Questa tesi si occupa di evidenziare i principali ruoli e alcuni dei processi interni al complesso meccanismo dell'atto di lettura. La mia attenzione è rivolta principalmente agli studi compiuti da Umberto Eco e da Wolfgang Iser. Un testo letterario necessita di qualcuno che lo aiuti a funzionare, postula il suo destinatario come condizione indispensabile non solo della propria capacità comunicativa, ma anche della propria potenzialità significativa. Un testo viene scritto per qualcuno che lo attualizzi a pieno, ossia il lettore. Per analizzare l'atto di lettura è perciò necessario presupporre il lettore, non in senso fisico ma concettuale, il cosiddetto ¿lettore-schema¿. Molti ne sono stati proposti negli studi di pragmatica del testo: tra questi, nel primo capitolo del mio lavoro, mi occupo sia del lettore modello, discusso principalmente da Umberto Eco e Vittorio Spinazzola, sia del lettore implicito, proposto da W. Iser. Questi due ¿lettori-schema¿ sono enti dichiaratamente fittizi in possesso di tutte le predisposizioni necessarie all'opera per produrre i suoi effetti, ma privi delle esperienze e dei sentimenti propri del lettore reale. Di essi ho cercato di chiarire i tratti fondamentali, le differenze e l'uso che ne è stato fatto negli studi sui meccanismi della lettura. Nel secondo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell'autore. Non ho tenuto in considerazione l'autore empirico, le cui specificità sono poco rilevanti non solo per lo studio dell'atto di lettura ma anche nell'atto di lettura stesso: come sostiene Eco, sapere perfettamente la biografia dell'autore quasi mai ci aiuta a comprendere meglio le sue opere. Ho analizzato quindi la figura, proposta da Eco, dell'autore modello. Nel terzo capitolo, ho trattato un aspetto che ha una particolare importanza nel rapporto autore-lettore: il ¿patto finzionale¿, come lo definisce Eco, o di ¿sospensione dell'incredulità¿, secondo Iser, e per chiarirlo meglio ho usato come esempio il romanzo di Edwin Abbott Abbott Flatlandia, incentrato proprio sul meccanismo attraverso il quale a partire da dati di realtà si costruisce l'irrealtà. Dato che la cooperazione interpretativa avviene nel tempo e che la vicenda si presenta al lettore come in divenire, nel quarto capitolo mi sono occupato del tempo letterario nelle sue varie declinazioni: come contesto, tema, tempo della fabula e dell'intreccio, sistema verbale, ritmo, lentezza e velocità utilizzando alcuni esempi tratti dalla narrativa classica e contemporanea.

Autore, lettore e tempo nell'atto di lettura.

CALANDRI, LUCIO
2011/2012

Abstract

Questa tesi si occupa di evidenziare i principali ruoli e alcuni dei processi interni al complesso meccanismo dell'atto di lettura. La mia attenzione è rivolta principalmente agli studi compiuti da Umberto Eco e da Wolfgang Iser. Un testo letterario necessita di qualcuno che lo aiuti a funzionare, postula il suo destinatario come condizione indispensabile non solo della propria capacità comunicativa, ma anche della propria potenzialità significativa. Un testo viene scritto per qualcuno che lo attualizzi a pieno, ossia il lettore. Per analizzare l'atto di lettura è perciò necessario presupporre il lettore, non in senso fisico ma concettuale, il cosiddetto ¿lettore-schema¿. Molti ne sono stati proposti negli studi di pragmatica del testo: tra questi, nel primo capitolo del mio lavoro, mi occupo sia del lettore modello, discusso principalmente da Umberto Eco e Vittorio Spinazzola, sia del lettore implicito, proposto da W. Iser. Questi due ¿lettori-schema¿ sono enti dichiaratamente fittizi in possesso di tutte le predisposizioni necessarie all'opera per produrre i suoi effetti, ma privi delle esperienze e dei sentimenti propri del lettore reale. Di essi ho cercato di chiarire i tratti fondamentali, le differenze e l'uso che ne è stato fatto negli studi sui meccanismi della lettura. Nel secondo capitolo mi sono soffermato sulla posizione dell'autore. Non ho tenuto in considerazione l'autore empirico, le cui specificità sono poco rilevanti non solo per lo studio dell'atto di lettura ma anche nell'atto di lettura stesso: come sostiene Eco, sapere perfettamente la biografia dell'autore quasi mai ci aiuta a comprendere meglio le sue opere. Ho analizzato quindi la figura, proposta da Eco, dell'autore modello. Nel terzo capitolo, ho trattato un aspetto che ha una particolare importanza nel rapporto autore-lettore: il ¿patto finzionale¿, come lo definisce Eco, o di ¿sospensione dell'incredulità¿, secondo Iser, e per chiarirlo meglio ho usato come esempio il romanzo di Edwin Abbott Abbott Flatlandia, incentrato proprio sul meccanismo attraverso il quale a partire da dati di realtà si costruisce l'irrealtà. Dato che la cooperazione interpretativa avviene nel tempo e che la vicenda si presenta al lettore come in divenire, nel quarto capitolo mi sono occupato del tempo letterario nelle sue varie declinazioni: come contesto, tema, tempo della fabula e dell'intreccio, sistema verbale, ritmo, lentezza e velocità utilizzando alcuni esempi tratti dalla narrativa classica e contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/135344