L’applicazione continua di fungicidi e antibiotici sintetici negli anni ha portato allo sviluppo di una serie di meccanismi di resistenza da parte di diversi microrganismi. Gli oli essenziali possono essere una risposta a questa problematica, usando queste sostanze infatti è stato osservato che la resistenza emerge più lentamente. Questi oli sono miscele complesse di più composti bioattivi che conferiscono loro proprietà antimicrobiche, per questo motivo vengono anche definiti conservanti naturali e possono essere impiegati al fine di ridurre o sostituire gli additivi artificiali. Il loro impiego permette lo sviluppo di alimenti con “etichette pulite” per rispondere alla domanda dei consumatori di prodotti più sani, sostenibili e privi di conservanti sintetici. Le proprietà antimicrobiche degli oli essenziali sono strettamente correlate alla loro composizione chimica che, a sua volta, è influenzata da una serie di fattori tra cui i metodi utilizzati per l’estrazione dal materiale vegetale. La componente fenolica, terpenica e terpenoide della matrice è risultata la principale responsabile dell’attività antimicrobica. Quest’ultima è definita multidirezionale, in quanto questi composti biologicamente attivi possiedano differenti meccanismi di azione nei confronti dei diversi microrganismi. In questo contesto, sono necessarie alternative alla gestione delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa che proprio a causa dei suoi ceppi resistenti, risulta un batterio particolarmente difficile da controllare. A questo proposito, P. aeruginosa resistente ai carbapenemi, è stata recentemente segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una delle tre specie batteriche per la quale è necessario, in tempi brevi, lo sviluppo di nuovi antibiotici utili al trattamento delle sue infezioni. L’olio dell’albero di tè e di timo hanno dimostrato potere inibente nei confronti di P. aeruginosa sia per quanto riguarda il trattamento di colture pure sia nei confronti di cellule batteriche all’interno di biofilm. Gli oli essenziali hanno mostrato risultati positivi se usati singolarmente o insieme agli antibiotici convenzionalmente impiegati nella lotta a P. aeruginosa, come i β-lattamici, i fluorochinoloni, le amminoglicosidasi. La sinergia dovuta all’applicazione simultanea di queste due sostanze ha permesso di raddoppiare l’azione inibente nei confronti del batterio.
Attività antimicrobica degli oli essenziali: il caso di Pseudomonas aeruginosa
PATTI, SARA
2021/2022
Abstract
L’applicazione continua di fungicidi e antibiotici sintetici negli anni ha portato allo sviluppo di una serie di meccanismi di resistenza da parte di diversi microrganismi. Gli oli essenziali possono essere una risposta a questa problematica, usando queste sostanze infatti è stato osservato che la resistenza emerge più lentamente. Questi oli sono miscele complesse di più composti bioattivi che conferiscono loro proprietà antimicrobiche, per questo motivo vengono anche definiti conservanti naturali e possono essere impiegati al fine di ridurre o sostituire gli additivi artificiali. Il loro impiego permette lo sviluppo di alimenti con “etichette pulite” per rispondere alla domanda dei consumatori di prodotti più sani, sostenibili e privi di conservanti sintetici. Le proprietà antimicrobiche degli oli essenziali sono strettamente correlate alla loro composizione chimica che, a sua volta, è influenzata da una serie di fattori tra cui i metodi utilizzati per l’estrazione dal materiale vegetale. La componente fenolica, terpenica e terpenoide della matrice è risultata la principale responsabile dell’attività antimicrobica. Quest’ultima è definita multidirezionale, in quanto questi composti biologicamente attivi possiedano differenti meccanismi di azione nei confronti dei diversi microrganismi. In questo contesto, sono necessarie alternative alla gestione delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa che proprio a causa dei suoi ceppi resistenti, risulta un batterio particolarmente difficile da controllare. A questo proposito, P. aeruginosa resistente ai carbapenemi, è stata recentemente segnalata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una delle tre specie batteriche per la quale è necessario, in tempi brevi, lo sviluppo di nuovi antibiotici utili al trattamento delle sue infezioni. L’olio dell’albero di tè e di timo hanno dimostrato potere inibente nei confronti di P. aeruginosa sia per quanto riguarda il trattamento di colture pure sia nei confronti di cellule batteriche all’interno di biofilm. Gli oli essenziali hanno mostrato risultati positivi se usati singolarmente o insieme agli antibiotici convenzionalmente impiegati nella lotta a P. aeruginosa, come i β-lattamici, i fluorochinoloni, le amminoglicosidasi. La sinergia dovuta all’applicazione simultanea di queste due sostanze ha permesso di raddoppiare l’azione inibente nei confronti del batterio.File | Dimensione | Formato | |
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