I FRAGMENTS PHILOSOPHIQUES DI VICTOR COUSIN: METODO E SISTEMA La dissertazione tratta di un'opera giovanile - pubblicata per la prima volta nel 1826 - di Victor Cousin, i Fragments Philosophiques (agglomerato poco organico di articoli, saggi brevi, lezioni universitarie, ecc..), e vorrebbe dimostrare quanto, sebbene caratterizzata da frammentarietà e apparente disordine strutturale, tale opera possa considerarsi una snodo fondamentale del pensiero di Cousin, in quanto contenente in nuce già tutto il suo sistema filosofico. Questa tesi viene sostenuta in modo particolare facendo riferimento ad un'altra opera di Cousin, più tarda e sicuramente più famosa, il Du Vrai, du Beau et du Bien (1853). Genericamente considerata il lavoro riassuntivo, sistematico e ordinato di tutta la filosofia del filosofo francese, tale opera risulta, a seguito di un'attenta analisi dei Fragments, nient'altro che una riproposizione di teorie presenti all'interno di opere giovanili e meno conosciute, una riproposizione addirittura ridimensionata e addolcita per quanto riguarda dottrine eccessivamente ¿eterodosse¿. Il sistema, forse un po' nascosto, che fa da sfondo ai Fragments, ha origine nell'applicazione di un metodo preciso che Cousin presenta come infallibile, quello di osservazione, induzione e ragionamento. In un continuo richiamo a scuole filosofiche contemporanee e passate, Cousin mostra come attraverso tale metodo sia possibile edificare un sistema filosofico saldo e strutturato. La prima parte di tale sistema - nonché la prima applicazione del metodo sperimentale - è la psicologia, che conduce per sua natura all'ontologia e alla haute métaphysique, la teologia.
I "Fragments Philosophiques" di Victor Cousin: metodo e sistema.
MALCOTTI, LIDIA
2011/2012
Abstract
I FRAGMENTS PHILOSOPHIQUES DI VICTOR COUSIN: METODO E SISTEMA La dissertazione tratta di un'opera giovanile - pubblicata per la prima volta nel 1826 - di Victor Cousin, i Fragments Philosophiques (agglomerato poco organico di articoli, saggi brevi, lezioni universitarie, ecc..), e vorrebbe dimostrare quanto, sebbene caratterizzata da frammentarietà e apparente disordine strutturale, tale opera possa considerarsi una snodo fondamentale del pensiero di Cousin, in quanto contenente in nuce già tutto il suo sistema filosofico. Questa tesi viene sostenuta in modo particolare facendo riferimento ad un'altra opera di Cousin, più tarda e sicuramente più famosa, il Du Vrai, du Beau et du Bien (1853). Genericamente considerata il lavoro riassuntivo, sistematico e ordinato di tutta la filosofia del filosofo francese, tale opera risulta, a seguito di un'attenta analisi dei Fragments, nient'altro che una riproposizione di teorie presenti all'interno di opere giovanili e meno conosciute, una riproposizione addirittura ridimensionata e addolcita per quanto riguarda dottrine eccessivamente ¿eterodosse¿. Il sistema, forse un po' nascosto, che fa da sfondo ai Fragments, ha origine nell'applicazione di un metodo preciso che Cousin presenta come infallibile, quello di osservazione, induzione e ragionamento. In un continuo richiamo a scuole filosofiche contemporanee e passate, Cousin mostra come attraverso tale metodo sia possibile edificare un sistema filosofico saldo e strutturato. La prima parte di tale sistema - nonché la prima applicazione del metodo sperimentale - è la psicologia, che conduce per sua natura all'ontologia e alla haute métaphysique, la teologia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/135321