The birth of a child with disabilities is a sudden and unexpected event for parents, who are often unable to cope with it. This inability to cope can be traced back to two primary causes: the first refers to the lack of proper levels of social information and awareness on the issue, the second highlights the pain felt by the couple who has to destroy the family expectations previously generated. Until the end of the 1970s, the attention of scientific research almost focused exclusively on the perceived effects on the parental couple, especially on the dyad "child with disabilities-mother". Starting in the following decade, another figure, most often wearing an invisible cloak, began to occupy a prominent position in the landscape of families that include a person with disabilities: the typically developing sibling. Are there any factors that can influence the outcome of adaptation of siblings to the disabling condition of their brother? What are the experiences, positive and negative, that siblings of people with disabilities share? What kind of supports can be provided to normotypic siblings? The three questions just listed concisely summarize what will be dealt with in the chapters of this discussion. The thesis work, as the result of literature research, reflections and firsthand experiences, aims to provide a picture of the subject as complete as possible, considering the uniqueness of each individual and each situation. In addition, combining today's studies and literature, it is intended to demonstrate that growing up close to a disabled sibling does not necessarily lead to negative developmental outcomes; with the right tools, both internal and external to the sibling, it is also possible to benefit from this condition.
La nascita di un figlio con disabilità rappresenta un evento improvviso e inatteso per i genitori, i quali spesso non sono in grado di farvi fronte. Tale incapacità può essere ricollegata a due cause primarie: la prima richiama l’assenza a livello sociale di adeguati livelli di informazione e sensibilità sul tema, la seconda mette in evidenza il dolore provato dalla coppia nel dover annientare le aspettative familiari generate in precedenza. Fino alla fine degli anni Settanta, l’attenzione delle ricerche scientifiche si è concentrata quasi esclusivamente sugli effetti percepiti sulla coppia genitoriale, in particolar modo sulla diade “figlio con disabilità-madre”. A partire dal decennio successivo, un’altra figura, indossando il più delle volte un mantello invisibile, ha iniziato ad occupare una posizione di rilievo nel panorama delle famiglie al cui interno è presente un soggetto con disabilità: il sibling a sviluppo tipico. Esistono dei fattori in grado di influenzare l’esito di adattamento dei siblings alla condizione invalidante del fratello? Quali sono i vissuti, positivi e negativi, che accomunano i fratelli e le sorelle di persone con disabilità? Che tipo di supporti possono essere forniti ai fratelli normotipici? I tre quesiti appena elencati riassumono in maniera concisa quanto verrà trattato nei capitoli della presente trattazione. Il lavoro di tesi, frutto di ricerche letterarie, riflessioni ed esperienze vissute in prima persona, mira a fornire un quadro quanto più completo possibile del soggetto in esame, tenendo in considerazione l’unicità di ciascun individuo e di ciascuna situazione. Inoltre, unendo gli studi e la letteratura odierni si vuole dimostrare che crescere a contatto con un fratello disabile non comporta esiti di sviluppo necessariamente negativi; con i giusti strumenti, interni ed esterni al sibling, è possibile trarre anche numerosi benefici da questa condizione.
ESSERE FRATELLI E SORELLE DI PERSONE CON DISABILITÀ: elementi positivi e negativi di una relazione ancora inesplorata
OLIVERO, ERICA
2020/2021
Abstract
La nascita di un figlio con disabilità rappresenta un evento improvviso e inatteso per i genitori, i quali spesso non sono in grado di farvi fronte. Tale incapacità può essere ricollegata a due cause primarie: la prima richiama l’assenza a livello sociale di adeguati livelli di informazione e sensibilità sul tema, la seconda mette in evidenza il dolore provato dalla coppia nel dover annientare le aspettative familiari generate in precedenza. Fino alla fine degli anni Settanta, l’attenzione delle ricerche scientifiche si è concentrata quasi esclusivamente sugli effetti percepiti sulla coppia genitoriale, in particolar modo sulla diade “figlio con disabilità-madre”. A partire dal decennio successivo, un’altra figura, indossando il più delle volte un mantello invisibile, ha iniziato ad occupare una posizione di rilievo nel panorama delle famiglie al cui interno è presente un soggetto con disabilità: il sibling a sviluppo tipico. Esistono dei fattori in grado di influenzare l’esito di adattamento dei siblings alla condizione invalidante del fratello? Quali sono i vissuti, positivi e negativi, che accomunano i fratelli e le sorelle di persone con disabilità? Che tipo di supporti possono essere forniti ai fratelli normotipici? I tre quesiti appena elencati riassumono in maniera concisa quanto verrà trattato nei capitoli della presente trattazione. Il lavoro di tesi, frutto di ricerche letterarie, riflessioni ed esperienze vissute in prima persona, mira a fornire un quadro quanto più completo possibile del soggetto in esame, tenendo in considerazione l’unicità di ciascun individuo e di ciascuna situazione. Inoltre, unendo gli studi e la letteratura odierni si vuole dimostrare che crescere a contatto con un fratello disabile non comporta esiti di sviluppo necessariamente negativi; con i giusti strumenti, interni ed esterni al sibling, è possibile trarre anche numerosi benefici da questa condizione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/135105