I rom sono soggetti a stereotipi che li inquadrano come un popolo senza regole, incapaci di capire che la partecipazione politica può servire al miglioramento delle loro condizioni di vita, senza per questo rinnegare la loro identità e i le loro tradizioni. Sin dalle prime immigrazioni nel nostro continente le politiche di integrazione adottate dai gagé, i non rom, nei loro confronti, sono state la riduzione a schiavitù, la totale negazione e la repressione che hanno condizionato sia la localizzazione, sia i rapporti instaurati con l'autorità e la comunità in cui vivono. Ma i rom non sono più semplici spettatori della storia, anzi iniziano ad organizzarsi perché i loro diritti vengano rispettati, per far sentire la loro voce e per promuovere i loro interessi. L'elaborato si occupa in modo specifico della situazione e condizione dei rom di Romania, paese scelto non a caso, ma perché il suo territorio ospita la più grande comunità rom dell'Europa. La Costituzione romena e le leggi elettorali che, apparentemente, sembrano favorire l'ascesa a cariche politiche delle minoranze etniche nazionali romene, sono spiegate e messe in discussione dalla testimonianza raccolta in un'intervista di Marian Daragiu, Presidente dell'ACDR (Alianța Civica Democrată) organizzazione da lui formata per la difesa dei diritti dei rom, che espone un quadro dei difetti della legge, ma anche delle lacune della sua comunità riguardo l'importanza di un'attiva partecipazione politica, a partire dall'esercizio del diritto del voto, finalizzata al miglioramento del loro status sociale.

La partecipazione politica dei rom in Romania

IANAU, IOANA ANDREEA
2012/2013

Abstract

I rom sono soggetti a stereotipi che li inquadrano come un popolo senza regole, incapaci di capire che la partecipazione politica può servire al miglioramento delle loro condizioni di vita, senza per questo rinnegare la loro identità e i le loro tradizioni. Sin dalle prime immigrazioni nel nostro continente le politiche di integrazione adottate dai gagé, i non rom, nei loro confronti, sono state la riduzione a schiavitù, la totale negazione e la repressione che hanno condizionato sia la localizzazione, sia i rapporti instaurati con l'autorità e la comunità in cui vivono. Ma i rom non sono più semplici spettatori della storia, anzi iniziano ad organizzarsi perché i loro diritti vengano rispettati, per far sentire la loro voce e per promuovere i loro interessi. L'elaborato si occupa in modo specifico della situazione e condizione dei rom di Romania, paese scelto non a caso, ma perché il suo territorio ospita la più grande comunità rom dell'Europa. La Costituzione romena e le leggi elettorali che, apparentemente, sembrano favorire l'ascesa a cariche politiche delle minoranze etniche nazionali romene, sono spiegate e messe in discussione dalla testimonianza raccolta in un'intervista di Marian Daragiu, Presidente dell'ACDR (Alianța Civica Democrată) organizzazione da lui formata per la difesa dei diritti dei rom, che espone un quadro dei difetti della legge, ma anche delle lacune della sua comunità riguardo l'importanza di un'attiva partecipazione politica, a partire dall'esercizio del diritto del voto, finalizzata al miglioramento del loro status sociale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/135252