Le pressioni antropiche sull’ambiente minacciano la sopravvivenza dell’attuale biodiversità e l’uomo deve agire per evitare questo rischio. La conservazione animale è quindi oggi più che mai importante. Tra le soluzioni più drastiche, ma anche efficaci, per salvare specie ad elevato rischio di estinzione, si sono affermate recentemente metodologie conservazionistiche che hanno luogo in ambiente controllato, conosciute come gestione delle specie ex situ. Queste strategie permettono la salvaguardia di specie che non dispongono di habitat opportuno mediante il loro allevamento in cattività con il fine, rimosse le pressioni antropiche, di reintrodurre i discendenti. Le strutture zoologiche sono in continua evoluzione e oggi mirano alla coesistenza dei progetti di conservazione, del benessere animale e al miglioramento dell’esperienza didattica per i visitatori. Per garantire questi aspetti sono nati enti che certificano gli zoo e permettono la collaborazione attiva tra strutture, per l’aumento delle conoscenze comuni, per lo scambio di esemplari nati in cattività e per garantire una popolazione geneticamente sana e fruibile in caso di necessità. La conservazione di specie animali in ambiente controllato ha come principale problematica la perdita di variabilità genetica nelle popolazioni locali e totali. In assenza di azioni che prevedano lo scambio di esemplari tra strutture sulla base del singolo patrimonio genetico, si incorre in problematiche come l’inincrocio e outbreeding. Negli ultimi decenni, la riduzione dei costi delle analisi di monitoraggio genetico attraverso marcatori molecolari ipervariabili, ha permesso l’elaborazione di metodologie sempre più efficaci per evitare l'endogamia e la perdita della variabilità genetica dei membri fondatori attraverso programmi mirati di riproduzione in cattività. Lo studio della genetica di popolazione in cattività permette, inoltre, una maggiore efficacia dei programmi, evitando il mescolamento delle sottospecie e l’adattamento genetico alla cattività. Recentemente è anche descritta una nuova problematica nella gestione delle popolazioni in cattività, ovvero l’adattamento epigenetico, per il quale sono necessari nuovi metodi di analisi e nuove ricerche. I programmi ex situ devono inoltre far fronte a un’ampia complessità di sfide, come garantire il benessere psicofisico degli esemplari, reperire sufficienti risorse economiche e ottenere il sostegno dell’opinione pubblica. Le strutture zoologiche sono necessarie e hanno grande importanza anche oggi. E’ però necessario un miglioramento delle pratiche di monitoraggio genetico implementate nei programmi di riproduzione in cattività, per garantire popolazioni utili in futuro e rendere lo sforzo efficace. Per ottenere risultati ottimali è necessaria una maggiore collaborazione tra le strutture zoologiche e altri luoghi che ospitano animali, compresi gli allevamenti privati. Le strutture devono inoltre migliorare la loro reputazione, attraverso il conseguimento di obiettivi dimostrabili e ad alto valore scientifico e conservazionistico. Le collezioni dovrebbero essere ripensate per garantire un’esperienza più efficace per il visitatore, per l’apprendimento di concetti quali la conservazione e la biodiversità, sfavorendo la megafauna a favore di taxa più minacciati e più facilmente gestibili in cattività.
Conservazione animale ex situ: gestione del successo riproduttivo e della variabilità genetica delle metapopolazioni in cattività.
FERRERO, VITTORIO
2021/2022
Abstract
Le pressioni antropiche sull’ambiente minacciano la sopravvivenza dell’attuale biodiversità e l’uomo deve agire per evitare questo rischio. La conservazione animale è quindi oggi più che mai importante. Tra le soluzioni più drastiche, ma anche efficaci, per salvare specie ad elevato rischio di estinzione, si sono affermate recentemente metodologie conservazionistiche che hanno luogo in ambiente controllato, conosciute come gestione delle specie ex situ. Queste strategie permettono la salvaguardia di specie che non dispongono di habitat opportuno mediante il loro allevamento in cattività con il fine, rimosse le pressioni antropiche, di reintrodurre i discendenti. Le strutture zoologiche sono in continua evoluzione e oggi mirano alla coesistenza dei progetti di conservazione, del benessere animale e al miglioramento dell’esperienza didattica per i visitatori. Per garantire questi aspetti sono nati enti che certificano gli zoo e permettono la collaborazione attiva tra strutture, per l’aumento delle conoscenze comuni, per lo scambio di esemplari nati in cattività e per garantire una popolazione geneticamente sana e fruibile in caso di necessità. La conservazione di specie animali in ambiente controllato ha come principale problematica la perdita di variabilità genetica nelle popolazioni locali e totali. In assenza di azioni che prevedano lo scambio di esemplari tra strutture sulla base del singolo patrimonio genetico, si incorre in problematiche come l’inincrocio e outbreeding. Negli ultimi decenni, la riduzione dei costi delle analisi di monitoraggio genetico attraverso marcatori molecolari ipervariabili, ha permesso l’elaborazione di metodologie sempre più efficaci per evitare l'endogamia e la perdita della variabilità genetica dei membri fondatori attraverso programmi mirati di riproduzione in cattività. Lo studio della genetica di popolazione in cattività permette, inoltre, una maggiore efficacia dei programmi, evitando il mescolamento delle sottospecie e l’adattamento genetico alla cattività. Recentemente è anche descritta una nuova problematica nella gestione delle popolazioni in cattività, ovvero l’adattamento epigenetico, per il quale sono necessari nuovi metodi di analisi e nuove ricerche. I programmi ex situ devono inoltre far fronte a un’ampia complessità di sfide, come garantire il benessere psicofisico degli esemplari, reperire sufficienti risorse economiche e ottenere il sostegno dell’opinione pubblica. Le strutture zoologiche sono necessarie e hanno grande importanza anche oggi. E’ però necessario un miglioramento delle pratiche di monitoraggio genetico implementate nei programmi di riproduzione in cattività, per garantire popolazioni utili in futuro e rendere lo sforzo efficace. Per ottenere risultati ottimali è necessaria una maggiore collaborazione tra le strutture zoologiche e altri luoghi che ospitano animali, compresi gli allevamenti privati. Le strutture devono inoltre migliorare la loro reputazione, attraverso il conseguimento di obiettivi dimostrabili e ad alto valore scientifico e conservazionistico. Le collezioni dovrebbero essere ripensate per garantire un’esperienza più efficace per il visitatore, per l’apprendimento di concetti quali la conservazione e la biodiversità, sfavorendo la megafauna a favore di taxa più minacciati e più facilmente gestibili in cattività.File | Dimensione | Formato | |
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