INTRODUZIONE La malattia renale cronica (MRC) è una condizione clinica complessa e pericolosa caratterizzata dall’alterazione delle funzioni del rene. Nello stadio finale può essere trattata solo con la dialisi o il trapianto di rene. L'emodialisi è un trattamento intermittente dalla durata di poche ore, effettuato presso un centro dialisi da personale specializzato. Il numero di persone sottoposte al trattamento emodialitico è in continua crescita. Le condizioni cliniche dei pazienti con MRC rendono questi pazienti particolarmente fragili e particolarmente suscettibili allo sviluppo di infezioni. OBIETTIVO L’obiettivo è stato identificare la presenza di infezioni nei pazienti in emodialisi seguiti dal reparto di Dialisi del P.O. di Ciriè. Inoltre, si è cercato di identificare le ragioni alla base delle infezioni confrontando i dati con la letteratura. MATERIALI E METODI È stato effettuato uno studio osservazionale prospettico presso il centro dialisi del P.O. di Ciriè. Durante un periodo della durata di 6 mesi sono stati raccolti i dati relativi a quelli che attraverso la ricerca bibliografica sono stati identificati come “eventi avversi” (iperpiressia, avvio terapia antibiotica, ricovero ospedaliero a seguito di evento infettivo). I pazienti che presentavano queste caratteristiche sono entrati a far parte del campione di ricerca. RISULTATI Dall’analisi dei dati è emerso che il numero totale degli eventi avversi registrati da luglio a dicembre sono stati 10. La maggior parte dei pazienti infetti era di sesso maschile con un'età superiore ai 60 anni. L’evento che ha portato al ricovero dei pazienti è stato prevalentemente l'iperpiressia. Il device impiantato di tutti i pazienti infetti riguarda il catetere venoso centrale (CVC). In quattro casi su 10 è stato identificata come possibile causa una infezione CVC correlata. I microrganismi patogeni identificati riguardano prevalentemente i GRAM -. A tutti i pazienti ai quali era stata avviata una terapia antibiotica empirica è stata poi impostata una terapia basata sui risultati delle analisi microbiologiche eseguite. DISCUSSIONE Dai risultati si evince che il CVC resta il device con un tasso di infezione maggiore rispetto la FAV. Il rischio di infezioni o altri eventi avversi può essere ridotto da misure di prevenzione e controllo. In emodialisi, è importante l'igiene ambientale tra un paziente e l'altro, il personale dovrebbe adottare norme igienico-sanitarie per ridurre la contaminazione crociata, fondamentale poi è la corretta educazione dei pazienti alla gestione del device. CONCLUSIONE In conclusione, il rischio di infezione nel soggetto emodializzato è una complicanza potenziale che potrebbe influire negativamente sulla qualità di vita del paziente. L’incidenza delle infezioni nella popolazione in dialisi è la causa più comune di ospedalizzazione, morbilità e mortalità.
Le complicanze infettive dei pazienti in emodialisi: uno studio osservazionale.
FRATTASIO, FEDERICA
2020/2021
Abstract
INTRODUZIONE La malattia renale cronica (MRC) è una condizione clinica complessa e pericolosa caratterizzata dall’alterazione delle funzioni del rene. Nello stadio finale può essere trattata solo con la dialisi o il trapianto di rene. L'emodialisi è un trattamento intermittente dalla durata di poche ore, effettuato presso un centro dialisi da personale specializzato. Il numero di persone sottoposte al trattamento emodialitico è in continua crescita. Le condizioni cliniche dei pazienti con MRC rendono questi pazienti particolarmente fragili e particolarmente suscettibili allo sviluppo di infezioni. OBIETTIVO L’obiettivo è stato identificare la presenza di infezioni nei pazienti in emodialisi seguiti dal reparto di Dialisi del P.O. di Ciriè. Inoltre, si è cercato di identificare le ragioni alla base delle infezioni confrontando i dati con la letteratura. MATERIALI E METODI È stato effettuato uno studio osservazionale prospettico presso il centro dialisi del P.O. di Ciriè. Durante un periodo della durata di 6 mesi sono stati raccolti i dati relativi a quelli che attraverso la ricerca bibliografica sono stati identificati come “eventi avversi” (iperpiressia, avvio terapia antibiotica, ricovero ospedaliero a seguito di evento infettivo). I pazienti che presentavano queste caratteristiche sono entrati a far parte del campione di ricerca. RISULTATI Dall’analisi dei dati è emerso che il numero totale degli eventi avversi registrati da luglio a dicembre sono stati 10. La maggior parte dei pazienti infetti era di sesso maschile con un'età superiore ai 60 anni. L’evento che ha portato al ricovero dei pazienti è stato prevalentemente l'iperpiressia. Il device impiantato di tutti i pazienti infetti riguarda il catetere venoso centrale (CVC). In quattro casi su 10 è stato identificata come possibile causa una infezione CVC correlata. I microrganismi patogeni identificati riguardano prevalentemente i GRAM -. A tutti i pazienti ai quali era stata avviata una terapia antibiotica empirica è stata poi impostata una terapia basata sui risultati delle analisi microbiologiche eseguite. DISCUSSIONE Dai risultati si evince che il CVC resta il device con un tasso di infezione maggiore rispetto la FAV. Il rischio di infezioni o altri eventi avversi può essere ridotto da misure di prevenzione e controllo. In emodialisi, è importante l'igiene ambientale tra un paziente e l'altro, il personale dovrebbe adottare norme igienico-sanitarie per ridurre la contaminazione crociata, fondamentale poi è la corretta educazione dei pazienti alla gestione del device. CONCLUSIONE In conclusione, il rischio di infezione nel soggetto emodializzato è una complicanza potenziale che potrebbe influire negativamente sulla qualità di vita del paziente. L’incidenza delle infezioni nella popolazione in dialisi è la causa più comune di ospedalizzazione, morbilità e mortalità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/135846