La pandemia ha comportato la limitazione di molte attività economiche e sicuramente la ridefinizione e riorganizzazione della vita lavorativa e non. In gran parte del mondo sono stati presi provvedimenti che hanno cambiato radicalmente il modo di vivere: niente più abbracci o strette di mano, proibiti i teatri e i cinema, limitati e a tratti chiusi i bar e i ristoranti così come anche negozi e discoteche. La vita di ognuno di noi è cambiata e, per il momento, nulla è ancora ritornato come prima. Con l’inizio della pandemia si è reso necessario, tra le altre cose, indossare la mascherina, inizialmente chirurgica, introvabile e costosa ma poi, più avanti, colorata, elegante, sportiva e spesso personalizzata. Lo scopo della mia tesi è stato proprio quello di analizzare la trasformazione di questo “oggetto” che è passato dall’essere un presidio esclusivamente sanitario utilizzato negli ospedali, spesso solo nelle sale operatorie, all’essere un accessorio ricercato, personalizzato e addirittura amato. Il significato delle mascherine, al giorno d’oggi, va molto al di là del ruolo iniziale e principale che era proteggere; sono diventate, adesso, la rappresentazione e la manifestazione della nostra identità. Costituiscono un simbolo di distinzione per la società che rimane divisa in due grandi gruppi: coloro che scelgono l’anonimato scegliendo di indossare le classiche mascherine chirurgiche bianche e azzurre e coloro che invece decidono di farne un accessorio di moda da sfoggiare; insomma sono diventate una vera e propria icona all’epoca del Coronavirus. Inizialmente erano introvabili ma poi, in breve tempo, hanno iniziato a diffondersi colorate, allegre e senza dubbio più originali e personali. Successivamente le mascherine hanno coinvolto anche gli stilisti di tutto il mondo: sono state convertite molte piccole industrie locali e sartorie e la mascherina è entrata a pieno diritto a far parte dell’outfit di ciascuno di noi, indossata in abbinamento con l’abito o con la divisa da lavoro o comunque quell’accessorio da scegliere con cura come la borsetta, gli orecchini o le scarpe. Le mascherine hanno assunto dunque un nuovo ruolo: sono diventate una vera e propria doppia pelle, un “rivestimento del corpo”, una parte irrinunciabile del nostro outfit. Le industrie tessili, da due anni a questa parte infatti, oltre a produrre capi di abbigliamento, producono le mascherine abbinabili ad ogni abito; tutti i brand hanno la loro propria collezione e nel momento stesso in cui hanno iniziato ad essere presentate nelle sfilate di moda da marchi importanti e indossate da modelle o da fashion blogger, hanno acquistato valore; la mascherina di per sè non sarebbe che un pezzo di stoffa trattenuto da due elastici ma nelle mani degli stilisti assume un significato del tutto diverso: diventa moda.
Dalla necessità al fashion, la mascherina come nuovo accessorio di moda
SCHIEDA, VIRGINIA
2020/2021
Abstract
La pandemia ha comportato la limitazione di molte attività economiche e sicuramente la ridefinizione e riorganizzazione della vita lavorativa e non. In gran parte del mondo sono stati presi provvedimenti che hanno cambiato radicalmente il modo di vivere: niente più abbracci o strette di mano, proibiti i teatri e i cinema, limitati e a tratti chiusi i bar e i ristoranti così come anche negozi e discoteche. La vita di ognuno di noi è cambiata e, per il momento, nulla è ancora ritornato come prima. Con l’inizio della pandemia si è reso necessario, tra le altre cose, indossare la mascherina, inizialmente chirurgica, introvabile e costosa ma poi, più avanti, colorata, elegante, sportiva e spesso personalizzata. Lo scopo della mia tesi è stato proprio quello di analizzare la trasformazione di questo “oggetto” che è passato dall’essere un presidio esclusivamente sanitario utilizzato negli ospedali, spesso solo nelle sale operatorie, all’essere un accessorio ricercato, personalizzato e addirittura amato. Il significato delle mascherine, al giorno d’oggi, va molto al di là del ruolo iniziale e principale che era proteggere; sono diventate, adesso, la rappresentazione e la manifestazione della nostra identità. Costituiscono un simbolo di distinzione per la società che rimane divisa in due grandi gruppi: coloro che scelgono l’anonimato scegliendo di indossare le classiche mascherine chirurgiche bianche e azzurre e coloro che invece decidono di farne un accessorio di moda da sfoggiare; insomma sono diventate una vera e propria icona all’epoca del Coronavirus. Inizialmente erano introvabili ma poi, in breve tempo, hanno iniziato a diffondersi colorate, allegre e senza dubbio più originali e personali. Successivamente le mascherine hanno coinvolto anche gli stilisti di tutto il mondo: sono state convertite molte piccole industrie locali e sartorie e la mascherina è entrata a pieno diritto a far parte dell’outfit di ciascuno di noi, indossata in abbinamento con l’abito o con la divisa da lavoro o comunque quell’accessorio da scegliere con cura come la borsetta, gli orecchini o le scarpe. Le mascherine hanno assunto dunque un nuovo ruolo: sono diventate una vera e propria doppia pelle, un “rivestimento del corpo”, una parte irrinunciabile del nostro outfit. Le industrie tessili, da due anni a questa parte infatti, oltre a produrre capi di abbigliamento, producono le mascherine abbinabili ad ogni abito; tutti i brand hanno la loro propria collezione e nel momento stesso in cui hanno iniziato ad essere presentate nelle sfilate di moda da marchi importanti e indossate da modelle o da fashion blogger, hanno acquistato valore; la mascherina di per sè non sarebbe che un pezzo di stoffa trattenuto da due elastici ma nelle mani degli stilisti assume un significato del tutto diverso: diventa moda.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/135544