Finalità rieducativa della pena e realtà carceraria: un'analisi teorico-critica

Lately it’s been debated a lot about the effectiveness of the prison expiation and the recognition of the rights of prisoners. The aim of this thesis is to investigate how the rights of prisoners in Italian prisons are protected and respected and how social reintegration can be guaranteed. The research questions are therefore the following: "Are the rights recognized by national and international sources really protected in Italian prisons? " and "How can the current prison condition be described and how can the re-educational function of the sentence be guaranteed?". In order to answer the research questions, the writer analyzed the statistical data processed by the Ministry of Justice and the Antigone Association regarding the rate of penitentiary overcrowding, of personnel working in prisons, of prisoners sentenced to life imprisonment and of self-harm and suicide in carcen. The figures of the guarantor of the rights of detainees and persons deprived of personal liberty and the social worker operating in the offices of external criminal execution were then examined in depth. From these researches, a high rate of overcrowding emerges and the scarcity of the number of professionals responsible for the protection of prisoners is confirmed. These factors heavily influence the realization of individualized interventions that are truly calibrated on the personality of each convicted person. It is therefore considered essential to invest in social reintegration by increasing access to alternative measures to detention and increasing the number of professionals operating with a view to empowerment.

Ultimamente si è molto dibattuto circa l’efficacia dell’espiazione penale detentiva e il riconoscimento dei diritti dei detenuti. L’obiettivo di questa tesi è indagare in che modo siano tutelati e rispettati i diritti dei detenuti negli istituti penitenziari italiani e come si possa garantire il reinserimento sociale. Le domande di ricerca sono pertanto le seguenti: “I diritti riconosciuti dalle fonti nazionali e internazionali sono realmente tutelati negli istituti penitenziari italiani?” e “Come può essere descritta l’attuale condizione carceraria e come può essere garantita la funzione rieducativa della pena?”. Per rispondere alle domande di ricerca, la scrivente ha analizzato i dati statistici elaborati dal Ministero della Giustizia e dall’Associazione Antigone circa il tasso di sovraffollamento penitenziario, di personale operante all’interno degli istituti di pena, di detenuti condannati all’ergastolo ostativo e di autolesionismi e suicidi nelle carceri. Si sono poi approfondite la figura del Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private di libertà personale e dell’assistente sociale operante presso gli uffici di esecuzione penale esterna. Da queste ricerche emerge un elevato tasso di sovraffollamento e risulta confermata la scarsità del numero di professionisti preposti alla tutela dei detenuti. Questi fattori influiscono pesantemente sulla realizzazione di interventi individualizzati davvero calibrati sulla personalità di ogni singolo condannato. Si ritiene quindi indispensabile investire nel reinserimento sociale incrementando gli accessi alle misure alternative alla detenzione e aumentando la quantità di professionisti operanti in un’ottica di empowerment.