L'Ottocento è stato un secolo caratterizzato dallo sviluppo economico. La prima rivoluzione industriale è stata contrassegnata da una trasformazione demografica, commerciale, agricola, dei trasporti e soprattutto industriale, in cui si ha l'introduzione di macchinari, del carbone coke, del ferro e dell'energia idroelettrica. Ma è stato con la seconda rivoluzione industriale, in particolare tra gli ultimi trent'anni dell'Ottocento e i primi quindici del Novecento, che vi sono state le trasformazioni e innovazioni più grandi e importanti. Il ruolo della scienza è diventato sempre più importante nella creazione di innovazioni tecnologiche. I rapporti tra Stato e industria sono cambiati in maniera radicale. Lo Stato ha dovuto imparare a disciplinare il mercato. Con la seconda rivoluzione industriale il rapporto tra scienza e industria è diventato più forte ed evidente. L'energia elettrica ha trasformato la vita quotidiana degli abitanti delle città. L'elettricità ha trasformato anche la struttura delle officine. Ciò ha comportato uno stravolgimento nel rapporto fra l'operaio e il posto di lavoro, in quanto l'abilità professionale non era più richiesta come in passato ed i lavoratori diventavano intercambiabili. La novità dell'energia elettrica ha avuto un ruolo molto importante anche nell'industria chimica, con la trasformazione della materia. L'industria chimica rappresenta l'altra novità della seconda rivoluzione industriale, i cui prodotti sono aumentati via a via che le ricerche di laboratorio avanzavano, prima nella chimica di base, poi nella chimica organica. L'industria chimica ha permesso di creare materiali nuovi. Tre sono stati i protagonisti dell'industrializzazione nella seconda metà dell'Ottocento: gli imprenditori e le imprese, le banche e lo Stato. La maggior parte delle aziende presenti fino agli anni sessanta dell'Ottocento sono state di piccole o medie dimensioni, il cui capitale proveniva da un solo individuo oppure da un gruppo. Erano società di persone, nello specifico società in nome collettivo, con una responsabilità solidale e illimitata dei soci. Con lo sviluppo, però, di queste nuove imprese, caratterizzate da grandi dimensioni e da grossi investimenti, è venuta sempre più la necessità di un cambiamento all'interno delle società di commercio. Un primo passo è stato fatto in Inghilterra. I cambiamenti che ci sono stati nel diritto societario inglese hanno influenzato molto anche gli altri ordinamenti, soprattutto quello francese, belga e italiano, che hanno adottato il principio secondo cui la personalità giuridica delle società anonime viene acquisita in via generica e non più con autorizzazione governativa. Anche la Germania e l'Austria hanno avuto una forte influenza, ed in particolare sul legislatore italiano, grazie ad una forma di società in cui i soci hanno potuto godere della responsabilità limitata, diverso dalla società per azioni. In Italia la strada per arrivare alla creazione della società a responsabilità limitata è stata lunga e tortuosa. Soltanto a partire dal 1922 si iniziò ad introdurre una forma di società a garanzia limitata.
La seconda rivoluzione industriale e le società a responsabilità limitata
TALLIA, LUDOVICA
2013/2014
Abstract
L'Ottocento è stato un secolo caratterizzato dallo sviluppo economico. La prima rivoluzione industriale è stata contrassegnata da una trasformazione demografica, commerciale, agricola, dei trasporti e soprattutto industriale, in cui si ha l'introduzione di macchinari, del carbone coke, del ferro e dell'energia idroelettrica. Ma è stato con la seconda rivoluzione industriale, in particolare tra gli ultimi trent'anni dell'Ottocento e i primi quindici del Novecento, che vi sono state le trasformazioni e innovazioni più grandi e importanti. Il ruolo della scienza è diventato sempre più importante nella creazione di innovazioni tecnologiche. I rapporti tra Stato e industria sono cambiati in maniera radicale. Lo Stato ha dovuto imparare a disciplinare il mercato. Con la seconda rivoluzione industriale il rapporto tra scienza e industria è diventato più forte ed evidente. L'energia elettrica ha trasformato la vita quotidiana degli abitanti delle città. L'elettricità ha trasformato anche la struttura delle officine. Ciò ha comportato uno stravolgimento nel rapporto fra l'operaio e il posto di lavoro, in quanto l'abilità professionale non era più richiesta come in passato ed i lavoratori diventavano intercambiabili. La novità dell'energia elettrica ha avuto un ruolo molto importante anche nell'industria chimica, con la trasformazione della materia. L'industria chimica rappresenta l'altra novità della seconda rivoluzione industriale, i cui prodotti sono aumentati via a via che le ricerche di laboratorio avanzavano, prima nella chimica di base, poi nella chimica organica. L'industria chimica ha permesso di creare materiali nuovi. Tre sono stati i protagonisti dell'industrializzazione nella seconda metà dell'Ottocento: gli imprenditori e le imprese, le banche e lo Stato. La maggior parte delle aziende presenti fino agli anni sessanta dell'Ottocento sono state di piccole o medie dimensioni, il cui capitale proveniva da un solo individuo oppure da un gruppo. Erano società di persone, nello specifico società in nome collettivo, con una responsabilità solidale e illimitata dei soci. Con lo sviluppo, però, di queste nuove imprese, caratterizzate da grandi dimensioni e da grossi investimenti, è venuta sempre più la necessità di un cambiamento all'interno delle società di commercio. Un primo passo è stato fatto in Inghilterra. I cambiamenti che ci sono stati nel diritto societario inglese hanno influenzato molto anche gli altri ordinamenti, soprattutto quello francese, belga e italiano, che hanno adottato il principio secondo cui la personalità giuridica delle società anonime viene acquisita in via generica e non più con autorizzazione governativa. Anche la Germania e l'Austria hanno avuto una forte influenza, ed in particolare sul legislatore italiano, grazie ad una forma di società in cui i soci hanno potuto godere della responsabilità limitata, diverso dalla società per azioni. In Italia la strada per arrivare alla creazione della società a responsabilità limitata è stata lunga e tortuosa. Soltanto a partire dal 1922 si iniziò ad introdurre una forma di società a garanzia limitata.File | Dimensione | Formato | |
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