Temporomandibular disorders (TMD), according to the America Association of Orofacial Pain, consist of a group of clinical problems affecting the masticatory muscles, the temporomandibular joint, with related structures or both.The main signs in patients with TMD are pain, noise and limitations or deviations during mouth opening, and mandibular dysfunction. The purpose of this study was to compare the efficacy of manual therapy respect to the occlusal splint therapy in a group of TMD pain patients, evaluating the orofacial pain changes, mandibular movement changes and cervical spine movement changes. This is a case-control study in which a sample of patients referred to the Clinical Department of Gnathology of Dental School of The University of Turin, Italy, for orofacial pain. The Study group consisted in 20 subjects, 15 females and 5 males, age ranged from 18 to 55 years old, mean age 30,45, referred from March 2021 to September 2021. A Control group was recruited from a previous study conducted from January 2019 to September 2020, of 20 subjects, 18 females and 2 males, age ranged from 18 to 57 years old, mean age 36,55. This Control group have the same characteristics, regarding the inclusion criteria, the diagnosis of entry and for all the assessments made, of the Study group. After a clinical and functional examination according to the Diagnostic Criteria for Temporo-mandibular Disorders (DC/TDM), the patients received a diagnosis of TMD pain, localized in the masticatory muscles or in the TMJ. TMD pain was determined by using the visual analogue scale (VAS mean, VAS max and VAS now). Active and passive mouth opening were analyzed. Cervical range of motion was recorded by a Rasterstereography. All tests performed were repeated three times, at the baseline, after 1 month and after 3 months. The two groups received different TMD’s treatment, counselling and manual therapy for the Study group, counselling and occlusal splint therapy for Control group. Concerning the Study group, the active mouth opening has increased at T2 compared to T0 (p<0.005). TMD pain based on VAS mean has decreased at T2 compared to T0 (p<0.05). TMD pain based on VAS max and VAS now has decreased at T1 and T2 compared to T0 (p<0.05). After three months of manual therapy (T2), compared to the Baseline (T0), has been observed a statistically significant increase in the following cervical movement: rotation left and rotation right, lateral flexion right and extension (p<0.05). Likewise, also the variable evaluated “Angolo attuale VP” has shown a statistically significant gain at T2 compared to T0 (p<0.05). Lastly, there is a statistically significant difference between the “Somma angolo VP + testa” at T1 and T2 compared to T0. The comparison between the Study group and the Control group reveals that, after three months (T2), the manual therapy (MT) together with the counselling therapy allows to obtain a statistically significant (p<0.05) better reduction of the TMD pain based on VAS now compared to the Control group’s therapy, occlusal splint and counselling. There is also a statistically significant difference between the rotation right cervical movement at T1 with a greater improvement in the Study group compared to the Control group (p<0.05). Similarly, also the lateral flexion right at T2 is superior in the Study group compared to the Control group (p<0.05). MT associated with counselling therapies is a valid treatment for TMD and orofacial pain and allows to obtain improvements in cervical range of motion. It seems obvious that interdisciplinary cooperation between orthopedist, laryngologist, neurologist, and dentist is necessary and essential in patients who suffer from TMD. It is important to understand the complex interrelations between the stomatognathic system and dysfunctions in other areas of the body in order to be able to treat patients more efficiently and effectively at the initial stage.
I Disordini temporomandibolari rappresentano un gruppo di problematiche cliniche che interessano i muscoli masticatori, l'articolazione temporomandibolare con le correlate strutture o entrambi. I segni principali sono dolore, rumori e limitazioni o deviazioni durante l'apertura della bocca e disfunzione mandibolare. Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare l'efficacia della terapia manuale rispetto alla terapia con placca di svincolo in un gruppo di pazienti con dolore temporomandibolare valutando i miglioramenti relativi al dolore, al movimento mandibolare e ai movimenti cervicali. In questo studio Caso-Controllo un campione di pazienti è stato inviato al Dipartimento Clinico di Gnatologia della Scuola di Odontoiatria dell'Università di Torino, Italia, per dolore orofacciale. Il gruppo Studio era composto da 20 soggetti, 15 femmine e 5 maschi, età compresa tra 18 e 55 anni, età media 30,45, presentatisi da marzo 2021 a settembre 2021. Il gruppo Controllo è stato reclutato da un precedente studio condotto da gennaio 2019 a settembre 2020, di 20 soggetti, 18 femmine e 2 maschi, età compresa tra 18 e 57 anni, età media 36,55. Questo gruppo Controllo ha le stesse caratteristiche, per quanto riguarda i criteri di inclusione, la diagnosi di ingresso e per tutte le valutazioni effettuate, del gruppo Studio. I pazienti hanno ricevuto, in accordo ai Criteri Diagnostici per i Disturbi Temporo-mandibolari (DC/TDM), diagnosi di TMD, con dolore localizzato nei muscoli masticatori o nell'ATM. Il dolore temporomandibolare è stato valutato utilizzando la scala analogica visiva (VAS mean, VAS max e VAS now). Sono state analizzate l'apertura attiva e passiva. I movimenti cervicali sono stati registrati con una rasterstereografia. Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti al baseline, dopo 1 mese e dopo 3 mesi. I due gruppi hanno ricevuto trattamenti differenti, autocontrollo e terapia manuale per il gruppo Studio, autocontrollo e terapia con placca di svincolo per il gruppo Controllo. Per quanto riguarda il gruppo Studio, l'apertura attiva al T2 è aumentata rispetto al T0 (p<0,005). Il valore VAS mean relativo al dolore è diminuito al T2 rispetto al T0 (p<0,05). I valori VAS max e VAS now sono diminuiti al T1 e al T2 rispetto al T0 (p<0,05). Dopo tre mesi di terapia manuale, rispetto al Baseline, è stato osservato un aumento statisticamente significativo dei seguenti movimenti cervicali: rotazione sinistra e rotazione destra, flessione laterale destra ed estensione (p<0,05). Allo stesso modo, anche la variabile “Angolo attuale VP” ha mostrato un guadagno statisticamente significativo al T2 rispetto al T0 (p<0.05). Infine, c'è una differenza statisticamente significativa tra la “Somma angolo VP + testa” al T1 e al T2 rispetto al T0.Il confronto tra il gruppo Studio e il gruppo Controllo mostra come, dopo tre mesi (T2), la terapia manuale, insieme alla terapia di autocontrollo, consente di ottenere una migliore riduzione del dolore temporomandibolare valutato attraverso la VAS now rispetto al gruppo Controllo (p<0.05). Esiste anche una differenza statisticamente significativa del movimento cervicale di rotazione destra al T1 con un miglioramento maggiore nel gruppo Studio rispetto al gruppo Controllo (p<0,05). Allo stesso modo, anche la flessione laterale destra al T2 è superiore nel gruppo Studio rispetto al gruppo Controllo (p<0,05). La terapia manuale e la terapia di autocontrollo rappresentano un valido trattamento dei TMD e del dolore orofacciale e consente di ottenere miglioramenti nel range dei movimenti cervicali. È comunque necessaria ed essenziale, nei pazienti che soffrono di TMD, la cooperazione interdisciplinare tra ortopedico, laringologo, neurologo e dentista. È importante comprendere le complesse interrelazioni tra il sistema stomatognatico e le disfunzioni in altre aree del corpo per poter trattare i pazienti in modo più efficiente ed efficace nella fase iniziale.
Ampiezza dei movimenti cervicali e dolore orofacciale: approccio terapeutico manuale e approccio terapeutico occlusale
PREVIATI, CARLOTTA
2020/2021
Abstract
I Disordini temporomandibolari rappresentano un gruppo di problematiche cliniche che interessano i muscoli masticatori, l'articolazione temporomandibolare con le correlate strutture o entrambi. I segni principali sono dolore, rumori e limitazioni o deviazioni durante l'apertura della bocca e disfunzione mandibolare. Lo scopo di questo studio è stato quello di confrontare l'efficacia della terapia manuale rispetto alla terapia con placca di svincolo in un gruppo di pazienti con dolore temporomandibolare valutando i miglioramenti relativi al dolore, al movimento mandibolare e ai movimenti cervicali. In questo studio Caso-Controllo un campione di pazienti è stato inviato al Dipartimento Clinico di Gnatologia della Scuola di Odontoiatria dell'Università di Torino, Italia, per dolore orofacciale. Il gruppo Studio era composto da 20 soggetti, 15 femmine e 5 maschi, età compresa tra 18 e 55 anni, età media 30,45, presentatisi da marzo 2021 a settembre 2021. Il gruppo Controllo è stato reclutato da un precedente studio condotto da gennaio 2019 a settembre 2020, di 20 soggetti, 18 femmine e 2 maschi, età compresa tra 18 e 57 anni, età media 36,55. Questo gruppo Controllo ha le stesse caratteristiche, per quanto riguarda i criteri di inclusione, la diagnosi di ingresso e per tutte le valutazioni effettuate, del gruppo Studio. I pazienti hanno ricevuto, in accordo ai Criteri Diagnostici per i Disturbi Temporo-mandibolari (DC/TDM), diagnosi di TMD, con dolore localizzato nei muscoli masticatori o nell'ATM. Il dolore temporomandibolare è stato valutato utilizzando la scala analogica visiva (VAS mean, VAS max e VAS now). Sono state analizzate l'apertura attiva e passiva. I movimenti cervicali sono stati registrati con una rasterstereografia. Tutti i test eseguiti sono stati ripetuti al baseline, dopo 1 mese e dopo 3 mesi. I due gruppi hanno ricevuto trattamenti differenti, autocontrollo e terapia manuale per il gruppo Studio, autocontrollo e terapia con placca di svincolo per il gruppo Controllo. Per quanto riguarda il gruppo Studio, l'apertura attiva al T2 è aumentata rispetto al T0 (p<0,005). Il valore VAS mean relativo al dolore è diminuito al T2 rispetto al T0 (p<0,05). I valori VAS max e VAS now sono diminuiti al T1 e al T2 rispetto al T0 (p<0,05). Dopo tre mesi di terapia manuale, rispetto al Baseline, è stato osservato un aumento statisticamente significativo dei seguenti movimenti cervicali: rotazione sinistra e rotazione destra, flessione laterale destra ed estensione (p<0,05). Allo stesso modo, anche la variabile “Angolo attuale VP” ha mostrato un guadagno statisticamente significativo al T2 rispetto al T0 (p<0.05). Infine, c'è una differenza statisticamente significativa tra la “Somma angolo VP + testa” al T1 e al T2 rispetto al T0.Il confronto tra il gruppo Studio e il gruppo Controllo mostra come, dopo tre mesi (T2), la terapia manuale, insieme alla terapia di autocontrollo, consente di ottenere una migliore riduzione del dolore temporomandibolare valutato attraverso la VAS now rispetto al gruppo Controllo (p<0.05). Esiste anche una differenza statisticamente significativa del movimento cervicale di rotazione destra al T1 con un miglioramento maggiore nel gruppo Studio rispetto al gruppo Controllo (p<0,05). Allo stesso modo, anche la flessione laterale destra al T2 è superiore nel gruppo Studio rispetto al gruppo Controllo (p<0,05). La terapia manuale e la terapia di autocontrollo rappresentano un valido trattamento dei TMD e del dolore orofacciale e consente di ottenere miglioramenti nel range dei movimenti cervicali. È comunque necessaria ed essenziale, nei pazienti che soffrono di TMD, la cooperazione interdisciplinare tra ortopedico, laringologo, neurologo e dentista. È importante comprendere le complesse interrelazioni tra il sistema stomatognatico e le disfunzioni in altre aree del corpo per poter trattare i pazienti in modo più efficiente ed efficace nella fase iniziale.File | Dimensione | Formato | |
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