analisi riguardano la fonologia, la morfologia e la sintassi.
Láadan, la lingua del riscatto: analisi linguistica di una constructed language
TIDDIA, CARLOTTA
2021/2022
Abstract
L’intento di questa dissertazione è descrivere la lingua Láadan, la constructed language creata dalla linguista Suzette Haden Elgin nel 1984 e parlata dalle donne linguiste protagoniste della sua trilogia fantascientifica femminista, aperta dal romanzo Native Tongue. Questa lingua nasce in risposta al sistema repressivo che subiscono le donne, in questo futuro distopico che le vede prive di ogni diritto e assoggettate al volere degli uomini. La speranza è che, dando vita e diffondendo un sistema linguistico che rappresenti i bisogni e i concetti importanti per le donne, si riesca a rivoluzionare il tessuto sociale e la cultura di stampo fortemente patriarcale. La trilogia riflette un intento ben preciso dell’autrice che, infatti, diventa il veicolo per concretizzare il suo progetto originale: fornire alle donne (del mondo reale, non enti letterari) un sistema linguistico più inclusivo e attento alle esigenze delle donne. Questo esperimento si basa principalmente sull’ipotesi Sapir-Whorf, secondo cui il linguaggio influenza e plasma la cultura della società in cui esso è in uso. Gli aspetti oggetto dell’analisi riguardano la fonologia, la morfologia e la sintassi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/136016