Il tema scelto per questo elaborato riguarda nello specifico il fenomeno dell’emigrazione russa, partendo dalla crisi del potere zarista – che tocca il suo apice con la Rivoluzione d’Ottobre nel 1917–, fino all’epoca più vicina a noi. Alla base di questo studio si analizzano fenomeni di diverso tipo che hanno influenzato il mondo intero: la cultura russa e quella di tutta l’Europa si trovano ad affrontare un cambiamento drastico a causa della nascita dei nuovi partiti e sulle scie delle due guerre Mondiali. Sono analizzate nello specifico la prima e la quarta emigrazione: si crea un dualismo tra coloro costretti ad abbandonare la propria patria e coloro che, a partire dagli anni ottanta, la lasciano per scelta. In questo modo si differenziano due 'tipi' di emigrante: il piccolo uomo, membri dell'intellighenzia, artisti e letterati nei primi successivi alla rivoluzione e l'oligarca. Sulle scie dei cambiamenti storici, anche la cultura cambia: la diaspora russa ha permesso la nascita della letteratura d'esilio. Quest'ultima fa parte della cultura non ufficiale. Analizzando la letteratura nata dall'esilio, emerge un forte sentimento condiviso di non appartenenza al paese ospitante e una profonda nostalgia. La storia d'emigrazione russa ha toccato molte culture e ciò ha permesso una nuova prospettiva sull'argomento. La letteratura serba testimonia l'abilità nel saper affrontare un argomento tanto complesso e delicato. L'elaborato prende in esame il Romanzo di Londra e il Grande Gorsky: i due romanzi forniscono un punto di vista sia del più povero che del grande magnate russo. I due romanzi sono ambientati a Londra, una città che si riflette nelle descrizioni del testo pietroburghese. Londra e San Pietroburgo condividono la stessa aurea: simboli per eccellenza del progresso e dell'Europa, sono le protagoniste dei romanzi. Due città tanto lontane ma spietate.
Tra identità e nostalgia: i due volti dell'emigrazione russa
MENCHINI, ALESSIA
2021/2022
Abstract
Il tema scelto per questo elaborato riguarda nello specifico il fenomeno dell’emigrazione russa, partendo dalla crisi del potere zarista – che tocca il suo apice con la Rivoluzione d’Ottobre nel 1917–, fino all’epoca più vicina a noi. Alla base di questo studio si analizzano fenomeni di diverso tipo che hanno influenzato il mondo intero: la cultura russa e quella di tutta l’Europa si trovano ad affrontare un cambiamento drastico a causa della nascita dei nuovi partiti e sulle scie delle due guerre Mondiali. Sono analizzate nello specifico la prima e la quarta emigrazione: si crea un dualismo tra coloro costretti ad abbandonare la propria patria e coloro che, a partire dagli anni ottanta, la lasciano per scelta. In questo modo si differenziano due 'tipi' di emigrante: il piccolo uomo, membri dell'intellighenzia, artisti e letterati nei primi successivi alla rivoluzione e l'oligarca. Sulle scie dei cambiamenti storici, anche la cultura cambia: la diaspora russa ha permesso la nascita della letteratura d'esilio. Quest'ultima fa parte della cultura non ufficiale. Analizzando la letteratura nata dall'esilio, emerge un forte sentimento condiviso di non appartenenza al paese ospitante e una profonda nostalgia. La storia d'emigrazione russa ha toccato molte culture e ciò ha permesso una nuova prospettiva sull'argomento. La letteratura serba testimonia l'abilità nel saper affrontare un argomento tanto complesso e delicato. L'elaborato prende in esame il Romanzo di Londra e il Grande Gorsky: i due romanzi forniscono un punto di vista sia del più povero che del grande magnate russo. I due romanzi sono ambientati a Londra, una città che si riflette nelle descrizioni del testo pietroburghese. Londra e San Pietroburgo condividono la stessa aurea: simboli per eccellenza del progresso e dell'Europa, sono le protagoniste dei romanzi. Due città tanto lontane ma spietate. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/135853