Questa dissertazione si occupa di Teatro di Narrazione, un genere teatrale interessante perchè in una società come la nostra, in cui siamo costantemente bersagliati dalle immagini, prima di tutto dalla televisione, da internet, dai cartelloni pubblicitari delle nostre città, in cui si legge poco ma si guarda molto e in cui la nostra fantasia è scarsamente stimolata, sceglie di tornare alle origini, ai tempi lontani in cui gli anziani raccontavano le storie, la sera davanti al focolare. Utilizzando solo la parola e il corpo, i narr-attori rievocano antiche e recenti memorie collettive, cercando di riportare i singoli individui, giunti ad ascoltare il racconto, ad un sentire comune, ad un legame con il resto della comunità che sembra essere ormai perduto. I narratori, a fronte di un teatro di sfarzi, di scenografie e costumi iperrealisti che punta ad appagare l'occhio, propongono il teatro della parola, che lascia allo spettatore il compito di immaginare luoghi, oggetti, personaggi. In particolare ho scelto di approfondire l'opera di Marco Paolini, considerato uno dei principali narr-attori del nostro tempo e di porre la mia attenzione, più che al risultato finale di uno spettacolo, alla sua genesi, chiedendomi quali sono gli strumenti, i documenti, le esperienze necessarie alla costruzione di una narrazione. Ho diviso la mia dissertazione in tre capitoli. Nel primo ho provato a dare una definizione completa di Teatro di Narrazione, esponendone le caratteristiche principali, le esperienze che hanno posto le basi per la sua nascita nel panorama teatrale italiano degli anni Ottanta (da Brecht a Dario Fo, al Teatro d'Animazione e al Teatro-Ragazzi) e descrivendo il lavoro di alcuni dei principali protagonisti: Marco Baliani, Laura Curino e Ascanio Celestini. Il secondo capitolo consiste in una dettagliata biografia teatrale di Marco Paolini, a partire dalla sua formazione teatrale nell'ambito della Commedia dell'Arte, fino ad arrivare agli spettacoli più recenti. Infine, nel terzo capitolo, dedicato allo spettacolo di Paolini Il Sergente, a Mario Rigoni Stern, ho cercato di ricostruire le origini del racconto, a partire dal Ritratto all'alpino Rigoni realizzato nel 1999 insieme a Carlo Mazzacurati, dal viaggio sul Don di Paolini insieme alla fotografa Monika Bulaj, nel 2004, per arrivare alle differenti versioni della narrazione realizzate tra il 2004 e il 2007. Per la mia dissertazione è stata necessaria la consultazione di alcune riviste reperite nella Biblioteca del DAMS di Bologna, «Teatri delle diversità», «Prove di Drammaturgia» e «Atti & Sipari» che contenevano interessanti articoli, utili soprattutto per ricostruire l'origine della pratica della Narrazione. Per quanto riguarda il lavoro su Marco Paolini mi sono basata principalmente sui suoi Quaderni, pubblicati da Einaudi, che contengono appunti, scalette dei vari spettacoli, articoli e riflessioni dell'autore.
Abracadabra: mentre parlo creo. Marco Paolini e il Teatro di Narrazione in Italia
TEOFILO, ALESSIA
2012/2013
Abstract
Questa dissertazione si occupa di Teatro di Narrazione, un genere teatrale interessante perchè in una società come la nostra, in cui siamo costantemente bersagliati dalle immagini, prima di tutto dalla televisione, da internet, dai cartelloni pubblicitari delle nostre città, in cui si legge poco ma si guarda molto e in cui la nostra fantasia è scarsamente stimolata, sceglie di tornare alle origini, ai tempi lontani in cui gli anziani raccontavano le storie, la sera davanti al focolare. Utilizzando solo la parola e il corpo, i narr-attori rievocano antiche e recenti memorie collettive, cercando di riportare i singoli individui, giunti ad ascoltare il racconto, ad un sentire comune, ad un legame con il resto della comunità che sembra essere ormai perduto. I narratori, a fronte di un teatro di sfarzi, di scenografie e costumi iperrealisti che punta ad appagare l'occhio, propongono il teatro della parola, che lascia allo spettatore il compito di immaginare luoghi, oggetti, personaggi. In particolare ho scelto di approfondire l'opera di Marco Paolini, considerato uno dei principali narr-attori del nostro tempo e di porre la mia attenzione, più che al risultato finale di uno spettacolo, alla sua genesi, chiedendomi quali sono gli strumenti, i documenti, le esperienze necessarie alla costruzione di una narrazione. Ho diviso la mia dissertazione in tre capitoli. Nel primo ho provato a dare una definizione completa di Teatro di Narrazione, esponendone le caratteristiche principali, le esperienze che hanno posto le basi per la sua nascita nel panorama teatrale italiano degli anni Ottanta (da Brecht a Dario Fo, al Teatro d'Animazione e al Teatro-Ragazzi) e descrivendo il lavoro di alcuni dei principali protagonisti: Marco Baliani, Laura Curino e Ascanio Celestini. Il secondo capitolo consiste in una dettagliata biografia teatrale di Marco Paolini, a partire dalla sua formazione teatrale nell'ambito della Commedia dell'Arte, fino ad arrivare agli spettacoli più recenti. Infine, nel terzo capitolo, dedicato allo spettacolo di Paolini Il Sergente, a Mario Rigoni Stern, ho cercato di ricostruire le origini del racconto, a partire dal Ritratto all'alpino Rigoni realizzato nel 1999 insieme a Carlo Mazzacurati, dal viaggio sul Don di Paolini insieme alla fotografa Monika Bulaj, nel 2004, per arrivare alle differenti versioni della narrazione realizzate tra il 2004 e il 2007. Per la mia dissertazione è stata necessaria la consultazione di alcune riviste reperite nella Biblioteca del DAMS di Bologna, «Teatri delle diversità», «Prove di Drammaturgia» e «Atti & Sipari» che contenevano interessanti articoli, utili soprattutto per ricostruire l'origine della pratica della Narrazione. Per quanto riguarda il lavoro su Marco Paolini mi sono basata principalmente sui suoi Quaderni, pubblicati da Einaudi, che contengono appunti, scalette dei vari spettacoli, articoli e riflessioni dell'autore.File | Dimensione | Formato | |
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